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Bancarotta: operazione tra Italia e Croazia

redazione

Bancarotta: operazione tra Italia e Croazia

giovedì 17 Gennaio 2019

Dieci misure cautelari hanno colpito due professionisti di Catania, alcuni già alla ribalta delle cronache giudiziarie, e otto imprenditori. Sequestrati dalla Guardia di finanza beni per dieci milioni di euro e sospese quattro società

Militari della Guardia di finanza di Catania hanno arrestato una persona e notificato nove misure interdittive nell’ambito di un’operazione, denominata "London windows" coordinata dalla Procura distrettuale etnea per diverse bancarotte individuate tra l’Italia e la Croazia.
 
Tra le persone destinatarie delle misure cautelari ci sono due professionisti catanesi, alcuni dei quali già noti alle cronache giudiziarie, e otto imprenditori.
 
Nei loro confronti il Gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che ipotizza, a vario titolo, i reati di bancarotte fraudolente, patrimoniali e documentali, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, autoriciclaggio e riciclaggio.
 
Le Fiamme gialle hanno anche eseguito sequestri di beni per oltre dieci milioni di euro e notificato l’interdizione dell’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di un anno a quattro società commerciali italiane e croate.
 
L’ inchiesta ha portato alla scoperta di un sistema che, secondo gli investigatori, avrebbe consentito a gruppi imprenditoriali di sottrarsi al pagamento delle imposte eludendo le procedure esecutive grazie all’azione di avvocati, commercialisti, contabili, consulenti e broker, abili nel delocalizzare le imprese all’estero – in particolare in Gran Bretagna e Croazia – per evitare che il patrimonio fosse sequestrato dal fisco.
 
Secondo l’ipotesi degli investigatori, l’effettiva proprietà avrebbe così potuto continuare a operare in Italia, con gli stessi asset patrimoniali sottratti alle procedure esecutive, attraverso apparentemente nuove società affidate all’amministrazione di prestanome.
 
Le operazioni societarie straordinarie che consentivano a gruppi d’imprese di sottrarre alla giurisdizione nazionale patrimoni oggetto di bancarotte, reati tributari e riciclaggio, erano gestite, secondo gli investigatori, dall’avvocato Mariolino Leonardi, di 56 anni, che è stato arrestato.
 
L’avvocato si sarebbe avvalso della collaborazione di altri indagati, come Fabio Castaldi, di 53 anni, per il trasferimento delle imprese italiane in Gran Bretagna e Mario Bariggi, di 48 anni, referente per le localizzazioni in Croazia.
 
In Italia Leonardi, per specifiche vicende, ha collaborato con altri indagati: Giuseppe Bentivegna, di 58 anni, dottore commercialista e consulente aziendale, destinatario del "divieto temporaneo di esercitare la professione" per un anno e Salvatore Falgares, di 54, anch’egli commercialista, nei cui confronti i militari avevano già eseguito, nell’ottobre del 2018, un decreto di sequestro preventivo di quattro immobili del complessivo valore di 250.000 euro, emesso dal gip del Tribunale etneo per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
 
L’interdizione dell’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di un anno riguarda quattro società.
 
Si tratta della Food & Catering srl, attiva nella ristorazione con sede a Melilli (Siracusa) della Urbanistika Jdoo, attiva nel settore delle costruzioni e con sede legale a Pula (Croazia), la Mas srl di Catania e la croata Ma Management doo, entrambe operanti nel lavaggio industriale. per la Mas srl il gip ha nominato un commissario giudiziale per consentire la prosecuzione delle attività.
 
Tra gli altri provvedimenti, il divieto temporaneo di esercitare la professione per un anno per anche per Sebastiana Alescio, di 56 anni, Daniele Romano, di 38 e Monia Incardona di 34. Divieto di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche per un anno, infine, per Carmelo Belfiore, 51 anni, Antonio Pardo, di 58, Antonio Mascali, di 69, Salvatore Mascali, di 41 e Anna Mascali di 42.
 
 
 

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