Strade a pezzi, la Regione chiede aiuto al governo nazionale per spendere i fondi - QdS

Strade a pezzi, la Regione chiede aiuto al governo nazionale per spendere i fondi

Rosario Battiato

Strade a pezzi, la Regione chiede aiuto al governo nazionale per spendere i fondi

mercoledì 12 Dicembre 2018

Una delibera di Giunta invoca la nomina di un commissario straordinario con poteri speciali. Protezione civile: tra il 2002 e il 2016 oltre 9 mila episodi di dissesto sulle arterie siciliane

PALERMO – Ancora criticità nella spesa dei fondi per la messa in sicurezza e il miglioramento delle arterie viarie dell’Isola che diventano sempre più pericolose. Merito delle piogge e delle mancate manutenzioni: adesso la Sicilia chiama Roma, chiedendo l’intervento di un commissario straordinario tramite una deliberazione di Giunta arrivata alla fine di novembre.
 
Sono stati anche i “recenti eventi atmosferici” ad aggravare “ulteriormente lo stato della viabilità regionale – si legge sul testo della delibera –, soprattutto delle aree interne, le quali si trovano ad affrontare i gravi disagi connessi ad una rete stradale già compromessa, a cui si aggiunge la criticità statica di taluni ponti e/o viadotti”. Complicazioni, così come segnalato dagli uffici regionali, che in “alcuni casi hanno impedito o reso particolarmente difficoltoso anche il semplice raggiungimento da parte delle comunità interessate delle proprie residenze”. Del resto, si precisa che “garantire la massima sicurezza della rete viaria regionale costituisce una delle principali priorità politiche del Governo regionale, alla quale è associato l’obiettivo strategico pluriennale dell’ammodernamento e della manutenzione”.
 
Ci sarebbero pure i fondi a disposizione, ma in Sicilia non c’è mai certezza dei tempi. Lo conferma la Regione stessa, specificando che “diversi sono gli strumenti nell’ambito del Piano per lo Sviluppo della Sicilia (Patto del Sud) e degli specifici Accordi di Programma Quadro sottoscritti negli ultimi anni” e che in tema di infrastrutture viarie sono “previsti diversi interventi di riqualificazione, miglioramento e rifunzionalizzazione della rete viaria”. Eppure, restano serie difficoltà legate alle ordinarie procedure che “mal si conciliano con l’esigenza di assicurare risposte urgenti in grado di superare, in particolare, le situazioni più critiche e ad elevato rischio”.
 
È proprio l’eccezionalità della situazione, causata appunto dagli eventi atmosferici delle ultime settimane, a imporre una “forte accelerazione sia nella fase progettuale che in quella di concreta realizzazione degli interventi in argomento”. Per procedere in questa direzione, si dispone, in seguito a un primo incontro già avvenuto con il Ministro delle Infrastrutture, l’emanazione di un atto di indirizzo da parte del governo regionale, chiedendo al Governo nazionale la nomina di un Commissario straordinario, con “poteri speciali ed una adeguata dotazione finanziaria, da integrare con le risorse extraregionali da riprogrammare a tal fine”.
 
Preoccupazioni confermate dall’indice di vulnerabilità per frane e alluvioni, che comprende strade e popolazione esposte al rischio, con Palermo in prima linea, valore complessivo di 1,67% sul totale nazionale, seguita da Messina a quota 0,8% e quindi da Agrigento (0,71%) e Catania (0,60%). Andando in dettaglio, il “Piano regionale di protezione civile: la vulnerabilità delle infrastrutture stradali ai fenomeni di dissesto idrogeologico”, redatto dal Centro funzionale decentrato multirischio integrato della Regione siciliana, ha registrato, tra il 2002 e il 2016, oltre 9 mila episodi di dissesto sulle strade siciliane, registrando danni per circa 50 milioni di euro all’anno.
 
Su 113 tratti di strade statali, ben 79 hanno avuto dissesti osservati (70% del totale). Si tratta 3.252 km coinvolti su 3.786, pari all’86% del totale. Per quanto riguarda le strade provinciali, su 1.540 tratti censiti ce ne sono stati 707 con dissesti osservati (46% del totale), pari a 6.714 km su 11.377 (59%).

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