Abuso d'ufficio, obbligo dimora per presidente Regione Calabria Mario Oliverio - QdS

Abuso d’ufficio, obbligo dimora per presidente Regione Calabria Mario Oliverio

redazione

Abuso d’ufficio, obbligo dimora per presidente Regione Calabria Mario Oliverio

lunedì 17 Dicembre 2018

A Cosenza l’Indagine ‘Lande Desolate’: 16 le misure cautelari. L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di finanza e dalla Procura retta da Nicola Gratteri

COSENZA – Abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso. Con questa accusa il gip di Catanzaro ha disposto l’obbligo di dimora per il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. L’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di finanza e dalla Procura retta da Nicola Gratteri. Al governatore quindi è stato disposto l’obbligo di dimora nel suo comune di San Giovanni in Fiore, nel cosentino. Le fiamme gialle hanno provvedimenti di sospensione dall’attività anche nei confronti di alcuni funzionari della Regione Calabria.
 
Sono sedici in totale le misure cautelari emesse nei confronti di esponenti politici, dirigenti pubblici, funzionari e un imprenditore legato alla cosca Muto nell’ambito di un’inchiesta su falso, corruzione, abuso d’ufficio e frode in pubbliche forniture in Calabria.
Oltre che al governatore Mario Gerardo Oliverio, nell’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro l’obbligo di dimora è stato disposto anche per il sindaco di Pedace, Marco Oliverio.
 
L’indagine delle fiamme gialle monitora alcuni appalti pubblici, reati di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture. In manette anche presunti esponenti del clan Muto di Cetraro. Nel mirino degli inquirenti le mire delle cosche su lavori e opere pubbliche tra cui la funivia di Lorica, uno dei principali siti sciistici della regione.
Le indagini sono state condotte con l’ausilio di articolate tecniche e rilevamenti aerofotografici, che hanno consentito di ricostruire e riscontrare documentalmente le irregolarità.
 
In particolare, le investigazioni, basate su una copiosa attività di riscontro documentale e sui luoghi di cantiere, hanno fatto emergere il completo asservimento di pubblici ufficiali, anche titolari di importanti e strategici uffici presso la Regione Calabria, alle esigenze di un privato imprenditore attraverso una consapevole e reiterata falsificazione dei vari stati di avanzamento lavori ovvero l’attestazione nei documenti ufficiali di lavori non eseguiti al fine di far ottenere all’imprenditore l’erogazione di ulteriori finanziamenti comunitari altrimenti non spettanti.
 
Il Presidente della Regione Calabria ha respinto ogni accusa ed ha inoltre annunciato lo sciopero della fame: “Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica”.

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