Nelle città metropolitane della Sicilia smog, case su case, catrame e cemento - QdS

Nelle città metropolitane della Sicilia smog, case su case, catrame e cemento

Rosario Battiato

Nelle città metropolitane della Sicilia smog, case su case, catrame e cemento

giovedì 22 Novembre 2018

Relazione 2018 sulla Green economy: Isola sempre in fondo in tutti gli indicatori ambientali. A Palermo metà del verde di Bologna e Firenze. Nella nostra regione avanza solo il consumo di suolo

PALERMO – Le città italiane faticano a restare nella pattuglia di testa delle città più verdi d’Europa, ma distanziano comunque le isolane che risultano in ritardo sui principali indicatori della sostenibilità urbana. Lo rileva il focus contenuto nella Relazione 2018 sulla Green economy in Italia, che è stato discusso agli Stati Generali della Green economy di Rimini di inizio novembre.
 
 
RIFIUTI
 
Ci sono le eccellenze, le mediocri e poi le siciliane che stanno quasi sempre alla fine della classifica. Nel mondo dei rifiuti, secondo i dati di riferimento dell’Ispra contenuti nel rapporto, esistono 32 province con livelli di raccolta differenziata al di sopra del target del 65% e tra queste 25 sono localizzate nel Nord Italia, 2 al Centro e 5 nel Sud.
“Nelle 14 città metropolitane, il valore medio di raccolta differenziata è il 45,2% (inferiore di oltre 7 punti rispetto alla media nazionale)” ma bisogna considerare che se le metropolitane faticano, le metropolitane isolane faticano di più: il valore più basso si registra a Palermo (10,4%) e tassi inferiori al 20% a Messina (14,3%) e Catania (18,5%).
 
VERDE
 
Si fatica anche sul fronte del verde cittadino. In Italia, l’incidenza di verde pubblico sul territorio comunale “presenta valori bassi – si legge nel rapporto –, intorno al 5%, in ben 96 dei 119 comuni capoluogo di provincia analizzati da Ispra nel 2017”. Solo 11 città hanno percentuali di verde superiori al 10%, mentre tra le grandi città i numeri sono abbastanza diversificati: Palermo è l’unica siciliana a difendersi (4,5%), ma comune resta inferiore a Bologna e Firenze all’8%, con le migliori performance che registrano Napoli (11,1%), Milano (13,3%) e Torino (15,1%).
Il capoluogo rientra faticosamente anche in quella che, ad esclusione delle aree naturali protette, è la disponibilità di verde pro capite che vede generalmente valori medio-bassi compresi fra 10 e 30 mq/ab (57 comuni sui 119). Palermo si ferma a 10,8 mq/ab, quindi inferiore a Bologna che arriva a 29, Torino 22, Firenze 21,3, Milano 17,9, Roma 14,8, Napoli 13,6.
 
MOBILITÀ
 
Il traffico congestionato è un altro dei tradizionali temi di ritardo nello sviluppo green delle città siciliana. In tutta Italia ci sono 8 capoluoghi che hanno registrato gli spostamenti con il trasporto pubblico, a piedi e in bicicletta, pari ad almeno il 50% (Bolzano, Bologna, Ferrara, Firenze, Milano, Pisa, Torino e Venezia). “A livello europeo Roma è la città con la maggiore percentuale di spostamenti effettuata con mezzi privati (ben il 65%) a fronte del 15,8% di Parigi, 26% di Madrid, 30% di Berlino e 37% di Londra”. In Sicilia, la media è ribaltata: i dati registrati dall’Istat vedono poco meno del 70% di isolani recarsi a lavoro o a scuola col mezzo privato.
 
CONSUMO DI SUOLO E ABUVISMO
 
Nel 2017 la media nazionale di consumo di suolo, quindi di copertura del territorio, è del 7,65%, con Lombardia e Veneto che raggiungono rispettivamente il 12,99% e il 12,35%, seguono Campania (10,36%) e Emilia- Romagna (9,87%), quindi a ruota Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Liguria, con valori compresi tra l’8 e il 9%. Ma c’è spazio anche per l’Isola, visto che tra le aree più colpite figurano anche le fasce costiere siciliane. Ben note le preoccupazioni legate all’abusivismo edilizio con una Sicilia che, secondo dati Istat del 2016, ha visto l’indice di abusivismo edilizio (costruzioni abusive per 100 costruzioni a uso residenziale autorizzate dai Comuni) toccare il dato record di 57,7, quasi quaranta punti in più della media nazionale che sfiora il 20.

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