Claudio Fava: "Un anno di annunci, il governo Musumeci tira a campare" - QdS

Claudio Fava: “Un anno di annunci, il governo Musumeci tira a campare”

Raffaella Pessina

Claudio Fava: “Un anno di annunci, il governo Musumeci tira a campare”

martedì 06 Novembre 2018

L’affondo del deputato regionale della lista Cento passi per la Sicilia. Per il deputato regionale “In dodici mesi nessuno degli obiettivi del Governo è stato raggiunto". Intanto la Giunta ha approvato il Ddl sull’abusivismo edilizio. GUARDA IL VIDEO CON LE SUE DICHIARAZIONI

PALERMO – A quasi un anno dall’insediamento del governo Musumeci i partiti fanno il bilancio di cosa è stato realizzato dei punti del programma elettorale del presidente della Regione.
Fra questi c’è Claudio Fava (Cento passi per la Sicilia), vicepresidente del gruppo Misto all’Ars. “Un anno di annunci e poco altro” è il suo giudizio reso nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala Palumbo di Palazzo dei Normanni a Palermo.
 
Per il deputato regionale “In dodici mesi nessuno degli obiettivi del Governo è stato raggiunto, mentre peggiora la situazione generale dell’Isola.
 
 
“Al palo la spesa per gli strategici fondi europei, compresi i finanziamenti per le aziende e l’esclusione sociale – ha detto Fava – Un crimine in una terra che soffre terribilmente la povertà del sistema produttivo e che, socialmente, si trova agli ultimi posti in Europa. Il piano rifiuti vive solo nelle conferenze stampa del Governo, il disegno di legge per il diritto allo studio è una scatola vuota priva delle necessarie risorse economiche, le sbandierate operazioni di riassetto della macchina amministrativa regionale restano lettera morta. Basta, come abbiamo fatto, prendere il programma elettorale della coalizione vincente a novembre 2017 e confrontarlo con la realtà per rendersi conto di come questo anno sia passato inutilmente – sottolinea Fava – tra riforme mai nate, come quelle per il settore del mediocredito o dell’Esa, e l’acuirsi delle crisi strutturali della Regione. Impantanato in un Parlamento con una maggioranza che non c’è e incapace di affrontare seriamente i nodi strategici della Sicilia questo governo- conclude Fava- è il governo del tirare a campare, mentre l’economia dell’Isola langue e continua la fuga da una terra non governata e che non pare riuscire ad offrire.
Fava inoltre lancia la sfida al Governo: “Venga in Aula per lavorare. Combatta per la approvazione della legge sui rifiuti ferma in commissione. Venga per affrontare in termini istituzionali e normativi il confronto con l’Assemblea regionale per uscire dalle sabbie mobili in cui questa Assemblea è precipitata e per restituire all’Ars la funzione che le spetta”.
 
Intanto alla seduta d’Aula ha partecipato il Presidente della Regione Musumeci che ha parlato del disastro causato dalle alluvioni. “In Sicilia è mancata una corretta gestione del territorio, l’autorità di bacino che avrebbe dovuto programmare e gestire gli interventi sul territorio in base a leggi dell’89 e del 2006 è stato istituito solo dopo 29 anni nel maggio scorso da questo governo”. La giunta ha deliberato interventi su altri 70 fiumi. “Non abbiamo risorse e per quelle extraregionali ci voglio circa 7 mesi, fra un mese troveremo una soluzione per almeno alcuni interventi”.
 
Musumeci ha riferito in merito all’abusivismo dicendo che gli uffici centrali avevano scritto più volte ai sindaci per conoscere l’entità delle case abusive, ma solo pochi hanno risposto. “L’abusivismo va neutralizzato e combattuto – ha detto – Cerchiamo di stare vicini ai cittadini, ma anche ai sindaci che spesso non hanno le risorse per pagare le demolizioni. Non ci sarà più con questo nuovo ddl di soli due articoli che abbiamo approvato, la possibilità per i sindaci di avere un’ordinanza bloccata da una pratica di sanatoria. Costituirà violazione della norma che determina di fatto la rimozione del sindaco”.
 
Critico il M5s che invece ha chiesto la rimozione del commissario Maurizio Croce. “Su 237 opere inserite nel Patto per il Sud – ha detto Valentina Zafarana – solo uno è andato in porto. Per altri due i lavori sono in corso, per il resto è buio fitto o quasi. Comprendiamo – aggiunge – che non è facilissimo operare nella morsa delle pastoie burocratiche e delle lungaggini delle progettazioni, ma questi tempi sono inaccettabili se in gioco ci sono la sicurezza dei territori e dei cittadini. Il paradosso è che la Sicilia è la regione italiana che, tra le varie linee di intervento, ha la maggiore dotazione economica a disposizione per interventi sul fronte del dissesto. Attualmente – secondo i dati dell’Agenzia per la coesione territoriale – a disposizione della Sicilia ci sono circa 939 milioni di euro. Inoltre a dicembre 2017 – prosegue Zafarana – il Ministero ha assegnato alla Sicilia i primi 11 milioni di euro per finanziare la progettazione di 39 interventi contro il dissesto idrogeologico. Ad oggi, dopo quasi un anno, non abbiamo notizie di alcuna gara indetta per l’utilizzo di questi fondi, rimasti quindi fermi, a disposizione, nel cassetto del Commissario”.

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