Formatori ed ex sportellisti, il reinserimento sembra possibile - QdS

Formatori ed ex sportellisti, il reinserimento sembra possibile

Michele Giuliano

Formatori ed ex sportellisti, il reinserimento sembra possibile

martedì 29 Gennaio 2019

I lavoratori di questi settori rimasti disoccupati al centro di un vertice al ministero del Lavoro. Rilanciata sinergia Regione-Stato: si parla di riqualificazione del personale e tutele sociali. Analizzata la situazione alla luce dei nuovi strumenti come quota 100 e reddito di cittadinanza. Entro il 20 febbraio dovranno essere forniti i dati

PALERMO – Un nuovo incontro, una nuova speranza per gli ex sportellisti. Si è riunito a Roma presso il Ministero del Lavoro il tavolo, già richiesto nello scorso mese di agosto dal Presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale Roberto Lagalla, per approfondire la situazione ai lavoratori inoccupati degli ormai famigerati sportelli multifunzionali.
 
Il confronto proseguirà nelle prossime settimane, e precisamente alla fine del mese di febbraio. In questa fase è stata svolta l’analisi della situazione generale, anche alla luce dei nuovi strumenti di tutela sociale e lavoristica, previsti dalla recente normativa nazionale, con particolare riferimento alla quota 100 e al reddito di cittadinanza.
 
Il governo regionale è stato rappresentato dagli assessori Roberto Lagalla e Mariella Ippolito e ha esposto come le azioni adottate, nel corso dell’anno, abbiano assicurato la ripresa delle attività formative. Al contempo la delegazione siciliana ha rappresentato, sulla base dei dati disponibili, l’esigenza di ulteriori tutele sociali a favore dei lavoratori fuoriusciti e di ricerca delle modalità di assorbimento occupazionale degli sportellisti. Erano presenti all’incontro il sottosegretario al Lavoro, Claudio Cominardi, e i presidenti delle competenti commissioni parlamentari di Camera e Senato, Andrea Giaccone e Nunzia Catalfo.
 
I rappresentanti del ministero del lavoro hanno preso atto di quanto comunicato ed hanno confermato la necessità di un percorso condiviso tra governo nazionale e regionale per giungere ad azioni finalizzate, oltre che al sostenibile assorbimento dei lavoratori all’interno dei bacini della formazione e delle politiche attive del lavoro, alla riqualificazione occupazionale di una parte di essi e all’accompagnamento della restante parte verso misure di continuità delle tutele sociali e di agevolazione pensionistica.
 
“Il governo nazionale ha oggi recepito l’istanza di confronto già da noi avanzata la scorsa estate. Si avvia così la necessaria interlocuzione su specifiche aree di crisi e su temi che impongono, per loro natura, la concorrente responsabilità delle istituzioni nazionali e regionali” ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla.
 
A seguire, è stata ricevuta una delegazione della Usb, Cobas, Lavoratori Liberi, Irriducibili della Formazione professionale, ai quali è stato riferito che, per iniziare un percorso di ricollocazione, è necessario che il ministero e la commissione lavoro del Senato abbiano dati certi e definitivi del bacino della formazione interventi, cosa che ad oggi non è avvenuta.
 
Il ministero ha quindi intimato all’assessore Lagalla un termine perentorio al 20 febbraio, entro la cui data l’assessorato alla formazione dovrà fornire i dati necessari per iniziare il percorso di reinserimento al lavoro, nonostante siano già stati forniti precedentemte. La USB ha preso atto dell’assenza al tavolo del Presidente Musumeci, condannando tale comportamento quale irrispettoso nei confronti dei tanti siciliani e siciliane che versano in uno stato di povertà.
 
Come si legge nel comunicato emesso subito dopo l’incontro La Usb, nelle parole di Sandro Cardinale, “auspica che entro il 20 febbraio l’assessore Lagalla fornisca i dati necessari per entrare nel merito della vertenza e invita i lavoratori e le lavoratrici a tenere alta la guardia poiché se saranno necessarie iniziative da mettere in campo, la risposta dei lavoratori è fondame ntale… Diversamente reciteremo tutti insieme una requiem aeternam…”.

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