Per capire la morte comprendere la vita - QdS

Per capire la morte comprendere la vita

Carlo Alberto Tregua

Per capire la morte comprendere la vita

mercoledì 28 Novembre 2018
Charles Baudelaire (1821-1867) sosteneva: “Maledetto il cretino che ha mescolato le cose dell’amore con quelle dell’onore”. Si può convenire perché sono due ambiti completamente diversi, valutando i quali possiamo ben comprendere come funzionano le cose in quel lampo fra due periodi bui (Ennio flaiano, 1910-1972) che è la nostra vita.
Non si sa da dove proveniamo né dove andremo, se non immaginando che sia il mondo dell’energia la nostra fonte ed il nostro destino. Tutto ciò è intuitivo o, se volete, deduttivo. Ma non c’è niente che lo confermi o che lo neghi.
Insomma, ci troviamo nel campo dell’imponderabile, ove ogni tesi è valida o non è valida a secondo da quale punto di vista si esponga.
Il tema della vita e della morte sono eterni e tali resteranno finché saremo su questa Terra. Noi non possiamo fare altro che sforzarci per capire come funzionano gli eventi e solo immaginare che cosa possa accadere dopo la cessazione del corpo.
 
Esaminiamo i sentimenti, gli affetti, gli amori, gli odi, le passioni. Sono tutti effetti della nostra psiche la quale si muove all’interno del nostro corpo essendo alcune volte preda di sensazioni e di fatti esterni ed altre volte, invece, effetto di elucubrazioni interne.
Alcuni discettano sulla differenza fra amore e affetto. A noi non sembra che vi sia, piuttosto è importante volersi bene, il che non sempre corrisponde all’avere rispetto. Infatti, ci può essere rispetto nei confronti di chi non si vuol bene e si può voler bene chi non si rispetta. Meccanismi complessi difficili da individuare e non saremo certo noi che tenteremo di farlo.
Eppure con la mentalità del contadino dobbiamo tentare di comprendere quello che accade. Per esempio, alcuni hanno una tremenda paura dell’invecchiamento e non sanno, invece, che ci vogliono molti anni per diventare giovani.
Anna Magnani (1908-1973) sosteneva proprio questo a proposito delle proprie rughe. Diceva “prendetele bene perché c’è voluto molto tempo per formarle”. Infatti, aveva poca cura del trucco e voleva apparire cosi come era.
 
Molti hanno terrore di pronunciare la parola morte. Essa non è che la cessazione fisiologica del corpo dopo che esso ha funzionato per un certo tempo. Se ci pensate bene, quando ognuno di noi nasce inizia il countdown.
Nessuno di noi sa quando arriverà il momento finale ed è forse questa incertezza che genera paura. Però, vi è la certezza che quel momento arriverà, per cui bisogna sempre essere preparati, e continuarsi a preparare, per il momento finale. può darsi che esso sia istantaneo (la bella morte) per cui non ci accorgiamo del momento in cui il nostro spirito si libera dal corpo. Oppure saremo inseriti in una malattia o in una consunzione per vecchiaia.
Di fronte a questo scenario non solo non bisogna disperarsi ma occorre essere positivi, perché al di là della fatidica soglia ci deve essere un mondo a noi sconosciuto nel quale gli spiriti si incontrano, forse si riconoscono, e forse stanno meglio di come stiamo in questa Terra.
 
Alla luce di quanto precede appaiono piccoli tutti i sentimenti perversi e negativi degli esseri umani che invece dovrebbero cogliere gli aspetti positivi di quello che ci circonda, delle bellezze naturali e di quelle di persone buone (ma non fesse) che cercano di dialogare e di aiutare il prossimo, rispettandone la personalità.
tutti noi viviamo in comunità più o meno numerose le quali stanno in quella grande Comunità che vive sulla terra, formata da 7,3 miliardi di persone, oltre a tutti gli esseri viventi dei mondi vegetale e animale.
La vita è talmente complessa che stentiamo a comprenderla. La ruota gira per tutti ma non alla stessa maniera. Spesso protestiamo contro la sfortuna ma non proviamo gioia quando ci tocca un poco di fortuna, come se essa fosse dovuta. né siamo contenti quando godiamo una buona salute come se questa fosse uno status obbligatorio, mentre dovremmo fare quello che serve per mantenerla.
Tutto ci può capitare, ma il nostro dovere è tentare di prevenire gli eventi e preparare soluzioni e piani alternativi. Per quel poco che sta a noi!

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