Tutto è nuovo per l'ignorante smemorato - QdS

Tutto è nuovo per l’ignorante smemorato

Carlo Alberto Tregua

Tutto è nuovo per l’ignorante smemorato

giovedì 08 Novembre 2018
La persona che ignora quello che è accaduto nei secoli e quello che accade tutti i giorni non ha cognizione di fatti ed avvenimenti, con la conseguenza che tutte le circostanze che gli vengono incontro gli sembrano nuove. Dal che la paura di affrontarle, per l’incertezza del come fare.
L’ignoranza è una brutta malattia, per fortuna guaribile con forti dosi di conoscenza che si apprendono a scuola, all’Università e tutti i giorni nella vita sol che si stia attenti. Vi è poi l’immensa biblioteca che è il mondo.
E allora perché l’ignoranza continua ad esserci, anzi dilaga e anziché diminuire, aumenta? La risposta è semplice, perché nei fatti. Per apprendere bisogna avere disponibilità ad affrontare le difficoltà di ciò che non si conosce, avere voglia di superare via via gli ostacoli, non scoraggiarsi di fronte ai problemi da affrontare.
Occorre avere fiducia in se stessi, ritenendo che nessun problema è insolubile, perché se così fosse il problema non esisterebbe. Un problema c’è se c’è la soluzione: oppure il problema non esiste.
 
Chi possiede i saperi spesso non è disponibile a trasmetterli perché essi costituiscono un forte potere utile a guidare gli altri e a far fare loro ciò che i sapienti vogliono.
Per conseguenza essi cercano di inculcare nella mente degli ignoranti una serie di illazioni, di supposizioni, di pseudoverità che non hanno lo scopo di rischiarare quelle menti, bensì di soggiogarle secondo intendimenti egoistici.
I sapienti usano i riti e le suggestioni per stimolare le paure insite in ogni essere umano, prima fra le quali quella della morte. è proprio questa la leva adoperata, cioè l’ignoto dopo che il corpo ha cessato di vivere, per ottenere vantaggi nella vita terrena.
Nel Millecinquecento Papa Leone X vendeva letteralmente le indulgenze per cancellare i peccati dei morti. Ma il Papa, delegato di Dio, può al massimo cancellare i peccati dei vivi, non quelli dei morti.
Naturalmente i sapienti hanno l’accortezza di non parlare come fonte diretta, bensì a nome di qualcuno. Di chi? Del Creatore comunque esso venga denominato. Ma loro sono gli unici interpreti autentici. Così dicono!
 
La creduloneria degli ignoranti mina la democrazia perché consente ad una oligarchia di gestire il potere e quindi di appropriarsi dei beni altrui secondo il principio che ogni essere di una Comunità può esprimere un voto.
ma quale capacità di valutazione ha chi esprime il voto? Come fa a scegliere il suo rappresentate fra i migliori, o non essere abbindolato per cui sceglie fra i peggiori? La questione non è di poco conto e noi torniamo spesso sulla stessa perché assistiamo ad un degrado culturale e sociale continuo.
I sapienti creano nebbia mediante incomprensibili paroloni e promesse continue per far finta di venire incontro ai bisogni e alle necessità dei meno abbienti. Quando qualcuno usa le parole sacrificio, eternità, purezza e redenzione bisogna che nel nostro cervello si accenda la lampadina del dubbio. Questi paroloni, infatti, vengono di solito utilizzati in rituali e cerimonie, sia fra laici che fra religiosi.
 
L’ignoranza mina il futuro di ciascuna persona che rende oggetto nelle mani di altri; ecco perché bisognerebbe che ogni essere vivente comprendesse l’esigenza di saperne di più, senza adagiarsi nel tran tran giornaliero, né affidarsi ciecamente agli altri, omettendo il bisogno di valutare e comprendere.
Internet ha inserito nella mente di coloro che lo usufruiscono il concetto di brevità, che non è sintesi. Le informazioni in rete sono stringate, non spiegano e non danno la possibilità di essere approfondite.
neanche i giornali online sfuggono a questo meccanismo perverso perché per farsi leggere hanno la necessità di scrivere informazioni in pillole. Ma così facendo vengono meno al loro dovere etico di formare oltre che di informare, trasmettendo notizie obiettive, controllate e complete, utili al progresso mentale dei lettori.
Non restano, dunque, che giornali e libri stampati. Sono l’ultima spiaggia per aiutare le persone a comprendere, se hanno voglia di progredire e di diventare veri cittadini, non fantocci!

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