Un commissario per le strade post-belliche della Sicilia - QdS

Un commissario per le strade post-belliche della Sicilia

Dario Raffaele

Un commissario per le strade post-belliche della Sicilia

mercoledì 21 Novembre 2018

Il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli, durante la sua visita, ha trovato un’Isola “ben oltre l’emergenza”. Musumeci: “Sarà istituito un ufficio speciale per la progettazione che metterà insieme tutti i tecnici dell’amministrazione”

PALERMO – Si rivedranno a Roma nei prossimi giorni, con un calendario che sarà definito a breve, il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli e il governatore della Sicilia Nello Musumeci per stabilire “un percorso condiviso” per risolvere i gravi problemi di viabilità delle strade provinciali, alcune delle quali danneggiate dai recenti nubifragi.
 
L’idea è quella di esportare il “modello Genova” nell’isola, con poteri speciali affidati a un commissario governativo per gestire i lavori di messa in sicurezza delle strade provinciali.
 
“La Sicilia è ben oltre l’emergenza – ha detto il ministro – buona parte dei 26 mila Km di strade provinciali è in condizioni post-belliche. Io propongo un commissario straordinario governativo, con poteri speciali sul modello Genova da esportare qui perché con le procedure ordinarie non si va avanti”.
 
Durante i sopralluoghi nei cantieri, Toninelli ha più volte parlato dell’ipotesi di affidare all’Anas le strade provinciali. Anche se poi si è lasciato andare ad una critica verso la Società nazionale delle strade. “Non sono contento di come stanno andando le cose nei cantieri Rfi e Anas in Sicilia, hanno il mio fiato sul collo”.
 
“Ringrazio il ministro per la sensibilità che ha avuto nel venire in Sicilia – ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – e nel verificare personalmente la condizione di alcune delle arterie viarie in aree particolarmente interessate dalle recenti alluvioni. Sono contento perché così il Governo, al di là di ogni possibile segnalazione formale, ha piena consapevolezza del drammatico e irragionevole stato di degrado nel quale si trova la rete viaria siciliana che ha bisogno di chiudere i cantieri aperti anche da vent’anni, come la tratta Messina-Catania. Il tutto senza dimenticare la rete ferroviaria che ha bisogno di ammodernamento”.
 
“In Sicilia, dal momento in cui un amministratore immagina la realizzazione di un’opera pubblica al momento in cui viene espletata la gara per quell’opera, possono passare anche tre anni, se non ci dovesse essere un ricorso alla magistratura amministrativa. Questi tempi biblici sono incompatibili con la realtà siciliana che ha bisogno di una rete infrastrutturale sicura ed efficiente per accompagnare la stagione della rinascita economica dell’Isola, e ha bisogno della ripresa dell’industria delle costruzioni che è stata e potrebbe continuare a essere trainante”.
 
“Ho annunciato al ministro – ha proseguito Musumeci – l’istituzione di un ufficio speciale per la progettazione che abbiamo già deliberato e che consente di poter mettere assieme tutti i tecnici dell’amministrazione regionale per progettare finalmente sia per la nostra amministrazione che per gli enti locali. Non sono le risorse finanziarie che mancano ma, per fronteggiare una situazione particolarmente drammatica, comprese le infrastrutture danneggiate dalle recenti alluvioni, serve una ulteriore iniezione di risorse dal Governo centrale, risorse che sono state anticipate verbalmente e che potranno essere definite nei prossimi giorni attraverso la Protezione civile. La straordinaria condizione in cui si trova la Sicilia merita provvedimenti e soluzioni straordinarie”.
 
Intanto i sindacati degli edili, hanno approfittato della presenza del ministro delle Infrastrutture per chiedere un impegno concreto per la definizione della Bolognetta-Lercara e per il completamento di anello e passante ferroviario.
 
Feneal, Filca e Fillea, assieme a una delegazione dei lavoratori della Bolognetta Scpa e della Sis, hanno incontrato a Vicari il ministro e il componente della commissione Infrastrutture della Camera, Adriano Varrica, nel corso del sopralluogo nei comuni colpiti dall’emergenza maltempo e nei cantieri dei grandi appalti.
 
“Il ministro ha accolto il nostro appello, ha risposto che la Bolognetta-Lercara, il passante e l’anello sono tra le opere importanti sotto osservazione e che è nei piani del governo portare a compimento la realizzazione di queste infrastrutture strategiche per lo sviluppo del territorio – dicono Ignazio Baudo, Francesco Danese e Francesco Piastra, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Palermo – Per il passante, Rfi deve impegnarsi a rispettare i tempi di consegna dell’opera definita. Per la Bolognetta-Lercara, la politica e l’Anas devono adesso assumersi la responsabilità di mandare avanti la variante tecnica altrimenti il cantiere rischia di fermarsi”.
 
Proprio di infrastrutture si era parlato anche nei giorni scorsi nel corso della conferenza regionale dei servizi della Cisl. Il segretario regionale Mimmo Milazzo aveva evidenziato come la Sicilia occupasse la 207a posizione in Europa (su 263) per dotazione infrastrutturale.
 
“La carenza di infrastrutture è sicuramente il problema numero uno della Sicilia”, – aveva detto in quell’occasione l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – il che equivale a dire che la classe politica ha fallito. Come anche quella imprenditoriale. Noi la nostra parte vogliamo farla. E per questo nei prossimi 15 giorni definiremo il recupero della Siracusa-Gela, ferma dal 2017. Certo, la questione non si esaurisce qui. La Nord-Sud, per esempio. È in una situazione che viene da piangere”. Chissà che con la visita di Toninelli in Sicilia non ci possa essere la svolta tanto attesa da anni.

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