Bankitalia: "In 6 mesi spread è costato 1,5 mld" - QdS

Bankitalia: “In 6 mesi spread è costato 1,5 mld”

redazione

Bankitalia: “In 6 mesi spread è costato 1,5 mld”

venerdì 09 Novembre 2018

Il ministro Tria insiste: “Porremo condizioni che blindano tetto deficit”. Secondo il vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, una politica di bilancio espansiva ‘’non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare’’.

ROMA – L’aumento dello spread “è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di interessi negli ultimi sei mesi’’.
Lo afferma il vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite per l’esame del disegno di legge di bilancio.
Secondo Signorini, anche se nel complesso gli andamenti dell’economia ‘’rendono ambizioso il conseguimento degli obiettivi di crescita prefigurati dal governo per il prossimo anno", una politica di bilancio espansiva ‘’non garantisce la crescita nel medio termine e può metterla in pericolo a lungo andare’’.
 
Il senatore Antonio Misiani, capogruppo del Pd nella Commissione Bilancio, non ha dubbi: “Le parole della Banca d’Italia devono fare riflettere a fondo chi ci governa. L`incertezza prodotta dalle confuse politiche dell`esecutivo e lo scontro all`arma bianca con l`Unione europea stanno innalzando Io spread e i tassi, con un effetto peggiore di una stretta monetaria.
 
“Il governo – prosegue – torni alla realtà e cambi rapidamente l`impianto della manovra, riportandola su un sentiero sostenibile e maggiormente orientato alla crescita. Non si può continuare a far finta di nulla, scaricando sugli altri le proprie responsabilità. Bisogna evitare che l’Italia si avviti in una pericolosa spirale di disavanzo crescente, aumento dei tassi, crisi di fiducia e stagnazione economica".
 
“Porremo le condizioni che blindano il tetto del deficit”, assicura Giovanni Tria, ministro dell’Economia durante una conferenza stampa assieme al presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, a Roma: “Quando dico che i pilastri non cambieranno significa che le condizioni che osserviamo ci suggeriscono di non cambiare l’impianto della manovra – ha spiegato -. Le caratteristiche fondamentali saranno ribadite, saranno ribadite le ragioni, continueremo a discutere considerando che il deterioramento delle aspettative sulla economia italiana ci conferma la bontà della nostra manovra, ma sentiamo anche le ragioni della Commissione europea che tutela il rispetto delle regole”.

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