2019, si apre anno pieno di incognite - QdS

2019, si apre anno pieno di incognite

Carlo Alberto Tregua

2019, si apre anno pieno di incognite

giovedì 03 Gennaio 2019

Tutte le sfide della crescita

Buon anno a tutti i siciliani, a quelli che lavorano produttivamente e a tanti altri che prendono lo stipendio senza rendere in proporzione.
Buon anno a tutti quelli che non hanno lavoro perché anziché pietire un posto qualunque, ma sotto casa e con altre comodità, lo trovino ovunque. In ogni caso, facciano qualunque mestiere pur di acquisire competenze che a loro volta generano capacità di lavoro.
Buon anno ai giovani che comprendano profondamente che sono artefici del proprio destino. Per questo, abbiano un progetto di vita chiaro e si apprestino a profondere ogni energia per poterlo realizzare.
Il lavoro esiste. In Sicilia, il QdS ha pubblicato quasi ventimila opportunità offerte da aziende che non trovano dipendenti capaci. Basta andare sul nostro sito, qds.it, per rilevarle.
I giovani sappiano che vi sono innumerevoli opportunità anche nel franchising, quella attività che permette di inserirsi in circuiti nazionali ed internazionali per sviluppare un business.
 
L’anno si apre pieno di incognite. La prima riguarda il governo Giallo-Verde, che ha una tappa fondamentale nelle elezioni europee del 23-26 maggio. I risultati condizioneranno la prosecuzione di questa esperienza: se la Lega distanziasse M5s di almeno dieci punti (da 34 a 24%), probabilmente questo fatto segnerebbe la fine della alleanza.
è inutile fare pronostici, attendiamo i dati. Una cosa è certa: nella legge di Bilancio 2019 la maggioranza degli impegni di spesa o di tagli è stata rinviata al 2020 ed anche gli stessi due assi (Rdc e quota 100), con una serie di espendienti, sono stati spostati nel corso dell’anno.
Di fronte a questo quadro vedremo come si regolerà il mercato internazionale, perché non bisogna dimenticare che il Mef deve piazzare nel corso dell’anno almeno 400 miliardi di titoli pubblici.
Attendiamo dalla ministra Giulia Bongiorno il Ddl sulla riforma della dirigenza pubblica. Questa potrebbe rappresentare una svolta nel funzionamento della pubblica amministrazione, attualmente disastroso. Se tale Ddl sarà efficace, responsabilizzerà i dirigenti, subordinando una parte dei loro stipendi al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
 
Un’altra incognità riguarda la capacità del Miur (Ministero dell’istruzione, università e ricerca) di investire nelle strutture immateriali, che riguardano i giovani, innovando profondamente il loro funzionamento, stringendo tutto il settore di istruzione inferiore e universitario non connesso con il mercato e ampliando di conseguenza tutta l’altra parte, che consente ai giovani di acquisire competenze con cui trovare rapidamente lavoro sia dopo la maturità che dopo la laurea, anche triennale.
Il Miur ha a disposizione risorse per la ricerca intorno all’1% del Pil, mentre tutte le nazioni che vogliono crescere mettono a disposizione del futuro almeno il 2%. Per esempio la Cina investe oltre duecento miliardi nella ricerca.
Ricordiamo che essa è il carburante per la crescita economica. I Paesi che hanno un basso numero di brevetti in tutti i settori crescono poco. Per contro, quei Paesi che ne hanno tanti, crescono molto. Indispensabile, quindi, finanziare la ricerca pubblica e privata.
 
In una Comunità vi sono gli equilibrati, ma anche gli squilibrati e gli equilibristi. Gli squilibrati spesso si riconoscono e vengono emarginati, mentre gli equilibristi sono ben nascosti ed è difficile individuarli.
Esempio di equilibristi è la maggior parte degli esponenti della Classe politica, abituata a muoversi da un settore all’altro e soprattutto molto abile a salire sul carro dei vincitori.
Equilibristi sono anche gli elettori che facilmente si trasferiscono da un partito all’altro senza cognizione di causa ma facendosi abbindolare dai parolai di turno, più o meno bravi.
Poi vi sono le persone equilibrate, una minoranza, che tentano di mettere insieme i cocci di una società che rischia di andare in frantumi continuamente. Una fatica di Sisifo, uno sforzo quasi inumano per questa minoranza che di fatto ha sulle spalle il peso dell’intera società.
Il guaio è che né gli squilibrati né gli equilibristi hanno l’intenzione di diventare equilibrati, con la conseguenza che l’intera Comunità ne soffre. Dunque, auguri!

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