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Catania – Operatori senza stipendi, asili nido serrati. Lombardo: “Ereditiamo colpe del passato”

Desiree Miranda

Catania – Operatori senza stipendi, asili nido serrati. Lombardo: “Ereditiamo colpe del passato”

sabato 02 Febbraio 2019

Strutture comunali chiuse fino al 6 febbraio, le ausiliarie hanno 9 mesi di arretrati

CATANIA – Lavorare senza percepire lo stipendio per nove mesi di fila non è facile per nessuno. Ecco perché le ausiliarie degli asili nido comunali, quelle che si occupano della pulizia dei locali e dei bambini, nonché di preparare loro da mangiare, hanno deciso di interrompere il servizio se prima non viene data loro almeno una parte delle mensilità arretrate.
 
Il servizio è sospeso dallo scorso martedì 29 gennaio e lo sarà fino a mercoledì 6 febbraio. “Ci aggiorniamo al 6 perché c’è una proposta in ballo che dobbiamo verificare con la ragioneria per la certificazione del credito di gennaio”, afferma l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Lombardo. “Se riusciamo in questa impresa la cooperativa sbloccherà qualche pagamento e poi si va avanti”, aggiunge.
 
Il problema non è nuovo, la situazione si ripresenta periodicamente, ma l’amministrazione Pogliese imputa tutta responsabilità ai suoi predecessori. “Abbiamo effettuato cinque bonifici in cinque mesi, ma purtroppo c’erano dei ritardi precedenti che la cooperativa doveva colmare e così, di fatto, ha pagato solo due mensilità ai dipendenti. Ereditiamo, purtroppo, le colpe del passato”, spiega l’assessore.
 
Perché il problema non si ponga di nuovo in futuro occorrerebbe azzerare ogni debito che il Comune ha nei confronti della cooperativa, ma i rapporti tra i due non sembrano ottimali. “La cooperativa si è rimessa in pari con i pagamenti che aveva anticipato durante l’amministrazione precedente, ma ora non vuole rischiare più un euro nonostante questa amministrazione si sia dimostrata molto affidabile. Siamo di fronte a un’azione sindacale poco incisiva e che un po’ ci riporta alla memoria i sindacati gialli”, dichiara Lombardo. Il riferimento è a quelle organizzazioni di fatto asservite al datore di lavoro.
 
A prescindere dalle responsabilità, comunque, rimane il fatto che le lavoratrici non percepiscono lo stipendio e il servizio è sospeso. A pagarne il prezzo sono i bambini e le loro famiglie che nonostante paghino una retta che a volte supera il costo di un asilo privato (a seconda del reddito) in questa settimana di sospensione del servizio devono organizzarsi in altro modo.
 
Hanno anche scritto una lettera al sindaco Salvo Pogliese e presenziato alla protesta delle ausiliarie davanti l’asilo di via Galermo per dimostrare la loro solidarietà alle lavoratrici e reclamare il servizio per cui pagano. “In questi giorni sto portando la mia bambina in una ludoteca perché sia io che mio marito lavoriamo e nessuno in famiglia può tenerla”, racconta Valentina, la mamma di Arianna. Lei frequenta l’asilo da quando aveva pochi mesi e i genitori non vorrebbero spostarla in un’altra struttura.
 
“Le maestre e le ausiliarie sono molto brave e mia figlia si trova bene, ma sono obbligata a portarla da un’altra parte”, aggiunge Valentina. I disagi sono tanti per le famiglie e sembra addirittura che una mamma single abbia dovuto scegliere se andare a lavorare, completando il suo periodo di prova, oppure stare a casa con il figlio perché nessuno poteva tenerlo. Come risultato avrebbe perso il lavoro.

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