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Catania – Sgomberi, lotta a immigrati e ronde “soft”. In città il modello di sicurezza made in Lega

Desiree Miranda

Catania – Sgomberi, lotta a immigrati e ronde “soft”. In città il modello di sicurezza made in Lega

sabato 27 Ottobre 2018

Secondo i dati dell’Interno Catania è terza in Italia per furti. Leggi l'intervista all’assessore Fabio Cantarella

CATANIA – La Città dell’Elefante bocciata in sicurezza secondo gli ultimi dati dell’Indice di criminalità 2018 elaborati dal Sole 24 ore sulla base dei numeri del dipartimento del Ministero dell’Interno. Catania si piazza al terzo posto tra le italiane per furti, a fronte di una diminuzione generale delle denunce di circa il 3% rispetto ai dati dell’anno precedente.
 
Le denunce dipendono anche dal grado di sicurezza che percepiscono i cittadini che, prima di andare dalle forze dell’ordine, hanno bisogno di sentirsi tutelati. Se invece, come accade, il reato non trova un colpevole o, se lo trova, questo non riceve la giusta punizione, ecco che la fiducia del cittadino si affievolisce. Servirebbe l’applicazione delle pene ma in generale una maggiore presenza in strada delle forze dell’ordine contribuirebbe a fare sentire il cittadino più sereno.
 
L’arrivo di 30 vigili urbani in città dovrebbe aiutare in questo, soprattutto considerando che le unità di pattuglia in città sono poche a causa di un’età media del personale vicino ai 60 anni. Purtroppo, però, le nuove leve potranno dare un contributo limitato a soli cinque mesi e, dunque, nei fatti non cambierà molto.
 
Se i dati attuali non sono entusiasmanti, l’assessore alla sicurezza del Comune di Catania ed esponente di spicco della Lega in Sicilia, Fabio Cantarella, assicura di essere già pienamente al lavoro per garantire più sicurezza attraverso la concertazione con i vari corpi delle Forze dell’ordine. La definisce “un’attività sinergica” avviata grazie alla Prefettura tra polizia, carabinieri, finanza e polizia municipale.
 
“In questi ultimi mesi il ministero ci ha anche dotati di strumenti che prima non avevamo, il decreto sicurezza su tutti, stiamo sgomberando immobili occupati abusivamente e i campi rom da cui partono tanti furti, come stiamo mettendo mano all’immigrazione clandestina colpevole di tanti reati”, aggiunge Cantarella.
 
L’assessore leghista si dice consapevole che, secondo le statistiche, nel Sud Italia i reati sono maggiormente commessi da autoctoni, “ma se riusciamo a contenere questi che partono da una condizione di illegalità, perché chi è clandestino nel territorio non lo becchi facilmente, incidiamo sui numeri complessivi”, dichiara. “Sono curioso di vedere i prossimi dati dopo questi nuovi strumenti di cui ci stiamo dotando”, aggiunge.
 
Per il controllo del territorio e una maggiore tutela dei cittadini, inoltre, l’assessore alla Sicurezza ricorda l’installazione di diverse telecamere nei vari quartieri catanesi, strumentazioni che però – va detto – sono state installate con l’obiettivo di tenere sotto controllo l’abbandono selvaggio dei rifiuti.
 
Tra le novità, su cui la giunta dovrà esprimersi la settimana prossima, e che servirà ad aumentare il numero di controlli sul territorio, c’è una convenzione con le associazioni degli ex appartenenti alle forze dell’ordine. “Daranno un segnale che di certo disincentiverà i reati e innalzerà la sensazione di sicurezza”, sostiene Cantarella.
 
Chiediamo all’assessore se non si tratta, nei fatti, di ronde cittadine. Sul punto, Cantarella glissa. “Il loro ruolo è quello di presidiare il territorio e non hanno più il potere di agire come quando facevano parte dei vari corpi, ma in quanto ex militari riuniti in associazioni, come accade in altre città, hanno occhio clinico e capacità di analisi quindi possono essere molti utili ai cittadini e alle forze dell’ordine che andrebbero a chiamare tempestivamente”, spiega l’assessore.

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