L'Italia ha già firmato la cessione di sovranità - QdS

L’Italia ha già firmato la cessione di sovranità

Carlo Alberto Tregua

L’Italia ha già firmato la cessione di sovranità

mercoledì 07 Novembre 2018

Omt equivale a commissariamento

Il mercato ha firmato una tregua, in attesa della risposta che il Governo italiano darà alla Commissione europea. Tale risposta non sorprenderà nessuno perché il triumvirato di Governo ha un impegno tassativo con i propri elettori, con la conseguenza che non varierà i punti cardine della legge di Bilancio 2019: deficit fino al 2,4%, reddito di cittadinanza per 9 miliardi, anticipo pensionamento di cinque anni per 7 miliardi.
Aspettiamo di leggere la norma che uscirà dal Parlamento, forse questo mese, per vedere quali iniziative la maggioranza GialloVerde ha preso di fronte a tre grandi problemi: Evasione, Meridione, Energia.
Se la calma improvvisa dovesse diventare stabile, non ci sarà la necessità di pensare ad un piano B. Se, invece, la pressione degli investitori dovesse ricominciare con l’aumento dello Spread, il Governo alla soglia di 400 punti base, dovrebbe prendere in esame il piano B.
 
In cosa consiste? Nel ricorso alle regole dell’Omt (Outright monetary transactions, cioè Operazioni definitive monetarie) che è una sorta di Fondo salva Stati, già adottato dalla Grecia quando gli sportelli Bancomat non erogarono più euro.
Questa sorta di assicurazione che consente di finanziare lo Stato in difficoltà, ha però una forte contropartita che consiste in una sorta di commissariamento dello Stato il quale, per ricevere i finanziamenti, dovrà sottostare alle regole imposte dal triumvirato: Bce, Ue e Fmi.
Ci si deve augurare di non dovere arrivare a questo punto perché esploderebbe inevitabilmente il contrasto fra i due partner di Governo e quindi lo scenario sarebbe quello di nuove elezioni nel 2019.
Non è escluso, comunque, che tale ipotesi si verifichi, anche in coincidenza delle elezioni europee di maggio, perché Salvini vorrà cogliere il momento più favorevole per portare a casa il consenso sempre crescente, arrivato fino al 34%, che i sondaggi gli attribuiscono in queste settimane.
Proprio in previsione di una ipotesi di questo tipo, non auspicabile, si è consumata una sotterranea battaglia per la designazione dei vertici dell’informazione della Rai: un mostro da tredicimila dipendenti che continua ad assumere.
 
In questo quadro stona la mancata utilizzazione del patrimonio immobiliare di Stato, formato da decine e decine di migliaia di immobili non utilizzati, cui si aggiungono tutti quelli di proprietà degli enti locali ed istituzioni varie, anch’essi non utilizzati.
Vi è poi da aggiungere quell’immenso patrimonio mobiliare ed immobiliare di beni confiscati alla criminalità organizzata, in via definitiva, che sono ammassati nel portafoglio dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati (Anbc), la quale non può venderli mentre li dovrebbe assegnare per attività sociali. Questo non avviene, lasciando in cantina tale immenso patrimonio.
Tornando al Governo, la sua risposta alla Commissione Ue e la molto probabile apertura della procedura di infranzione, genererà una sorta di ordalia che farà aumentare la tensione fra l’Europa e l’Italia e creerà perturbazione non di poco conto.
Auguriamo, invece, bonaccia per consentire al Governo di attuare il suo piano.
 
Si sono sentite più volte esclamazioni ducesche intorno alla sovranità nazionale, sostenendo una questione falsa e cioè che l’Europa non può imporre nulla all’Italia per la semplice ragione che il nostro è uno Stato sovrano.
Chi afferma quanto precede ha dimenticato che i Trattati europei firmati nel 1957 e quelli successivi hanno di fatto sottratto una quota di sovranità ai Paesi che li hanno sottoscritti spontaneamente. Conseguentemente, chi ha firmato quel “Contratto” oggi non può rivendicare la totale sovranità perché un pezzo di essa è già stata ceduta.
Si può uscire dall’ue, come sta tentando di fare la Gran Bretagna, ma fino a quando ci si sta dentro, bisogna osservare direttive e regolamenti comunitari.
Per quanto riguarda i 19 Paesi aderenti all’Uem, vi è l’obbligo di osservare le regole firmate nel Trattato di Maastricht con il quale è entrato in vigore l’Euro il 1 gennaio 2002.
Le banche italiane hanno in pancia 400 miliardi di bond. La Bce ne ha 360 miliardi. I privati oltre 500 miliardi.
Non bisogna dimenticarlo.

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