Fonti pulite, cittadini pronti a investire ma temono gli ostacoli della burocrazia - QdS

Fonti pulite, cittadini pronti a investire ma temono gli ostacoli della burocrazia

Rosario Battiato

Fonti pulite, cittadini pronti a investire ma temono gli ostacoli della burocrazia

mercoledì 07 Novembre 2018

Sondaggio Fondazione Univerde e Ipr marketing: intervistati chiedono incentivi e semplificazioni. In Sicilia per l’autorizzazione di un impianto rinnovabile si attendono in media 1.733 giorni

PALERMO – Anche i pannelli solari (termici o fotovoltaici) e i micro generatori eolici con lunghezza non superiore a 1,50 metri e diametro non superiore a un metro fanno parte degli interventi e delle opere che rientrano nel processo di semplificazione burocratica stabilito dal recente disegno di legge “Individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata” che è stato apprezzato dalla Giunta regionale con delibera del 24 ottobre scorso.
 
Adesso si attende il passaggio del ddl all’Ars, ma si tratta di una normativa già tracciata dalle esigenze dei cittadini: l’89% degli intervistati nell’ambito del XVI Rapporto “Gli italiani, il solare e la green economy”, realizzato da Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde e Ipr marketing, ritiene che il Paese dovrebbe puntare sul solare, il 68% sull’eolico, e che bisogna ridurre gli impedimenti burocratici.
 
Una rivoluzione verde già avviata nel Paese, ma che resta ancora come prioritaria nella mente degli italiani che chiedono una maggiore attenzione in termini di incentivi e sburocratizzazione. In particolare, i numeri del rapporto registrano un tasso di crescita rispetto all’edizione dello scorso anno (+3% chiede di puntare sul solare e +2% sull’eolico), con porzioni ormai minime per i sostenitori del nucleare e dei combustibili fossili che si fermano rispettivamente al 4 e al 5%.
 
Per il 91% degli italiani intervistati, il solare, rispetto a quella tradizionale, rappresenta l’energia “più compatibile con l’ambiente – si legge tra i numerosi dati del rapporto presentato da Antonio Noto, direttore di IPR Marketing –, e sale di due punti percentuali, toccando quota 93%, la certezza che sia anche l’energia più sicura” mentre il “91% ritiene che l’utilizzo del solare andrebbe sostenuto più di prima, ripristinando anche gli incentivi che già erano in vigore”.
 
Il dato più rilevante riguarda la distanza tra disponibilità e messa in pratica. La maggioranza degli intervistati è pronta all’installazione di pannelli fotovoltaici se “si facilitasse l’autoconsumo e si eliminassero burocrazia e ostacoli” anche se la strada sembra quella giusta: “dalla prima rilevazione del novembre 2009, in nove anni si è ridotto del 23% il campione che riteneva tecnicamente complesso il passaggio al solare.
 
Per la Sicilia non è affatto scontato e non solo i cittadini ma anche le imprese spesso si trovano la strada bloccata. Una ricerca di Sicindustria, rilasciata lo scorso anno, ha analizzato un centinaio di decreti pubblicati nei siti del dipartimento regionale Energia, acqua e rifiuti, mettendo in evidenza i ritardi nelle richieste: 22 casi di richiesta di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (dipartimento competente energia) hanno visto un tempo medio di attesa pari a 1.733 giorni, cioè poco meno di 5 anni (4,7), e circa dieci volte il tempo massimo previsto dalla legge; per una Via, competenza del dipartimento regionale Ambiente, stimati 1.065 giorni (quasi 3 anni), cioè quasi 5 volte il tempo massimo ipotizzato, che è di 210 giorni. A Bolzano, città simbolo dell’efficienza, una Via si ottiene in appena 250 giorni e una Aia in 160.

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