Fondo del commercio, Lanzetta chiamato a gestire 300 pratiche per 35 milioni - QdS

Fondo del commercio, Lanzetta chiamato a gestire 300 pratiche per 35 milioni

Fondo del commercio, Lanzetta chiamato a gestire 300 pratiche per 35 milioni

sabato 13 Febbraio 2010

Risorse ed interventi economici per le piccole e medie imprese pronti da tempo, ma non ancora finalizzati. Il dirigente generale dell’assessorato Attività produttive nominato commissario straordinario

PALERMO – È Salvatore Lanzetta, dirigente dell’assessorato regionale alle Attività produttive, il commissario straordinario del Fondo del commercio. Lo stabilisce il decreto firmato dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, su proposta dell’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi.
“Con l’arrivo di un commissario straordinario al Fondo per il commercio – dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo – si sbloccano risorse ed interventi economici molto attesi dal tutto il tessuto economico e produttivo, soprattutto delle piccole e medie imprese siciliane”.
“Sono oltre 300 – spiega l’assessore Venturi – le pratiche già istruite e in attesa della delibera di approvazione, giacenti presso Banca Nuova, l’ente individuato per la gestione del Fondo. In accodo col dirigente generale del dipartimento Attività produttive, Nicola Vernuccio, ho deciso di proporre la nomina di un commissario straordinario per non arrecare ulteriori danni e ritardi ai soggetti richiedenti, in attesa di chiudere la procedura di ricostituzione del comitato di gestione su cui pende un contenzioso amministrativo. Il commissario straordinario – prosegue Venturi – assumerà le funzioni del comitato e potrà deliberare sulle pratiche già istruite. Resterà in carica fino a quando il comitato di gestione non sarà ricostituito.
Le istanze già istruite sono circa 300 per un finanziamento complessivo di circa 35 milioni di euro. I destinatari sono prevalentemente le piccole e medie imprese siciliane: esercenti del commercio al dettaglio, all’ingrosso, dei servizi turistici (ad esempio: dalle sale da ballo alle discoteche, campeggi, assistenza servizi portuali e diportistici, ludoteche e baby parking, lidi balneari), pmi fornitrici di servizi reali alle imprese (ad esempio: agenti di assicurazione, rappresenti di commercio, emittenti radiofoniche e televisive, trasporto e riciclaggio dei rifiuti, gestione di palestre e strutture sportive).
Le tipologie di intervento riguardano: il finanziamento a tasso agevolato con fondi regionali fino al 75% della spesa realizzata per un importo comunque non superiore a 258 mila euro circa; i contributi in conto interessi sui mutui conttratti con gli istituti di credito per un importo superiore a 100 mila euro e fino 516 mila euro circa e comunque entro il 75% dell’investimento; i contributi in conto capitale pari al 30% degli investimenti (agli esercizi di vicinato e alle pmi commerciali operanti nelle aree rurali e nelle zone urbane degradate); i contributi in conto canoni sui contratti di locazione. I contributi in conto interessi per operazioni di “credito di avviamento” (per nuove attività: importo minimo 5.164,57 euro, massimo 103.291 euro); contributi in conto interessi per operazioni di “credito di esercizio”; contributi in conto interessi per operazione di anticipazione a fronte della cessione di crediti commerciali; contributi in conto interessi per il ripianamento dell e esposizioni debitorie.
Le spese ammesse sono: acquisto, costruzione, rinnovo, trasformazione e ampliamento dei locali adibiti o da adibire all’attività commerciale; acquisto delle attrezzature e il rinnovo degli arredi necessari; costi immateriali relativi alla certificazione di qualità, alla tutela ambientale e all’innovazione tecnologica, all’acquisto di programmi gestionali per l’informatizzazione e agli oneri derivanti dai contratti di franchising, per un importo non superiore al 25% dell’investimento ammissibile.

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