Allo sbaraglio - QdS

Allo sbaraglio

Pino Grimaldi

Allo sbaraglio

sabato 22 Dicembre 2018
L’uno non si è affacciato al balcone di Palazzo Chigi. L’altro non ha detto che lo spread lo mangia a colazione. Ma entrambi gli Atridi del governo del cambiamento-cangiante, in uno al mediatore che a caso fa il presidente del consiglio, hanno lasciato al piccolo (di statura fisica, d’altro non so) il cui cognome potrebbe indurre a pensare che sia “uno e trino”, il compito di concedere alla commissione EU di riscrivere il testo della manovra che, per apparire veritiero e di marca italica, contiene inesattezze e nubi economiche che consentiranno al parlamento (onde parrà farina del nostro sacco) di emendarlo positivamente ed approvarlo con deficit del 2 %.
Come volevasi dimostrare.
 
È la sintesi di quanto in circa mesi tre si è svolto nei palazzi – e fuori – con continue riunioni, esaltazioni e depressioni dei recitanti della farsa sceneggiata che hanno dimostrato ancora una volta scempiaggine ed analfabetismo politico istituzionale di livello nazionale ed internazionale, quando bastava fidarsi del “piccoletto” che, per mestiere, sa leggere e scrivere e che lasciato in santa pace avrebbe portato il paese a non essere oggetto di derisione ed a non bruciare miliardi di euro con lo “up and up” del differenziale con i bond tedeschi: il popolo ringrazia!
 
Ora il malumore serpeggia dappertutto. I grillini vista la figura da “pepè” fatta dal loro capocordata e vice primo ministro aspettano il vacanziere guatemalese per potere avere un boss arrabbiato vociante ed aggressivo per rifarsi la faccia che sentono perduta.
I leghisti pur confidando nel loro capo non sono più disposti a vederlo con tutte le felpe possibili ed immaginabili aggirarsi tra gli indagati rivendicando di essere unus ex quibus, contraddicendo l’alto senso di moralità che, loro dicono, li ha sempre distinti (mah!).
I piduisti (intendo quel che rimane del Pd) a pensare che forse è meglio sciogliersi perché di sinistra non vedono più niente manco in quelli che già li hanno lasciati per essere liberi ed uguali.
 
I residuati della destra a far campagna acquisti a costo quasi zero tanti sono i 5stellati che vogliono lasciare il loro carro prima che precipiti nel vuoto.
Insomma, una sorta di personaggi allo sbaraglio in cerca d’autore ché Pirandello morto e defunto non può essere né riscritto né da alcuno interpretato, perché tutti solamente guitti e non attori.
 
Si salva (si fa per dire) l’inquilino del Colle che avendo avuto ben cinque minuti di standing ovation alla inaugurazione della stagione lirica della Scala a Milano (e che di certo non c’è rimasto bene che a Palermo “sua” terra non gli abbiano riservato accoglienza più calorosa) si illude, santo uomo, che in fondo può salvare il paese avendo il rispetto (si) e la fiducia (?) degli Italiani. Che stanno così bene nel loro paese che appena possono, soprattutto i giovani, scappano in altri lidi dove – vero! – riescono: emergendo ed affermandosi.
E i residenziali?
“Nemo propheta in patria!”.
Soprattutto quando si è solo, a malapena, prestigiatori.
 
BUON NATALE !

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