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Palermo – Via al rimpasto, il sindaco Orlando cerca nuovo slancio

Gaspare Ingargiola

Palermo – Via al rimpasto, il sindaco Orlando cerca nuovo slancio

martedì 22 Gennaio 2019

La priorità è ricompattare la maggioranza per evitare pericolosi ostacoli in Consiglio comunale. Avviati i colloqui con i vari gruppi politici per la riorganizzazione dell’esecutivo cittadino

PALERMO – Sono iniziate le “consultazioni” del sindaco Leoluca Orlando per il rimpasto in Giunta. Se ne parlava già da mesi, ma il valzer di incontri con partiti e consiglieri comunali è stato ufficializzato venerdì con una nota ufficiale: “Terminato lo straordinario anno di Palermo Capitale della Cultura – ha annunciato Orlando – che ha segnato un punto di svolta per il rilancio dell’immagine e del turismo come forza trainante dell’economia, e compiuto il percorso di sistemazione dei conti e del bilancio consolidato che ha messo in sicurezza il sistema finanziario del Comune e delle partecipate, è giunto il momento di dare all’Amministrazione uno slancio che porti fino alla fine della consiliatura”.
 
“Ho chiesto e chiederò a tutti i soggetti politici – ha aggiunto il primo cittadino – di dare indicazioni su temi prioritari e organizzazione della struttura e delle deleghe assessoriali nonché di proporre competenze e persone utili per il Governo della città. Al termine di questi incontri assumerò le necessarie decisioni, che serviranno a mettere definitivamente in sicurezza l’esperienza di cambiamento di Palermo”.
 
Oltre al cambio di alcuni assessori il rimpasto prevederà con ogni probabilità anche una redistribuzione delle deleghe: le società partecipate, per esempio, potrebbero nuovamente essere scorporate invece di essere assegnate a un solo assessore. Non a caso il rimpasto potrebbe andare di pari passo con la nomina dei Cda delle aziende municipali. Di certo Orlando non potrà più tergiversare: se nei mesi scorsi ha chiesto alla sua maggioranza di pazientare e di dare precedenza ai tanti documenti finanziari improcrastinabili (Consolidati 2016 e 2017, Consuntivo 2017, Previsionale 2018, debiti fuori bilancio), adesso gli orlandiani si sono fatti sotto chiedendo una decisa sterzata nell’azione amministrativa.
 
La prima “consultazione” è stata con i rappresentanti di Sinistra Comune. “La riunione – ha scritto il gruppo in una nota – è stata interlocutoria e non poteva essere altrimenti, visto che Sinistra Comune è stata la prima forza politica incontrata dal sindaco in questa fase nuova della vita politica della città. Il rilancio dell’esperienza di governo della città passa da un confronto a tutto campo che guardi alla revisione complessiva degli assetti politici ed amministrativi e alla capacità delle forze politiche di contribuire con le loro proposte a definire una squadra di governo all’altezza della sfida difficile di rendere irreversibile il cambiamento di Palermo”.
 
L’indomani, sabato, si è svolta un’assemblea politica di Sinistra Comune, che poi ha rincarato la dose nei confronti dell’attuale esecutivo cittadino, auspicando “una revisione complessiva della squadra e della struttura di governo. Accogliamo la sfida di far ripartire una macchina comunale che, per l’inadeguatezza dell’attuale giunta, in questi ultimi mesi ha girato a basso regime rischiando di sperperare le conquiste e di vanificare gli sforzi per la trasformazione della città”. Del resto proprio Sc e Sicilia Futura sono state le componente più critiche all’interno della maggioranza.
 
Orlando, in ogni caso, ascolterà le ragioni anche delle liste civiche (Movimento 139 e Palermo 2022) e dei consiglieri come Francesco Paolo Scarpinato, che fanno gruppo a sé. E questo perché non può permettersi di perdere neanche un singolo elemento a Sala delle Lapidi: dopo aver iniziato la legislatura con 24 consiglieri su 40, infatti, ora la maggioranza è scesa a 22.
 
Mimmo Russo ha lasciato pochi mesi dopo le elezioni. E nelle scorse settimane ha abbandonato anche Fabrizio Ferrara, che dopo un passato nel Pd ha deciso di abbracciare Forza Italia. Anche Valentina Caputo ha lasciato Sicilia Futura per il Misto (pur restando in maggioranza) mentre lo stesso Scarpinato e Giulio Cusumano in passato hanno manifestato più di una perplessità. Senza dimenticare che tutti gli atti finanziari approvati nella seconda parte del 2018 hanno visto spesso la presenza decisiva dell’opposizione in aula per non far decadere il numero legale.

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