La Costituzione italiana sotto attacco, "Mai in pericolo come in questi anni" - QdS

La Costituzione italiana sotto attacco, “Mai in pericolo come in questi anni”

Desiree Miranda

La Costituzione italiana sotto attacco, “Mai in pericolo come in questi anni”

giovedì 14 Febbraio 2019

A Catania dibattito sulla Carta fondamentale organizzato dall’Associazione nazionale donne elettrici. L’ex magistrato D’Angelo: “Viviamo nell’era del neo populismo, oscuro e oscurantista”

CATANIA – “L’Ande è un’associazione politica apartitica che si è occupata di vari temi come l’Europa, la dignità della donna nella società, le riforme elettorali. La nostra associazione ha compiuto lo spirito espresso nei principi affermati nella Costituzione andando alla ricerca dell’anima della suprema Carta e delle leggi. Ma il godimento dei diritti civili non è sempre garantito, neanche in una democrazia costituzionale e l’attenzione della società è un serbatoio di energia critica fondamentale e formidabile contro le semplicistiche assicurazioni sui diritti acquisiti”.
 
Con queste parole Alba Giardina, presidente dell’Ande – Associazione nazionale donne elettrici – ha aperto il convegno dal titolo “Il filo rosso della Costituzione: diritti da difendere” organizzato a Palazzo delle Scienze a Catania. Due i relatori: Adriana Ciancio, docente di diritto costituzionale, e Giovanni D’Angelo, ex magistrato e autore del libro “Catania 1945-1963. Quella fervida attesa di futuro”.
 
“Noi socie dell’Ande – ha continuato Giardina – siamo convinte che i diritti non siano mai sicuri e scontati, per questo oggi vogliamo soffermarci su un tema che riteniamo imprescindibile nel percorso di conoscenza e di riflessione da noi sempre seguito. Come associazione politica e apartitica ci sentiamo indotte, se non obbligate, a combattere l’indifferenza e l’ignoranza che in questa materia spesso pervadono la società in cui viviamo”.
 
La docente si è soffermata sulla storia e le caratteristiche della Costituzione italiana sotto un profilo tecnico giuridico, definendola “una costituzione sofisticata, tenuta a modello da Costituzioni che sono giunte anche molto tempo dopo”, è Giovanni D’angelo a fare immergere la platea in una dimensione più sociale attuale della Costituzione. “Io sono un testimone totale della Costituzione e mai ho visto la nostra Costituzione così in pericolo come in questi ultimi anni”, ha esordito l’ex magistrato. “Penso che oggi bisogna difenderla e a quanti dicono che oggi è una resistenza tipo quella dei giapponesi, che difendevano fortilizi che non avevano più ragione d’esistere, dico che io faccio parte di questo esercito. Ci troviamo di fronte a uno stacco tra la Costituzione materiale e quella formale e le garanzie civiche si restringono”, aggiunge.
 
Secondo D’Angelo sono diversi gli articoli della Carta italiana sotto attacco da parte di chi oggi siede sulle poltrone governative, a cominciare dall’articolo 2 sui diritti inviolabili dell’uomo o l’articolo 21 sulla libertà d’espressione. “Così come sono a rischio i principi che regolano la gestione della Pubblica amministrazione, sostiene l’ex magistrato”.
 
“Viviamo nell’era del neo populismo oscuro e oscurantista, un populismo nato almeno un quarto di secolo fa – afferma D’Angelo -, quando era diverso da quello di oggi ma non meno insidioso perché menomava il Parlamento e la Magistratura in termini così rozzi che esplose all’interno. Purtroppo, però, l’operazione tanto acclamata ‘Mani Pulite’ ha lasciato sguarnito il quadro politico e ha fatto in modo che fosse occupato da un nuovo populismo. Oggi ha una doppia faccia: quella dell’uomo solo al comando e quella dell’uno vale uno. Entrambe queste due concezioni hanno un’idea agnostica della Costituzione”, conclude.

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