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Catania – Otto centri commerciali naturali nelle zone di maggiore sviluppo

Antonio Borzi

Catania – Otto centri commerciali naturali nelle zone di maggiore sviluppo

venerdì 12 Febbraio 2010

L’iniziativa è promossa dal Comune. Orario unico e un numero di domeniche lavorative controllato. L’ultimo tentativo di resistere alle grandi catene che si presentano più funzionali

CATANIA – Centri commerciali da autentici sconosciuti per una città come Catania a realtà evidenti e in continua espansione. Con cadenza quasi annuale  un nuovo centro commerciale apre i battenti con ingenti investimenti per la costruzione e le assunzioni.
Katanè, Etnapolis, Portali e compagnia sono solo alcuni dei nomi di queste nuove realtà e si intravede in futuro l’entrata di altri protagonisti della  grande distribuzione come il nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere a Bicocca. Prezzi competitivi, strutture architettoniche affascinanti, servizi all’avanguardia, cinema multisala, negozi e supermercati tutti vicini e a disposizione del potenziale acquirente. Ma proprio su questo punto nascono le prime domande. In una città in crisi come Catania qual è  il bacino d’utenza a cui si rivolgono queste realtà? Il potere d’acquisto del catanese medio è basso e a risentire di questa spietata concorrenza sono state le attività commerciali tradizionali del centro cittadino.
 
Negli ultimi mesi è nata la consapevolezza in commercianti e Amministrazione della necessità di una svolta per non far morire un settore fondamentale per il terziario cittadino. Ecco la proposta: far sorgere nelle zone a maggior sviluppo commerciale della città dei centri commerciali naturali a basso impatto ambientale e urbanistico. Essi dovrebbero permettere ai commercianti di sviluppare iniziative comuni per fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione  che sorge alle porte di Catania. Etna, Italia, Liotru, Rapisardi, Marina, I Viali, Periferia sud e Parco del mare sono i nomi di queste nuove 8 realtà commerciali ognuna ispirata ad un tratto tipico della città. L’iter è ancora lungo e i commercianti del futuro Italia, che comprende gli esercizi di Corso Italia, Via Monfalcone e dintorni, si sono uniti in attività promozionali per rendersi più visibili consapevoli del fatto che l’attesa per loro potrebbe essere fatale.
“Il quadrilatero della moda catanese – ha dichiarato Gigi Tropea – in questo modo si è voluto rendere visibile con una semplice attività promozionale. Andremo avanti lungo questa via promuovendo degli eventi. Inoltre stiamo formulando delle proposte per rendere più operativo e funzionale il commercio cittadino”. Nello specifico le proposte dovrebbero essere orientate ad un orario unico di lavoro con inizio alle 10 e fine alle 19 e a un numero di domeniche lavorative controllato. Dello stesso avviso anche il famoso commerciante Nicola Nicotra: “Il sorgere di tutti questi centri commerciali ci mette in ginocchio. Sono sorti in numero eccessivo rispetto agli abitanti della provincia. Tutto questo orienta i potenziali acquirenti verso queste realtà che sono più funzionali. Basti pensare ai parcheggi quasi introvabili nel centro cittadino e invece in abbondanza in queste strutture. Oltre all’iniziativa del Comune bisognerebbe anche controllare con maggior efficacia il sorgere di questi centri commerciali con degli appropriati studi di settore e il rilascio di autorizzazioni adeguate”.

L’assessore Chisari: “Un’idea di commercio innovativa”
 
L’assessore Mario Chisari  si è voluto fare promotore dell’iniziativa dei “centri commerciali naturali” per tentare di risollevare il settore. “è stato preso – ha dichiarato – un impegno molto forte da parte dell’amministrazione comunale per costituire e far riconoscere i centri commerciali naturali. Sono ben otto e abbiamo inviato tutta la documentazione alla Regione e attendiamo che venga stilato un elenco e siano stanziati i fondi per queste nuove realtà. Infatti ogni centro commerciale dovrà fare un proprio piano operativo per incentivare il commercio usufruendo dei fondi messi a disposizione dalla Regione. Spero che l’elenco sia pronto entro un paio di mesi per pianificare tutto nel 2010 e cogliere finalmente i frutti nel 2011”. “Noto con piacere- ha concluso Chisari- una maggiore consapevolezza da parte dei commercianti che hanno compreso come sia necessario unirsi per essere più competitivi e come siano fondamentali iniziative e proposte per innovare il settore”.

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