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Eventi e collegamenti diretti per destagionalizzare il turismo in Sicilia

Roberto Pelos

Eventi e collegamenti diretti per destagionalizzare il turismo in Sicilia

martedì 13 Novembre 2018

Nonostante le grandi risorse di cui dispone l’Isola, da novembre a marzo si riscontra un crollo dei pernottamenti. Sarebbe il caso che anche gli operatori turistici cambiassero i programmi e promuovessero l’Isola non solo per il mare

PALERMO – “Per destagionalizzare il turismo occorre creare nuove stagionalità, usando dunque un nuovo linguaggio”. Sono le parole di Giovanni Ruggeri, intervenuto alla conferenza svoltasi presso la sala Convegni di IntesaSampaolo dal titolo: “Il turismo in Sicilia, quali potenzialità sviluppare”. Ruggeri, docente di Economia del turismo presso l’Ateneo palermitano e presidente dell’Osservatorio sul turismo nelle isole europee, ha aggiunto: “Dobbiamo lavorare in Sicilia per programmi e progetti di sviluppo della domanda, ma prima ancora dell’offerta per il periodo intercorrente tra novembre e fine marzo, cioè i mesi della caduta e dell’assenza di domanda turistica, quegli stessi mesi in cui gli imprenditori perdono quanto guadagnato precedentemente”.
 
Salvio Capasso, responsabile dell’area di ricerca “Economia delle Imprese” di Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), ha dichiarato: “La Sicilia in particolare ha già tutte le componenti adatte alla destagionalizzazione, fenomeno che si lega molto a settori quali cultura, enogastronomia, natura e qua in Sicilia sicuramente non mancano.
 
Il problema non sta, dunque, tanto nell’offerta di cui il territorio dispone ma nella capacità degli operatori del settore nell’aggregare prodotti e tematismi in modo da attirare i visitatori anche oltre i mesi prettamente estivi, ma quanto meno nel periodo che va da marzo ad ottobre e novembre. Tutto questo è possibile da realizzare – ha continuato Capasso – ed è un obiettivo che la Sicilia si deve porre con sempre maggiore determinazione”.
 
Sulla destagionalizzazione ha detto la sua anche Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Sicilia: “Un passo importante sarebbe quello di rafforzare i collegamenti diretti anche nel periodo della “winter”, ma soprattutto bisognerebbe far sì che i grandi eventi possano svolgersi anche oltre l’estate, da novembre a marzo e farli diventare attrattori. Per il resto la Sicilia nei mesi estivi i numeri li fa e anche bene, ma perdiamo troppo nel periodo della così detta bassa stagione ed è un peccato perché, con il nostro clima, con il nostro sistema culturale, che è quello intercettato maggiormente dai flussi turistici internazionali, vengono depauperate le risorse della nostra terra. Sarebbe il caso che anche gli operatori turistici cambiassero i programmi riguardanti i viaggi e non promuovessero la Sicilia solo per il mare ma anche per la cultura e le città d’arte; una Sicilia invernale non penso sia presente nel catalogo di nessun operatore. Se si prendono queste iniziative penso che anche le linee aeree si svilupperanno. Noi, come Federalberghi Palermo, insieme ai nostri colleghi dell’associazione, – ha proseguito Nicola Farruggio – abbiamo sviluppato delle iniziative di destagionalizzazione con le più importanti Ota su determinati mercati dove ovviamente ci sono voli diretti, ma il nostro apporto non è sufficiente, dobbiamo rientrare in un sistema più ampio che guardi ad una relazione migliore con l’amministrazione locale, con i trasporti, col sistema dei servizi locali e degli eventi”.
 
Per concludere, la parola a Giuseppe Cassarà, presidente di Federturismo Sicindustria: “Per destagionalizzare il turismo bisogna aumentare il prodotto culturale e proporlo ai nostri clienti in giro per il mondo. A far scegliere la Sicilia, non sono solo il sole e il mare, ma anche la cultura e il grande patrimonio che abbiamo consente di fare delle proposte che possono riempire da novembre a marzo la stagionale di utilizzazione degli impianti”.

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