Rifiuti a Taormina: in attesa dell'avvio definitivo dell'Aro - QdS

Rifiuti a Taormina: in attesa dell’avvio definitivo dell’Aro

Massimo Mobilia

Rifiuti a Taormina: in attesa dell’avvio definitivo dell’Aro

mercoledì 16 Gennaio 2019

Raccolta differenziata in miglioramento, ma sono ancora numerosi i problemi da risolvere. Si va verso un’altra proroga per i ritardi legati alla procedura di gara in corso all’Urega

TAORMINA (ME) – Al termine di questo mese andrà in scadenza l’attuale contratto che lega la ditta Mosema al Comune, per lo svolgimento del servizio di raccolta rifiuti. Era l’ultima deadline fissata prima dell’avvio dell’Aro, ma quasi sicuramente l’Amministrazione dovrà provvedere all’ennesima proroga – come ormai da consuetudine negli ultimi quattro anni – non dovuta stavolta a ritardi del Comune, bensì alla procedura di gara in corso all’Urega.
 
Secondo quanto riferito dalla Commissione aggiudicataria, infatti, pare che alla ditta vincitrice siano stati richiesti ulteriori chiarimenti sulla documentazione prodotta per presentare l’offerta, allungando ulteriormente i tempi. Il 9 gennaio l’Urega avrebbe dovuto definire l’assegnazione, ma l’impresa arrivata seconda ha avanzato dubbi sulla vincitrice, bloccando così la procedura.
 
Una vicenda che continua a segnare in negativo la lunga e controversa storia dell’Aro di Taormina. L’Ambito di raccolta ottimale – introdotto dalle Leggi regionali n. 9/2010 e n. 3/2013 – doveva partire già nel 2014, quando la ditta Messinambiente avrebbe dovuto lasciare la città, dopo una storica collaborazione che durava da quattordici anni, salvo invece vedersi prorogare continuamente il servizio a colpi di ordinanze sindacali, fino a settembre del 2017. Poi è arrivata Mosema, l’impresa di Mascalucia aggiudicataria del bando ponte di traghettamento verso l’Aro, ovvero un servizio a tempo per soli nove mesi, infine ulteriormente prorogati appunto al 31 gennaio di quest’anno. L’appalto Aro, al quale hanno partecipato 12 ditte, include invece un periodo di sette anni e ha un valore di 24 milioni e 186 mila euro, iva inclusa, dei quali 3,2 milioni per il primo anno. I costi maggiori riguardano il personale che incide con oltre 2 milioni di euro, mentre il noleggio dei mezzi si aggira attorno ai 690 mila euro.
 
La Giunta del sindaco Mario Bolognari, segue da vicino la vicenda e, in procinto di firmare l’ulteriore proroga, cercherà di vigilare con l’Urega per arrivare in breve tempo all’assegnazione ed evitare un lungo contenzioso. Nel frattempo, il Comune di Taormina può ritenersi soddisfatto per il cambio di rotta ottenuto negli ultimi mesi sul fronte raccolta differenziata.
 
Stando a quanto registrato dall’Ufficio speciale presso la Presidenza della Regione, fino allo scorso novembre la Perla dello Ionio avrebbe di poco superato il 50% di rifiuti differenziati, crescendo più del doppio rispetto ai sei mesi precedenti. Fino a giugno 2018 le percentuali mensili si aggiravano infatti tra il 19 e il 20%, poi il cambio di vertice a Palazzo dei Giurati ha introdotto l’allargamento della raccolta differenziata alle frazioni di Trappitello, Mazzeo e Mazzarò, oltre al centro storico dove già era in funzione. Così facendo la percentuale di raccolta è salita al 25,4% a settembre e al 45,7% a ottobre, arrivando al 50,7% a novembre in attesa dei dati ufficiali di dicembre. Numeri che, per il momento, hanno evitato al Comune di Taormina di incorrere nelle sanzioni regionali rivolte alle città che non hanno superato il 35%.
 
I problemi relativi al conferimento dei rifiuti nella Perla sono però tutt’altro che scomparsi, soprattutto a causa dell’inciviltà di alcuni residenti poco inclini a seguire i tempi della raccolta e creando cumuli di rifiuti in sostituzione dei vecchi cassonetti. Per questo motivo il Corpo di Polizia municipale è ormai da tempo allertato per punire i trasgressori. Senza dubbio, le nuove pratiche in atto hanno iniziato a far risparmiare qualcosa alle casse del Comune, quantificato in circa 50 mila euro mensili in meno rispetto agli anni precedenti, grazie a oltre 350 tonnellate di rifiuti in meno da conferire.
 
Un’ottima base di partenza per arrivare alla cosiddetta "tassazione puntuale" con la nuova Tarip, ovvero una tassa personalizzata al cittadino grazie alla dotazione di microchip nei singoli cestelli di raccolta, che permetteranno di evidenziare le scorrettezze di ognuno.

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