Vitalizi, l'Ars costretta a tagliare entro il 30 aprile - QdS

Vitalizi, l’Ars costretta a tagliare entro il 30 aprile

Raffaella Pessina

Vitalizi, l’Ars costretta a tagliare entro il 30 aprile

sabato 05 Gennaio 2019

Cancelleri (M5s): “Micciché ha perso l’occasione per scrivere la storia”. Pena la decurtazione dei trasferimenti alla Regione del 20 per cento

PALERMO – Il deputato del M5S e vicepresidente dell’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha commentato con soddisfazione la norma, approvata con la legge di Stabilità nazionale, che prevede il ricalcolo dei vitalizi secondo il sistema contributivo entro il 30 aprile, pena la decurtazione dei trasferimenti alle regioni del 20 per cento, fatti salvi quelli per la sanità per il trasporto pubblico locale e per le politiche sociali.
 
Come è noto l’Ars, attraverso una legge regionale (n. 44 del 1965) si è equiparata in tutto e per tutto alle regole che vengono applicate al Senato. Inoltre sulla vicenda del vitalizi spesso è scoppiata la polemica, visto che nonostante il sistema dei vitalizi per i deputati regionali di Palazzo dei Normanni sia stato abolito da tempo, tuttavia permangono quei vitalizi pregressi di cui godo ancora oggi non solo gli ex deputati ma anche i parenti dei deputati deceduti.
 
“Anche Musumeci – continua Cancelleri – su questa vicenda non ha fatto una grande figura, brillando per il suo inaccettabile silenzio. Vogliamo sperare che ora si raccordi con Miccichè per spingerlo a tagliare entro i termini previsti dalla norma statale. Non possiamo credere che i due, pur di preservare il privilegio di pochi, siano disposti a rinunciare a miliardi di trasferimenti statali. Sarebbe l’ennesima beffa che governo e maggioranza farebbero ai siciliani, che già scontano sulla propria pelle l’inadeguatezza di questo esecutivo del nulla”.
 
Attualmente la proposta di rimodulazione dei vitalizi, già operativa alla Camera e al Senato, è al vaglio dell’ufficio di presidenza dell’Ars. “La nostra proposta – afferma Cancelleri – prevede un risparmio di 9 milioni di euro su un costo totale di 18 milioni, che incidono ogni anno pesantemente sulle casse della Regione. Entro il 31 marzo le Regioni dovranno esprimersi in sede di conferenza Stato- Regioni per varare un piano omogeneo di tagli, che da maggio dovranno diventare operativi. Miccichè e Musumeci si diano una regolata”. “Entro il 30 aprile, secondo quanto previsto dal governo nazionale, le Regioni saranno costrette a tagliare altrimenti dovranno rinunciare ad una cospicua fetta di trasferimenti dallo Stato”.
 
Come si può leggere consultando il sito ufficiale dell’Assemblea regionale il totale degli assegni per i vitalizi diretti è pari a una spesa mensile di 750.224,84 euro per 156 ex deputati, mentre per gli indiretti, quelli di reversibilità per intenderci sono pari a una spesa mensile di 572.419,97 euro per 126 deputati che hanno maturato il vitalizio anche con una sola legislatura. Una cifra di tutto rispetto che è pari a 15 milioni 871 mila 737 euro e 72 centesimi all’anno. (dati aggiornati ad agosto 2018). Tra l’altro il mancato adeguamento potrebbe pregiudicare il rapporto con Roma che proprio in questi giorni ha registrato un primo successo, visto che il governatore Musumeci e il vice presidente Armao sono riusciti a rimodulare l’accordo firmato a suo tempo dall’ex governatore Crocetta. Accordi che non terminano qui e che prevedono un’altra serie di step per ottenere dallo Stato l’attuazione delle leggi previste nello Statuto della Sicilia e da molto tempo disattese e non applicate.

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