Borse di studio universitarie, ora si spera nei fondi Ue - QdS

Borse di studio universitarie, ora si spera nei fondi Ue

Ivana Zimbone

Borse di studio universitarie, ora si spera nei fondi Ue

mercoledì 05 Dicembre 2018

Dal ministero dell’Istruzione 25 mln per Palermo, Catania, Messina ed Enna. UniCt ha chiesto alla Regione di poter attingere al Po 2014-20

CATANIA – Arrivano dal ministero dell’Istruzione oltre 25 milioni e 934mila euro per le borse di studio universitarie destinate ai giovani studenti siciliani. Nessun incremento rispetto all’anno precedente, ma l’ateneo di Catania chiede già alla Regione di poter usufruire dei Fondi Europei per garantire un numero maggiore di borse di studio erogate.
 
In arrivo più di 237 milioni per le borse di studio universitarie su tutto il territorio nazionale, come da intesa Stato-Regioni sul Fondo integrativo statale 2018. La collaborazione con il Ministero è servita, inoltre, a ridurre i tempi previsti per il riparto.
 
Da mesi il ministro dell’Istruzione, il leghista Marco Bussetti, richiama l’attenzione sulla necessità della sua proposta di riforma. “Senza citare nemmeno il diritto all’istruzione universitaria”, secondo il senatore del Pd Francesco Verducci. Tuttavia, nonostante le vane speranze riposte sulle dichiarazioni del ministro di Maio, che nelle scorse settimane esprimeva la sua vicinanza alle manifestazioni studentesche e l’importanza del diritto allo studio, la cifra destinata alla Sicilia, per l’assegnazione delle borse di studio agli studenti universitari, risulta conforme a quella dell’anno scorso.
 
I 25.934.307,39 euro saranno così ripartiti: circa 11 milioni saranno inviati all’università di Palermo, 9 milioni all’università di Catania, mentre la restante parte della somma verrà divisa tra le province di Messina ed Enna. Il capoluogo di Regione, infatti, sembra avere un grado di povertà maggiore e, per questo, potersi accaparrare una percentuale superiore.
 
“L’anno scorso abbiamo aperto una contestazione per l’uso delle somme da parte dell’università di Palermo che, non attenendosi alle regole, faceva confusione tra studenti fuori sede e pendolari. Con il ricorso, che abbiamo vinto, abbiamo ottenuto una ripartizione più equa”, dichiara il professore Alessandro Cappellani, presidente dell’Ersu dell’ateneo di Catania.
 
“Tre o quattro anni fa, eravamo in grado di soddisfare il 100% delle richieste. L’anno scorso siamo arrivati solo al 70%. Quest’anno, però, stiamo cercando di fare il massimo e di garantire ampia copertura. Abbiamo anticipato già 5 milioni di euro con un avanzo in bilancio e stiamo per anticiparne altri 4 milioni”, continua.
 
“Nella scorsa riunione operativa con la ragioneria, abbiamo constatato come già sia stato superato il 50% delle richieste. Stiamo procedendo ancora all’ampliamento e allo scorrimento delle graduatorie”, afferma.
 
Ma il diritto allo studio potrebbe ricevere finanziamenti anche dall’Ue. Il presidente dell’Ersu, infatti, attende risposta dalla Regione Siciliana in merito alla sua richiesta di usufruire dei Fondi europei e poter incrementare il numero delle borse di studio a favore degli studenti: “Grazie agli avanzi in bilancio maggiori, in ogni caso, potremo erogare un numero superiore di borse di studio rispetto all’anno precedente.
 
Tuttavia, utilizzando i Fondi stutturali sarebbe possibile soddisfare tutte, o quasi, le richieste degli studenti e fornire loro nuove opportunità”, conclude.

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