Turismo, gli stranieri tengono a galla la Sicilia - QdS

Turismo, gli stranieri tengono a galla la Sicilia

Roberto Pelos

Turismo, gli stranieri tengono a galla la Sicilia

sabato 19 Gennaio 2019

La stagione turistica 2018 riassunta da Cst per Assoturismo Confesercenti. Nel Belpaese 426 mln di pernottamenti. Nell’ultimo anno hanno 14,83 milioni di presenze nell’Isola con un incremento dello 0,9% rispetto al 2017. Continua dunque, per la nostra regione, il trend positivo legato ai turisti provenienti dall’estero

ROMA – La stagione turistica chiude bene nel 2018 secondo le stime sui flussi elaborate da Cst per Assoturismo Confesercenti. I numeri parlano di un totale di 426 milioni di presenze, oltre 5,7 milioni in più dello scorso anno (+1,4%) anche se in rallentamento rispetto alla crescita del 4,4% del 2017.
 
I maggiori artefici dell’incremento di visitatori sono di nuovo gli stranieri: 214,3 milioni nel 2018 (+1,8% rispetto al 2017), mentre i turisti italiani si fermano a 212,2 milioni (+1,0%). Gli andamenti positivi si registrano in tutte le zone d’Italia anche se le presenze sono aumentate soprattutto al Nord-Ovest e nel Centro del Paese (rispettivamente +2,3% e + 2,5%), mentre al Sud e nelle Isole e nel Nord-Est gli incrementi sono stati di minore entità (rispettivamente +1,1% e +0,3%).
 
Per quanto riguarda la Sicilia le presenze nel 2018 sono state 14,83 milioni, le stime sempre per i 12 mesi appena trascorsi dicono +0,9%, di cui lo 0,5% riguarda i turisti italiani e il +1,9% attiene ai visitatori stranieri.
 
Continua dunque, per la nostra regione, il trend positivo legato ai turisti provenienti dall’estero di cui altre volte si è già occupato il Quotidiano di Sicilia. A crescere maggiormente a livello nazionale, secondo il dossier Assoturismo Confesercenti, è il comparto alberghiero che fa registrare un +1,9% di presenze, mentre l’extralberghiero si attesta al +0,3%.
 
I migliori risultati sono stati raggiunti nelle zone di montagna (+2,8%), seguono le città /centri d’arte (+2,3%) le aree collinari (+2%), le località termali (+0,9%) e i laghi (+0,8%). Invece, le imprese attive nelle aree balneari, più colpite dal rallentamento della stagione estiva, conseguono un risultato di stabilità (+0,2%).
 
Risultati positivi si registrano anche per il fatturato delle aziende: +0,8% rispetto al 2017. A crescere sono però solo i fatturati delle strutture alberghiere (+1,3%), a differenza di quelli delle attività extralberghiere che riportano valori negativi (-0,3%). Ancora una volta emerge la differenza di valori tra le diverse macro-aree: +2,1% il fatturato segnalato dagli intervistati nell’area del Nord Ovest e del Centro, in negativo le indicazioni degli imprenditori del Nord-Est (-0,8%) e di Sud e Isole (-0,1%).
 
Il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, ha posto l’accento sull’impegno profuso dagli operatori del comparto turistico che comincia a dare i primi risultati anche per lo sviluppo del settore nell’arco di tutti i dodici mesi dell’anno, anche se c’è da temere per la diminuzione dei visitatori nostri connazionali e ha auspicato un maggiore supporto in tal senso a livello istituzionale.
 
“L’aumento dei visitatori nelle città d’arte non conferma solo la cifra ‘culturale’ del nostro turismo, ma anche il buon lavoro svolto dai nostri operatori. E nelle aree montane: l’impegno per la destagionalizzazione delle nostre montagne sta dando i suoi frutti, con flussi turistici in crescita tutto l’anno – ha commentato il presidente Assoturismo Confesercenti – Preoccupa, invece, il rallentamento dei turisti italiani. Una frenata dovuta al clima economico, che ha inciso fortemente sulle località balneari italiane, che hanno sofferto anche la ripartenza dei competitor mediterranei. Nonostante questo, l’anno si chiude in crescita: segno delle grandi potenzialità del settore. Il Governo – ha concluso Vittorio Messina – deve sostenere il settore con maggiore convinzione, a partire dal ripristino del bonus riqualificazione per le strutture ricettive”.

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