Estratti: un concentrato di benessere - QdS

Estratti: un concentrato di benessere

Elio Sofia

Estratti: un concentrato di benessere

venerdì 01 Febbraio 2019

Il nuovo trend salutista al centro di uno studio che rivela: 14 settimane per migliorare la salute. Sono ricchi di vitamine, garantiscono il rinnovo cellulare e l’apporto di sali minerali

ROMA – Sono buoni, colorati e freschi; rinfrescanti in estate e salutari tutto l’anno; sono gli estratti di frutta e verdura che da tempo spopolano nelle immagini social di famose modelle e influencer, di attrici dello star system come Sarah Jessica Parker, Jennifer Aniston e in quelle di tanti altri personaggi famosi e non che trovano nel consumare estratti il nuovo elisir per una vita sana.
 
Gli estratti sono un vero e proprio concentrato di benessere in quanto ricchi di vitamine che garantiscono il rinnovo delle cellule, pieni del loro carico di sali minerali come potassio, magnesio, calcio e ferro i quali svolgono funzioni fondamentali per il nostro organismo come l’attivazione del metabolismo e il mantenimento di organi e tessuti; sono anche antiossidanti e contrastano quindi i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
 
Questo nuovo trend salutista ha avuto il suo inizio a seguito della pubblicazione di un importante studio americano sull’argomento, pubblicato nel 2011 sul Journal of the American College of Nutrition il quale sottolineava come il consumo regolare di estratti per un periodo di 14 settimane possa favorire un aumento significativo per il nostro organismo dei livelli di betacarotene, dei livelli di vitamina C ed E, del selenio e dell’acido folico contribuendo in modo significativo alla riduzione dello stress ossidativo e dell’omocisteina, amminoacido la cui elevata concentrazione nel sangue è spesso un campanello di allarme che indica carenze vitaminiche.
 
Proprio a seguito di tutto ciò sul mercato sono giunti numerosi estrattori per uso domestico, elettrodomestici pratici da utilizzare in modo veloce. La tecnica alla base del loro funzionamento è simile a quella di avere in casa dei piccoli frantoi: spremono a freddo frutta e verdura attraverso una vite senza fine (coclea) posizionata in verticale o in orizzontale che agisce lentamente con circa 40 – 80 giri al minuto.
 
L’azione così sviluppata non producendo calore non altera i valori nutritivi facendo ottenere un succo omogeneo; si ottiene così il massimo di succo dalla polpa del frutto o dal vegetale che viene separato dagli scarti. In contrapposizione allo spopolare degli estrattori, c’è la diffusione delle centrifughe il cui procedimento di produzione sembra simile ma è diverso; in quanto sono dotate di piccole lame circolari che agiscono con una rotazione molto rapida (fino a circa 18mila giri al minuto); tagliano la frutta e i vegetali in piccoli pezzi generando una forza diretta dal centro verso l’esterno, detta appunto centrifuga, che spinge il tutto contro un setaccio con fori piccolissimi che filtrano il succo trattenendo la polpa fibrosa.
 
La grande differenza qualitativa tra i due processi sta nella possibilità di ossidazione maggiormente presente nelle centrifughe che negli estratti per la generazione di calore durante il processo di lavorazione; ossidazione che distrugge una parte dei nutrimenti contenuti nei vegetali. Anche l’aria incamerata durante la lavorazione contribuisce alla possibile ossidazione che anche ad occhio nudo è possibile constatare attraverso il caratteristico imbrunimento del succo.
 
Una buona pratica per una maggiore resa è quella di consumare sia le centrifughe che gli estratti il prima possibile dopo la loro preparazione proprio per contenere e ridurre al minimo il processo naturale di ossidazione.

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