Funzionamento delle scuole, per la Sicilia 29 milioni di euro - QdS

Funzionamento delle scuole, per la Sicilia 29 milioni di euro

Michele Giuliano

Funzionamento delle scuole, per la Sicilia 29 milioni di euro

mercoledì 14 Novembre 2018

Dalla Regione il budget per le spese amministrative e didattiche di 850 plessi. La quota fissa per ogni istituto è di poco inferiore a 9 mila euro

PALERMO – Quasi 30 milioni di euro per le scuole di tutto il territorio siciliano, per poter affrontare le tante spese sia amministrative che legate allo svolgimento delle attività didattiche.
 
Questo il budget messo a disposizione dalle istituzioni regionali per fornire un aiuto nella gestione economica delle attività scolastiche, un contributo medio di circa 9 mila euro a plesso, da utilizzare per il funzionamento didattico e amministrativo delle strutture durante lo svolgimento dell’anno scolastico 2018/2019.
 
Circa 800 mila allievi, tra istituti tradizionali, classi terminali di primo e secondo grado, scuole serali e corsi in ospedali e carceri. In totale, sul territorio siciliano sono attivi 850 istituti, 2.536 plessi, 2816 classi terminali di I grado e 2224 di II grado e 125 scuole con corsi serali o attività in ospedali e carceri.
 
Agli istituti comprensivi andranno circa 8 milioni di euro, su circa 400 mila alunni. Alle direzioni didattiche vanno un milione e mezzo di euro, le scuole secondarie di I grado riceveranno 435 mila euro, i licei circa 3 milioni, mentre i tecnici avranno 6 milioni e duecento mila euro in tutto. Gli istituti omnicomprensivi avranno circa 150 mila euro, e 250 mila andranno ai Cpia, i centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
 
Il decreto di impegno per le spese di funzionamento amministrativo e didattico sarà definitivo quando verrà apposto il nulla osta della Ragioneria. Una cifra non indifferente, soprattutto tenendo in considerazione il fatto che le scuole hanno ormai a disposizione sempre meno, e devono fare conti strettissimi per arrivare a concludere le attività dell’anno scolastico, con tutte le spese che ne conseguono, sia in termini di gestione delle strutture, che in termini di spese per il personale e, in ultimo, per il materiale necessario per le attività didattiche e amministrative. È risaputo, infatti, e ormai tutte le famiglie o quasi ne sono testimoni, che succeda spesso che vengano richiesti contributi materiali, che non siano soldi contanti ma materiale didattico di base, per non parlare del materiale necessario per la pulizia.
 
I contributi potranno essere utilizzati per acquisto di libri, riviste, periodici, giornali tecnici e relativi abbonamenti per uso amministrativo. Potranno essere utilizzati anche per l’ordinaria manutenzione degli edifici scolastici, per le spese di manutenzione che non rientrino in voci previste da fonti ministeriali, i compensi ed indennità di missione ai Revisori dei conti, e i compensi e le indennità di missione per il personale dell’istituzione scolastica che, per motivi inerenti al funzionamento, si trovino a dover lavorare al di fuori della sede scolastica.
 
Non sono ricomprese le indennità di missione inerenti a materie rimaste nelle competenze ministeriali, le missioni disposte dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonchè le spese per le indennità di missione o altro spettante al personale in servizio nelle segreterie scolastiche, chiamato a partecipare ai corsi di formazione o di aggiornamento programmati dallo stesso ministero, la cui spesa andrà quindi fatta ricadere ad altre fonti di contributo.
 
Le somme assegnate alle istituzioni scolastiche saranno accreditate tramite mandato diretto dal capitolo del bilancio finanziario regionale individuato nelle due annualità, 2018 e 2019, in modo da rendere disponibile la liquidità il prima possibile.

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