Nello Musumeci: "Rassegnazione è peggio della mafia" - QdS

Nello Musumeci: “Rassegnazione è peggio della mafia”

Raffaella Pessina

Nello Musumeci: “Rassegnazione è peggio della mafia”

sabato 24 Novembre 2018

Ieri la visita a Gela (Cl) del Presidente della Regione siciliana. “Se lo Stato allenta la presa, la criminalità rialza la testa”. GUARDA LA NOSTRA INTERVISTA A ROSARIO ARENA

GELA (CL) – Ha parlato a cuore aperto il presidente della Regione Nello Musumeci nel corso della visita istituzionale al Comune di Gela di ieri.
 
Non è più tempo di fuochi d’artificio ma di lavorare nel dovere del silenzio. Un anno fa ho trovato una Regione che non c’è. Era solo e lo è ancora in parte un foglio di carta. Ci vorranno 5-6 anni per farla ripartire, 15-20 anni per renderla competitiva con il resto delle altre Regioni”. Una previsione decisamente a lungo termine. “Non devo candidarmi più a nulla – ha detto Musumeci – Spero di consegnare nelle mani di chi verrà dopo di me una Regione efficiente. Eravamo abituati a mettere la vernice sopra la ruggine. Ed invece dobbiamo prima passare la carta vetrata, lo stucco e solo alla fine la vernice. I problemi non si nascondono”.
 
“I fiumi esondavano – ha spiegato – perché non c’era un’autorità di bacino che ne governasse i dovuti interventi di manutenzione: e noi l’abbiamo istituita. Mancava una legge sui rifiuti: e noi l’abbiamo varata. Io non ho bisogno di fuochi d’artificio per annunciare certe cose – ha spiegato il governatore – ma ripeto che la Regione va risanata, bonificata, altrimenti rischiamo di continuare a mettere vernice sulla ruggine”.
 
Musumeci si ritiene amareggiato che finora nessuno ha pagato per i fatti sul presunto sotterramento abusivo di rifiuti tossici dell’Eni nelle vasche dell’isola 32 del petrolchimico di Gela. “Chi doveva appellarsi non lo ha fatto e si è girato dall’altra parte – ha proseguito il governatore – mentre la gente per decenni ha dovuto vivere un lungo calvario. Questa è una terra difficile e triste nella quale chi rompe non paga”.
 
“Incontrerò la magistratura nelle prossime settimane – ha annunciato Musumeci – e spero che si possa arrivare a un epilogo, non solo perché si chiuda definitivamente quella triste stagione, ma perché si possano conoscere nel volto, nel nome e nel cognome i responsabili di coloro che dovevano intervenire e nulla hanno fatto per evitare che decine, centinaia di innocenti di qualunque età dovessero pagare inconsapevolmente sull’altare di un lucro e di un profitto sporco e assolutamente inconfessabili”.
 
Ad accogliere il governatore è stato il commissario straordinario dell’Ente, Rosario Arena. “Gela non è più la città della mafia – ha detto il Governatore – ma quando lo Stato allenta la sua attenzione la criminalità rialza la testa: noi gliela dobbiamo schiacciare. Non a caso ho nominato ex magistrati, ex alti ufficiali ed ex questori al governo dei comuni commissariati” . Musumeci, in apertura della sua visita ufficiale a Gela, ha voluto incontrare i sindacati di varie categorie, imprenditori, commercianti, studenti e forze dell’ordine e ha parlato con i lavoratori del reddito minimo di inserimento (Rmi) che manifestavano davanti al municipio per ottenere il rinnovo dell’incarico, dopo 18 anni di servizio, e la stabilizzazione negli organici del Comune. Poi ha sentito le rivendicazioni di alcuni ex dipendenti dell’indotto dell’Eni licenziati dalla ditta Turco Costruzioni. A tutti ha promesso il suo impegno per la ricerca di una soluzione. In Aula a Palazzo dei Normanni aveva definito Gela “la testimonianza dei problemi atavici della Sicilia” esortandola a “riappropriarsi del suo protagonismo senza più rassegnazione”.
 
Rosario Arena, commissario straordinario del Comune di Gela (intervista di Liliana Blanco)
 
Quindi ha espresso tutto il suo sostegno al commissario, Arena, confermando per Gela il finanziamento di 343 milioni per la nuova tangenziale, 143 milioni per il rifacimento e la navigabilità del porto rifugio, e accendendo i riflettori della Regione su rete idrica e rete fognaria. Quindi ha suggerito il varo di “un piano strategico per lo sviluppo di Gela” che però la città non ha ancora scelto dopo il declino della sua economia industriale. Ai rappresentanti sindacali che hanno sollecitato il rifinanziamento dell’accordo di programma, l’impegno per la sanità, un programma di sviluppo dell’industria e del turismo, ha annunciato “un prossimo calendario di incontri tematici a Palermo”.

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