Smartphone, rischi e prevenzione: "Servono nuove regole per l'uso" - QdS

Smartphone, rischi e prevenzione: “Servono nuove regole per l’uso”

Smartphone, rischi e prevenzione: “Servono nuove regole per l’uso”

mercoledì 06 Febbraio 2019

L’Allarme lanciato dall’Ordine dei Medici di Palermo su patologie legate all’abuso. “Le istituzioni intervengano sul fronte tecnologico, educazionale e normativo”. “Difficoltà di apprendimento e concentrazione, disturbi comportamentali soprattutto nei bambini, alterazione della pressione arteriosa, dei ritmi cardiaci, infarto e ictus in persone sempre più giovani, Alzheimer ed epilessia"

ROMA – “Difficoltà di apprendimento e concentrazione, disturbi comportamentali soprattutto nei bambini, alterazione della pressione arteriosa, dei ritmi cardiaci, infarto e ictus in persone sempre più giovani, Alzheimer ed epilessia. Ecco le patologie più gravi causate dall’elettromagnetismo, rilevate dai medici di tutta Europa, che si sommano ai disturbi meno gravi, come emicranie, insonnia e sonnolenza, nervosismo, rumori auricolari e dolori alle viscere”. Così, l’Ordfine dei medici di Palermo in una nota. “Poche le evidenze scientifiche, ma tanti gli appelli alle istituzioni di medici e associazioni per gli studi e i dati acquisiti sulla plausibilità dei rischi alla salute prodotti dall’utilizzo sempre più largo e scorretto di smartphone, cordless o tablet – si legge in una nota – tutti gli esperti sono d’accordo su un punto: servono nuove regole per contenere i danni l’abuso degli smartphone e più informazione sui comportamenti più protettivi e intelligenti per potersi difendere”.
 
Rischi e prevenzione sintetizzati nella relazione del presidente dei medici siciliani, Toti Amato, durante la presentazione del progetto pilota Stop-Phone, inserito nel Piano regionale di prevenzione dell’assessorato Salute della Regione siciliana e ospitato a Villa Magnisi (sede dell’Ordine dei medici di Palermo) sabato scorso.
 
“Un’occasione per far conoscere le linee guida per un uso consapevole del cellulare e gli studi realizzati negli ultimi anni sui rischi dell’esposizione prolungata alle radiazioni degli smartphone, che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha inserito tra i “cancerogeni possibili” e il Consiglio d’Europa ha giudicato un “potenziale pericolo per la salute pubblica”.
Secondo i dati raccolti dal presidente Amato, le istituzioni “devono intervenire con urgenza su più fronti, tecnologico, educazionale e normativo”.
 
“Ci sono comportamenti – ha ribadito Amato – che si possono con intelligenza evitare, come addormentarsi ascoltando musica con gli auricolari nelle orecchie, o far giocare i bambini con un tablet connesso alla rete come fosse un giocattolo innocuo. Ma in questo percorso serve il coinvolgimento anche dei Comuni per una massiccia campagna di informazione e di richiamo ad alcune regole di prevenzione doverose per la salute di tutti e di protezione per i più piccoli, che sono più vulnerabili”.

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