Musumeci, la Corte dei Conti e il pasticcio del rendiconto 2017 - QdS

Musumeci, la Corte dei Conti e il pasticcio del rendiconto 2017

Raffaella Pessina

Musumeci, la Corte dei Conti e il pasticcio del rendiconto 2017

mercoledì 21 Novembre 2018

Micciché "A rischio gli stipendi a Natale" per lo scontro tra la Corte dei conti siciliana e il governo regionale. I giudici: “Testo parificato a luglio sostituito e trasmesso all’Ars. Mai successa una cosa del genere”. Il Presidente della Regione: “Se sul piano formale la Corte richiederà alcuni correttivi, saranno apportati”. Ma l'Ars è bloccata. Preoccupazioni da Pd e M5s. Il presidente dell'Ars, "Governo colpevole di non esserci"

PALERMO – Un conflitto istituzionale tra la Corte dei conti e il governo Musumeci su un documento contabile – il rendiconto generale della Regione per il 2017 – rischia di avere conseguenze a cascata, allungando i tempi dell’esame della manovra finanziaria da approvare entro fine anno, tanto che il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, mette in guardia: "Non possiamo non pagare gli stipendi a Natale".
 
Secondo i giudici contabili l’esecutivo avrebbe “sostituito il rendiconto generale della Regione per il 2017, già parificato dai giudici a luglio, con un nuovo testo trasmesso all’Ars per l’approvazione”.
 
“Mai successa una cosa del genere”, ha commentato la presidente della sezioni riunite della Corte dei Conti, Luciana Savagnone, dopo l’adunanza pubblica. Dopo avere appreso che il governo a ottobre aveva deliberato la sostituzione del rendiconto già parificato, sul quale i giudici a luglio avevano suggerito alcune rettifiche su partite contabili, solo ieri la Corte dei conti ha ricevuto un faldone dalla Regione contenente il disegno di legge sono stati “unificati” il rendiconto del 2017 e il rendiconto consolidato, già trasmessi all’Assemblea regionale per l’approvazione. I giudici hanno ricevuto anche un emendamento al ddl col quale il governo sta tentando di correre ai ripari cercando di ripristinare i contenuti del rendiconto parificato ma sostituito.
 
La procedura ha lasciato alquanto perplesso il procuratore Maria Rachele Anita Aronica che ha rinunciato a fare la sua relazione sul rendiconto sostituito proprio per la presenza dell’emendamento di cui non era a conoscenza. Assenti all’adunanza il governatore Nello Musumeci e l’assessore all’Economia Gaetano Armao, è toccato al ragioniere generale della Regione, Giovanni Bologna, fornire delle spiegazioni sulla scelta compiuta dalla giunta e ha dato la disponibilità dell’esecutivo, qualora la Corte lo chiedesse, di scindere il ddl in due testi differenti da proporre all’Aula: uno col rendiconto 2017 e l’altro col consolidato. Savagnone ha mostrato perplessità: “cambiando dato rendiconto cambia tutto. Non dubito buona fede Regione ma testo parificato non c’è più”.
 
“Non so cosa sarà deciso dalla camera – ha commentato Savagnone – ma è chiaro che ci troviamo di fronte ad un nuovo Rendiconto. La giunta ha sostituito la delibera di approvazione su cui la Corte dei Conti si era già espressa con il giudizio di parifica con un nuovo provvedimento che riscrive il consuntivo della Regione. L’iter prevede che il Rendiconto venga parificato”. Quest’anno il giudizio di parifica era stato emesso a luglio. L’approvazione di un nuovo documento, però, per quanto rispetti il giudizio di parifica non rispetta strettamente il procedimento finora adottato. Così ai giudici spetterà decidere se questa modifica della normale prassi possa essere accettata o meno.
 
“Nel momento in cui si affaccia un nuovo atto che sostituisce una delibera precedente – ha specificato Savagnone – io ritengo che nel mondo giuridico la parifica salti con la sostituzione della delibera. L’amministrazione – ha proseguito il magistrato – afferma di avere recepito tutte le valutazioni di regolarità di puntualizzazione e di aggiustamenti che avevamo espresso nella parifica di luglio .Poi se le risultanze contabili sono esatte sarà da verificare e non abbiamo ragione di credere che non sia così”. Al momento la Corte infatti non è in grado di dire se la giunta ha davvero fatto tutte le correzioni richieste.
 
Immediata la replica del presidente della Regione Nello Musumeci. “Le irrituali dichiarazioni del presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti di Sicilia sulla parifica del Rendiconto 2017, e quindi relativo alla gestione del precedente governo, sorprendono e amareggiano. Gli uffici finanziari della Regione assicurano di avere operato in linea con la normativa vigente. E questo mi basta. Se sul piano formale la Corte richiederà alcuni correttivi, saranno apportati. Il rispetto per lo stile istituzionale ci porta ad avere piena fiducia nella magistratura contabile”.
 
Il caso però ha mandato in ambasce l’Assemblea, che nel pomeriggio di ieri avrebbe dovuto cominciare la discussione generale sul testo.
 
Tutto. invece, si è bloccato.
 
"Adesso la situazione è delicata – ha attaccato il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo – in questo modo il governo paralizza l’attività legislativa dell’Ars con conseguenze drammaticamente negative per la vita della Regione e di cinque milioni di siciliani".
 
Bacchettate anche da Miccichè.
 
"Se il governo fosse stato presente all’audizione della Corte dei conti  – ha detto il presidente dell’Assemblea – probabilmente i problemi si sarebbero potuti superare. Se i tempi dell’approvazione dei documenti contabili all’Ars si allungano si mettono a rischio anche gli stipendi: non possiamo non pagare gli stipendi proprio a Natale".

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