Etna: notte tranquilla sul vulcano, dieci scosse ma deboli - QdS

Etna: notte tranquilla sul vulcano, dieci scosse ma deboli

Pietro Crisafulli

Etna: notte tranquilla sul vulcano, dieci scosse ma deboli

giovedì 27 Dicembre 2018

Colate laviche meno alimentate. Molti dei seicento sfollati hanno preferito dormire in auto anziché in albergo. Nuove evacuazioni. Aiuti dall'Ue e l'attenzione alle infrastrutture. La politica, no a passerelle. Oggi a Catania Salvini e Di Maio

Un pennacchio di fumo stamattina orna le zone sommitali dell’Etna, dove continua l’eruzione iniziata la vigilia di Natale anche se con un calo nell’energia.
 
Dai crateri si innalzano ancora colonne di gas e cenere lavica, legata all’attività stromboliana dei crateri, che non impatta, però, con l’attività dell’aeroporto internazionale di Catania: Fontanarossa continua a essere aperto e perfettamente operativo.
 
Una notte tranquilla
dal punto di vista sismico
 
Quella appena trascorsa è stata una notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull’Etna: sul vulcano attivo più grande d’Europa gli strumenti dell’Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1.
 
Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall’Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L’evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all’epicentro.
 
Per gli esperti il sisma è legato legato all’attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe.
 
Colate laviche
meno alimentate
 
Appaiono intanto meno alimentate le colate laviche che restano confinate ad alta quota nelle desertica Valle del Bove, anche per il calo dei valori del tremore interno dei canali vulcanici che segnalano il movimento del magma in risalita.
 
Non si può però la momento escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del ‘dicco’ che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, ritengono dall’Ingv, potrebbe interessare un settore diverso dall’attuale teatro eruttivo, con l’apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2.400 metri, in coincidenza della parete occidentale ed in quella meridionale della Valle del Bove.
 
Borrelli: i terremoti
non si possono prevedere
 
"L’allerta sull’Etna c’era ed era stata alzata: da settembre era passata a gialla e abbiamo potenziato i controlli. Dal 24 dicembre mattina abbiamo registrato un aumento della sisimicità legato all’incremento della risalita del magma". Lo ha detto il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.
 
"La scossa delle 3.19 – ha sottolineato – è stata isolata rispetto a quello che era il trend della sismicità che registravano gli strumenti. Poi naturalmente i terremoti non si possono prevedere".
 
Gli sfollati
dormono in auto
 
Seicento, complessivamente, gli sfollati. Ma pochissimi di essi hanno approfittato della sistemazione nelle strutture ricettive grazie alla convenzione stipulata con la Regione Siciliana, che paga le stanze.
 
In albergo si sono presentate infatti soltanto poche decine di persone.
 
Alla base della scelta, problemi affettivi e dolore per il distacco dai propri luoghi e affetti quotidiani, ma anche di sicurezza per paura di eventuali atti di sciacallaggio. Così molti hanno passato la notte in auto, davanti alla propria abitazione inagibile, sfidando il forte freddo. C’è stato anche chi ha sfidato la sorte e ha dormito lo stesso in casa.
 
Nuove evacuazioni
ad Aci Platani
 
La notte scorsa, inoltre, circa dieci famiglie sono state fatte evacuare dalle loro abitazioni ad Aci Platani, frazione di Acireale, per la presenza di una faglia sulla strada dove si trovano le loro case e che nel corso della giornata si era allargata provocando una frattura nell’asfalto.
 
Aiuti e assistenza
dall’Unione europea
 
"Stiamo seguendo attentamente la situazione in Sicilia dopo il terremoto", ha reso noto il commissario Ue alla gestione delle crisi Christos Stylianides, aggiungendo che "su richiesta delle autorità italiane, stiamo fornendo mappe satellitari" tramite il programma Ue Copernico. L’Ue è inoltre "pronta a fornire ulteriore assistenza" con il servizio di Protezione civile europea.
 
Musumeci: vigilare
sulle infrastrutture
 
Ieri sera il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, incontrando a San Giovanni La Punta (Catania), nella sede della Protezione civile regionale, i sindaci dei Comuni più colpiti dal terremoto ha detto: "Non dobbiamo agire sull’onda emotiva, la Sicilia è la regione più esposta d’Italia e nel contempo quella meno attrezzata dal punto di vista infrastrutturale contro i terremoti".
 
"L’ottanta per cento delle nostre scuole – ha aggiunto – non è a norma, così come molti degli edifici strategici. Stiamo cercando di capire come si evolverà l’attività effusiva e sismica, oltre a interrogarci se i Comuni hanno il Piano di protezione civile, se tutto è predisposto perché si possa affrontare e gestire al meglio una condizione di emergenza. E dobbiamo vigilare sulle infrastrutture, su quelle particolarmente sensibili come gli ospedali e le scuole".
 
La Politica
no alle passerelle
 
Per oggi hanno annunciato una visita a Catania entrambi i vicepremier, il Matteo Salvini capo della Lega – ieri al centro di polemiche per un selfie con la Nutella che ha riaperto sui social le ferite dei tempi di "Forza Etna" – e il capo politico grillino Luigi Di Maio.
 
Quest’ultimo aveva previsto addirittura due incontri con la stampa. Poi, probabilmente per le polemiche,  i due vicepremier hanno deciso per una conferenza stampa congiunta con il capo dipartimento della Protezione civile nazionale nella sede della prefettura di Catania alle 15.30 dopo una riunione del Centro coordinamento soccorsi insediato dal prefetto Claudio Sammartino.
 
"Niente photo opportunity da parte di Di Maio e soci, lasciate lavorare protezione civile e soccorritori" aveva anticipato ieri la presidente dei deputati di Fi Mariastella Gelmini, lanciando l’hastag "#Governo risorse subito, non chiacchiere".
 
"Catania – ha aggiunto la senatrice catanese del Pd Valeria Sudano – dopo questo nuovo evento sismico, ha bisogno di interventi concreti di ripristino e non di altre passerelle. Ci sono tante famiglie in difficoltà che hanno bisogno del sostegno fattivo delle istituzioni".

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017