Materiali eco friendly per il restauro dei beni culturali - QdS

Materiali eco friendly per il restauro dei beni culturali

Ivana Zambone

Materiali eco friendly per il restauro dei beni culturali

sabato 10 Novembre 2018

Presentato il progetto “Advanced green materials for cultural heritage”, ente capofila l’Università di Catania. “Assunzioni, assegni di ricerca, borse di studio, concorsi, spin-off e start-up per studenti con knowhow”

CATANIA – Presentato il progetto “Advanced Green Materials for Cultural Heritage – Materiali di nuova generazione per il restauro dei beni culturali – nuovo approccio alla fruizione”, nell’ambito dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, per l’area di specializzazione Cultural Heritage del Programma Nazionale della Ricerca 2015-2020.
 
Grazie al coinvolgimento delle imprese e al trasferimento di tecnologie innovative, si aprono nuove possibilità per studenti, laureati o dottorandi, di accesso al mondo industriale e di apprendimento di nuove metodologie di ricerca.
 
Le realtà coinvolte e le innovazioni
Il progetto vede come capofila l’Università di Catania, con il coinvolgimento dei dipartimenti di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, Ingegneria civile ed Architettura, Scienze chimiche, Economia e Impresa, Fisica e Astronomia e Giurisprudenza. A essere incluse anche le Università di Palermo, Messina, Pisa, Firenze e Modena Reggio Emilia, nonché l’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr e le imprese SB engineering, Megares, Lbc, Edilponti e Piacenti.
 
La professoressa Germana Barone del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, nonché coordinatrice nazionale del progetto, si è prefissa come principale obiettivo “l’avanzamento delle conoscenze e la sperimentazione di materiali di nuova generazione eco friendly, smart, con ottime caratteristiche tecniche per il recupero e il restauro di edifici di interesse storico-artistico appartenenti al patrimonio culturale, soprattutto in aree con elevata attività sismica”.
 
Le opportunità reali per i giovani 
“Le sei industrie coinvolte (cinque siciliane e una toscana) si sono impegnate singolarmente nell’assunzione di uno studente laureato dotato di un bagaglio di knowhow. Da parte delle Università sono previsiti, inoltre, assegni di ricerca, borse di studio e concorsi per ricercatori a tempo determinato. Si prevede anche l’apertura di spin-off e di startup per lo sfruttamento delle conoscenze acquisite dalla ricerca messa in campo. Alle attività di produzione si affiancheranno quelle di restauro, che avverrano in edifici della Sicilia orientale”, ha dichiarato la professoressa Barone.
 
Risultati fruibili al pubblico 
Simulazioni digitali 3D dei monumenti, prima, durante e dopo il restauro, nonché l’apertura dei cantieri al pubblico, offriranno ai visitatori la possibilità di conoscere e “toccare” le problematiche dei beni curati, le competenze e i metodi utilizzati.

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