Documenti finanziari: sprint per rispettare le tempistiche - QdS

Documenti finanziari: sprint per rispettare le tempistiche

Raffaella Pessina

Documenti finanziari: sprint per rispettare le tempistiche

giovedì 01 Novembre 2018

L’obiettivo del Governo Musumeci è riuscire a evitare l’esercizio provvisorio. Gaetano Armao: “Lavoriamo per il recupero di credibilità della Sicilia”

PALERMO – Giunta regionale e Parlamento siciliano sono al lavoro per approvare in tempo i documenti finanziari. Se tutto andrà secondo le previsioni del presidente Nello Musumeci, i vari testi documenti dovrebbero essere ratificati dall’Assemblea regionale entro la fine dell’anno, in modo da evitare, per la prima volta dopo tanti anni, il ricorso all’esercizio provvisorio.
 
Una strada, quest’ultima, già percorsa sia dal precedente Governo di Rosario Crocetta che dall’attuale gestione Musumeci subito dopo l’insediamento. Le motivazioni fornite sono state che la mancanza di tempo aveva impedito di preparare dei documenti finanziari dopo aver esaminato tutte le carte lasciate dai predecessori. La scelta quindi per la fine del 2017 e l’inizio 2018 è stata quella di adottare quanto preparato dalla Giunta precedente. Quest’anno non vi saranno più scuse e la Sicilia dovrebbe portarsi a pari almeno sotto il profilo della puntualità di approvazione dei documenti.
 
Intanto la Commissione Bilancio dell’Ars ha approvato il Rendiconto generale della Regione, per l’esercizio finanziario 2017 e il Rendiconto consolidato, nonché l’assestamento tecnico che aggiusta i conti in funzione di una perdita certificata pari a 536 milioni di euro. Soddisfatto Riccardo Savona, presidente della Bilancio: “In questo modo – ha detto – abbiamo completato il 2017. Siamo già pronti per l’esame del Documento di economia e finanza regionale e in seguito, per la manovra del Patto di stabilità e relativo bilancio, nel rispetto dei tempi che, insieme al governo, ci siamo prefissati, per la presentazione dei documenti attinenti”.
 
Positivo anche il commento del vice presidente dell’Ars e assessore all’Economia Gaetano Armao: “Ho presentato alla Giunta regionale – ha spiegato – i documenti finanziari 2019. Adesso attendiamo il Ddl di bilancio dello Stato. Dopo Defr, nota di aggiornamento, termine rispettato. Non accadeva da anni. Continua il recupero di credibilità finanziaria della Sicilia”.
 
Quest’anno, in linea con le previsioni del decreto 118/2011, sono tre i documenti presentati: il Ddl di Bilancio, quello della Legge di stabilità che potrà contenere soltanto disposizioni di stretta rilevanza finanziaria e il Ddl sul Collegato, che conterrà disposizioni di natura ordinamentale avente effetti generali.
 
Preciso il cronoprogramma elencato da Armao: “L’esame di Bilancio e Finanziaria – ha affermato – ha luogo nell’ambito di un’apposita sessione parlamentare di 45 giorni, da concludere entro il 31 dicembre, a decorrere dall’effettiva distribuzione del testo del disegno di legge e delle tabelle allegate. Durante la sessione di bilancio, in Aula viene sospesa ogni attività concernente l’esame degli altri testi di legge che comportino nuove o maggiori spese o diminuzione di entrate”.
 
In pratica, restano ancora due mesi per mettere in ordine le carte arrivate in Commissione e soprattutto per mettere d’accordo le forze che compongono la maggioranza per una rapida approvazione dei testi in Aula. Intanto, Armao ieri ha rilanciato l’ipotesi di far diventare la Sicilia un paradiso fiscale per i pensionati, alla stregua del Portogallo. “Abbiamo elaborato questa proposta circa un anno fa – ha detto il vice presidente della Regione – e puntiamo allo sviluppo del turismo attraverso questa forma di attrazione dei pensionati di tutta Europa. In una prima fase ci rivolgeremo solo agli stranieri. Per gli italiani dobbiamo prima dirimere alcune questioni nel negoziato con lo Stato: così la Sicilia potrà utilizzare la sua autonomia finanziaria in linea con l’Europa”.
 
“All’inizio – ha aggiunto – punteremo a un intervento di completamento di disposizioni nazionali che consentono a coloro che percepiscono reddito fuori dal territorio nazionale di poter portare 100 mila euro l’anno (una super flat tax) e così corrispondere a tutte le richieste del fisco. A questo noi aggiungiamo un abbattimento fino all’azzeramento delle imposte catastali e ipotecarie per l’acquisto di un immobile perché la condizione per avere i benefici fiscali sarà proprio l’acquisto di un immobile e mantenerlo per 10 anni, l’addizionale irpef regionale, l’esenzione del bollo per auto fino a 1500 cc e le tasse comunali. In più puntiamo ad arrivare all’esenzione piena. Come in Portogallo”.

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