Riconversione vigneti, quasi in mille ammessi - QdS

Riconversione vigneti, quasi in mille ammessi

Michele Giuliano

Riconversione vigneti, quasi in mille ammessi

martedì 04 Dicembre 2018

Per gli agricoltori siciliani arrivano 30 milioni di euro: ok alla graduatoria provvisoria, restano fuori in 150. Il 50% dell’investimento sarà coperto da fondi regionali. Solo in pochi casi contributi superiori ai 100 mila euro

PALERMO – Trenta milioni di euro per il bando per la ristrutturazione e riconversione vigneti (RRV) dell’Ocm Vino, Campagna 2018/2019. È stata approvata con decreto n. 2902/2018 la graduatoria provvisoria e l’elenco provvisorio degli esclusi: 951 gli ammessi, mentre rimangono fuori, per svariati motivi, in 150.
 
Oltre ad essere pubblicati sul sito web istituzionale del dipartimento regionale all’Agricoltura, i documenti sono stati affissi all’albo presso la sede dell’assessorato regionale al ramo e presso le sedi degli ispettorati Agricoltura, in modo da dare la maggiore diffusione possibile e permettere agli esclusi di presentare le proprie motivazioni riguardo i motivi di depennamento dall’elenco provvisorio degli ammessi.
 
Tra gli ammessi, nella grandissima maggioranza rileviamo piccoli progetti, che non superano le poche decine di migliaia di euro di contributo, che si limita al 50 per cento del totale del necessario per svolgere i lavori indicati nei documenti presentati, ma che permetteranno a tanti piccoli produttori di migliorare la propria attività lavorativa.
 
Solo in pochi casi il contributo supererà il centinaio di migliaia di euro, e si tratta di aziende con attività molto più allargate, spesso legate al biologico. Con questi progetti e i relativi finanziamenti i produttori potranno lavorare alla riconversione e alla ristrutturazione dei vigneti nell’ambito dell’Ocm vino: si potranno ammodernare i vigneti dell’isola, distinguendo tra riconversione varietale, che consiste nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale, o nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo.
 
La ristrutturazione, invece, consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche, o nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche al sistema di coltivazione della vite. Ancora, sarà possibile investire sul miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso operazioni di razionalizzazione degli interventi sul terreno, delle forme di allevamento, esclusa l’ordinaria manutenzione.
 
Un bando importante, quindi, per la nostra produzione vitivinicola, mentre rimane il problema per la viticoltura di montagna, in forte pendenza o nelle piccole isole, che prima erano finanziabili extra graduatoria, mentre da un paio d’anni l’Unione Europea non ha più consentito la possibilità di graduatorie specifiche per questa tipologia di terreni.
 
Un problema non indifferente, perché si tratta spesso di zone dalla ridotta dimensione ma dalle peculiarità di produzione e di qualità elevata, che però richiedono una quantità di fondi maggiorata rispetto alla produzione negli altri territori regionali. Per continuare a tutelare anche questo tipo di viticoltura sono state quindi inserite le zone ad alta valenza ambientale, che comprendono le isole minori e le aree vitivinicole di pregio inserite nelle Doc riconosciute, dove si pratica la viticoltura a gradoni e a terrazzamento in zone montane superiori a 500 metri sul livello del mare. Le zone ad alta valenza ambientale hanno ricevuto un punteggio superiore ed un contributo pubblico del 65%.

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