Stretto: Falcomatà, "Il Governo contro gli interessi dei territori" - QdS

Stretto: Falcomatà, “Il Governo contro gli interessi dei territori”

redazione

Stretto: Falcomatà, “Il Governo contro gli interessi dei territori”

domenica 02 Dicembre 2018

Il sindaco di Reggio Calabria, "Revocare l'autorizzazione del Ministero dell'Ambiente a spostare in centro città i tir per accontentare potentati economici: il futuro di quest'area non può essere piegato agli interessi privati". E attacca i ministri Costa e Toninelli e il premier Conte

"Il futuro di un territorio non può essere piegato agli interessi privati. L’autoproclamato governo del popolo ha deciso di accogliere la proposta avanzata da due società private di navigazione spostando l’attracco dei mezzi pesanti da Villa San Giovanni al centro cittadino di Reggio Calabria. È un progetto insensato, oltre che altamente dannoso, di fronte al quale ci opporremo con assoluta fermezza".
 
E’ durissimo il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che ha attaccato il governo pentaleghista dopo il parere positivo rilasciato dal Ministero dell’Ambiente sul progetto di trasferimento al porto di Reggio Calabria del traffico dei mezzi pesanti che attraversano lo Stretto.
 
"Nonostante gli enti locali – ha aggiunto il Sindaco – abbiano concordemente individuato un altro luogo dove realizzare il nuovo attracco che consenta di decongestionare il centro cittadino di Villa San Giovanni, il Ministero dell’Ambiente ha dimostrato per l’ennesima volta quanto questo Governo non abbia affatto a cuore gli interessi dei territori e dei cittadini, ma solamente quello dei potentati economici privati".
 
La richiesta dei due armatori, secondo il Sindaco, sarebbe infatti funzionale solamente ad abbattere i costi di traversata nella tratta Villa San Giovanni Tremestieri, avvicinando l’attracco a Reggio Calabria e "aumentando in questo modo il proprio profitto privato a dispetto della salute e dei programmi urbanistici per la crescita socioeconomica del territorio".
 
Falcomatà ha ricordato come "Tutte le amministrazioni locali, i Comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, la Regione Calabria, l’Azienda Sanitari" si siano battuti, producendo una lunga serie di atti formali trasmessi ufficialmente al Ministro Costa, contro questa "scelta scellerata, incompatibile con i programmi di sviluppo del territorio".
 
A fronte di tutto ciò "è deprecabile l’atteggiamento svogliato e assente dei rappresentanti parlamentari eletti sul nostro territorio, apparentemente piegati anch’essi agli interessi privati ai quali il Governo sembra rispondere, oppure, nella migliore delle ipotesi, impegnati esclusivamente a produrre emendamenti spot che nei fatti non producono alcuna ricaduta concreta sul territorio".
 
"È giunto il momento – ha detto il Sindaco – di raccogliere le istanze che provengono dalla nostra comunità, Reggio non consentirà che possano realizzarsi i progetti di chi vorrebbe banchettare ai suoi danni come è avvenuto in passato. Il presidente del Consiglio dei Ministri Conte, che è stato in visita nella nostra città e che si è dichiarato disponibile ad avviare ogni interlocuzione per lo sviluppo del nostro territorio, sappia che se il progetto dovesse proseguire sul binario intrapreso, questo sarà un terreno di scontro frontale con l’istituzioni locali, le cui legittime istanze sono state fino ad oggi calpestate dall’Esecutivo nazionale".
 
"Invece di occuparsi di fantomatici tunnel – ha aggiunto – o di smantellare il sistema delle autorità portuali, con il mero obiettivo di minare i percorsi dal Governo precedente, suggeriamo al Ministro dei Trasporti Toninelli, anche lui recentemente ospite della nostra Città, che è giunto il momento di mettere in pratica quello che tanto ha sbandierato durante la campagna elettorale, ossia la tutela degli interessi dei cittadini contro quello dei privati".
 
"Il Governo – ha concluso Falcomatà – si attivi dunque per la revoca del provvedimento autorizzativo, in virtù della richiesta corale di un’intera comunità, pronta se necessario ad affermare anche in piazza il diritto della Città a difendere le prerogative di un programma concreto di sviluppo, certamente incompatibile con un progetto che, in nome di un vantaggio economico per pochi, porterebbe un impatto urbanistico ed ambientale pesantissimo, alterando il percorso programmato e condiviso da tutte le amministrazioni locali".

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