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Ragusa – Banca agricola, protestano i risparmiatori, non riescono a vendere le proprie azioni

Stefania Zaccaria

Ragusa – Banca agricola, protestano i risparmiatori, non riescono a vendere le proprie azioni

giovedì 17 Gennaio 2019

La contestazione è stata portata avanti negli uffici e davanti agli sportelli delle diverse sedi. Il primo cittadino aretuseo: “Concessi quasi tre mesi agli operatori per smaltire le scorte”

RAGUSA – Dopo anni di silenzi, i risparmiatori della Banca agricola popolare di Ragusa si stanno mobilitando. Da tempo, infatti, provano a rivendere alla banca le azioni acquistate dall’istituto stesso ma senza fortuna. Ci sarebbero delle limitazioni imposte da una direttiva europea, sostiene la Banca Agricola, e per principi cautelari non si potrebbe rivendere e riacquistare i titoli venduti.
 
Sono migliaia i risparmiatori interessati dal caso, ci sono anziani, professionisti, disabili, la maggior parte è gente che ha investito i risparmi di una vita e che adesso non più disporre delle relative somme per un completo blocco del sistema. La protesta, dapprima portata avanti ‘in solitaria’ negli uffici e davanti agli sportelli delle diverse sedi della banca, è diventata adesso collettiva.
 
È stato il prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, anche alla presenza del vice direttore della Bapr Gaetano Cartia, a voler incontrare qualche giorno fa una delegazione di risparmiatori. Sono diversi i punti proposti dal comitato durante l’incontro: c’è intanto l’uscita immediata dal mercato Hi-Mtf – che gestisce la negoziazione di strumenti finanziari -, c’è il ristoro immediato del 50 per cento del capitale investito, intanto per tutti coloro che hanno problemi di salute e finanziari, poi un piano di recupero triennale dei risparmi e un piano di rimborso per i parenti dei defunti azionisti. Proposte concrete, insomma, che però non hanno trovato largo seguito tra i vertici della banca.
 
“È stato un incontro lungo e per molti versi deludente purtroppo – ha sottolineato Nicoletta Santamaria del comitato dei risparmiatori – dato che nessuna delle nostre richieste è stata accolta, poiché la Banca ha immediatamente sottolineato la sua impotenza circa la possibilità di realizzare le nostre istanze, il tutto a causa di norme che le vietano, a quanto pare perentoriamente, di poter intervenire in maniera efficace, nonostante la sua innegabile solidità. La Banca tuttavia ha mostrato un’apertura proponendo un tavolo condiviso di monitoraggio della situazione, nella speranza di una risoluzione positiva nel più breve tempo possibile. Un messaggio deve però essere chiaro: la banca è solida e sta benissimo”.
 
Una possibilità però ci sarebbe, come dimostrato da un’interrogazione presentata dall’europarlamentare Innocenzo Leontini e dalla risposta del vice presidente della Commissione Ue Vladis Dombrovskis: l’ente dovrebbe infatti “chiedere la preventiva autorizzazione all’autorità competente, Bankitalia” per riacquistare le proprie azioni.
 
All’incontro è poi seguito un sit-in pacifico e composto davanti alla sede centrale dell’istituto di credito, a Ragusa, alla presenza di una folta rappresentanza di risparmiatori, e lunedì una delegazione si sposterà a Roma per incontrare il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa. C’è bisogno di risposte, insomma, e di interventi celeri che sblocchino presto questa spiacevole situazione anche perché, come evidenziano gli stessi risparmiatori, “la banca non ci ha informati adeguatamente, vendendoci un prodotto che invece poi si è rivelato essere tutt’altra cosa, da liquido e sicuro, a non liquido e rischiosissimo”.

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