Farmaci, previsti rincari del 5,7% - QdS

Farmaci, previsti rincari del 5,7%

Marco Carlino

Farmaci, previsti rincari del 5,7%

domenica 27 Gennaio 2019

Sono coinvolti i medicinali di fascia C non rimborsabili dal servizio sanitario nazionale. Sugli aumenti dei prezzi vigila l’AIFA che effettua un monitoraggio sui rialzi

ROMA – A partire dal prossimo mese di febbraio previsti rincari del 5% su quasi 800 farmaci da banco, sia generici che di marca. Questo è quanto stato deciso dalle aziende farmaceutiche. Gli incrementi in media si aggirano per la precisione intorno a un +5,7 per cento per i farmaci di fascia C, ad esempio antidolorifici, medicinali per i dolori muscolari o antistaminici contro l’asma.
 
L’impennata dei prezzi è possibile grazie ad un decreto legge 87/2005 (il cosiddetto decreto Storace) con cui fu stabilito che ogni due anni, negli anni dispari, le aziende farmaceutiche possono alzare il prezzo dei medicinali con obbligo di ricetta non rimborsati dal Servizio sanitario nazionale.
 
Il decreto 87/2005 al comma 3 afferma: “Il prezzo dei medicinali appartenenti alle classi di cui alle lettere c) e c-bis) è stabilito dai titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Tale prezzo può essere modificato, in aumento, soltanto nel mese di gennaio di ogni anno dispari e, per i farmaci senza obbligo di prescrizione medica e per i farmaci di automedicazione, costituisce il prezzo massimo di vendita al pubblico”.
 
Per quanto riguarda i medicinali senza obbligo di ricetta invece, il prezzo rimane a discrezione di ogni farmacia, come precisa Federfarma in una nota pubblicata sul proprio sito web.
 
I farmaci di fascia C sono quelli soggetti a prescrizione medica ma non rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale e in Italia sono circa 3.740 i farmaci di questa categoria.
 
I medicinali più noti coinvolti sono Tachipirina, Fluimucil, Novalgina, Ansiolin, Gentamicina, Muscoril, Oki, Plasil, Toradol, Valium e Voltaren. I rincari in arrivo a febbraio saranno intorno a 0,89 euro che porteranno – come analizzato da Pharmacy Scanner – il prezzo medio a confezione da 15,58 a 16,47 euro.
Fanno eccezione farmaci come il Muscoril, che costerà 1,60 euro in più o il collirio Tobradex, per il quale si registra un aumento di due euro.
 
Sugli aumenti dei prezzi vigila l’AIFA (Agenzia italiana del Farmaco) che effettua un monitoraggio sui rialzi, che non possono superare l’inflazione programmata. Questo è quanto tiene a precisare il presidente di Federfarma Marco Cossolo che su questa questione si è espressa intervenendo anche sui presunti prezzi più bassi nei supermercati:
 
È scorretto, e del tutto fuorviante per il cittadino, parlare di sconti sui farmaci senza obbligo di ricetta, perché questi farmaci – farmaci da banco (OTC) e senza obbligo di prescrizione (SOP) – non hanno un prezzo massimo sul quale si possano fare sconti; ogni operatore pratica il prezzo che vuole in base alle condizioni di acquisto.
 
Anche l’affermazione secondo la quale i prezzi dei farmaci senza ricetta sarebbero sempre più bassi nei supermercati non corrisponde alla realtà perché questo può essere vero per alcuni prodotti civetta, ma non per tutto il paniere dei medicinali senza ricetta. Va anche considerato che i supermercati mettono in vendita solo pochi tipi di farmaci, mentre nelle farmacie sono reperibili tutti i medicinali senza ricetta, compresi quelli meno richiesti.
 
Il fatto che per i medicinali di fascia C con ricetta si sia mantenuto un prezzo massimo vigilato – continua Cossolo – è per dare garanzie al cittadino che non si verifichino aumenti incontrollati, trattandosi di farmaci comunque più delicati di quelli che non richiedono la ricetta medica. Non è possibile mettere sullo stesso piano i medicinali di fascia C con ricetta e i prodotti senza ricetta, in quanto si tratta di due mercati diversi, il primo vigilato e il secondo libero.“

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