Catania ritorni città faro del Sud - QdS

Catania ritorni città faro del Sud

Carlo Alberto Tregua

Catania ritorni città faro del Sud

venerdì 15 Febbraio 2019

Sindaco Pogliese, il programma del fare

Con la dichiarazione di default (fallimento), adottata dal Consiglio comunale di Catania il 12 dicembre e resa esecutiva dal 24 dicembre, si è chiuso un triste periodo per la città etnea, perché triste è una dichiarazione di fallimento per il quale vi sono responsabilità di decenni di cattiva amministrazione.
Saranno i tre commissari Antonio Meola, Teresa Pace e Giuseppe Sapienza, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, ad accertare i crediti di centinaia di fornitori e ad approntare le risorse finanziarie, anche attraverso apposite anticipazioni della Cassa depositi e prestiti, per pagare i debiti.
Purtroppo essi saranno decurtati per legge in una misura oscillante fra il 40 e il 60%. Tuttavia si può lenire il danno grave e irreparabile subìto da chi ha fatto credito al Comune se almeno i tre commissari provvederanno a pagare i debiti del Comune rapidamente.
Che la situazione finanziaria del Comune precipitasse era nell’aria perché già ai tempi del sindaco Scapagnini il bilancio era traballante. Poi, con la sindacatura Stancanelli, non si è riuscito a raddrizzare, nonostante l’iniezione di 140 mln fatta dal governo Berlusconi. Neanche la sindacatura Bianco è riuscita a rimettere in carreggiata la situazione finanziaria, cosicchè il fallimento è stato inevitabile. Un duro colpo per l’economia e l’occupazione catanese
 
La posizione geografica di questa città è baricentrica rispetto a una corona di comuni che la circondano da Est, Ovest e Nord. In quei comuni alloggiano moltissimi operatori e dipendenti che ogni mattina vengono a Catania. Per cui i servizi che l’amministrazione deve approntare non riguardano solo i poco meno di 300 mila abitanti, ma altri 6/700 mila che gravitano su essa.
La nuova Amministrazione, con il sindaco Salvo Pogliese, è sgravata del passato e, pur in gravi ristrettezze, deve affrontare il presente ed il futuro con buona volontà e capacità, per riportare Catania ai fasti del passato e per farla ritornare un faro per il Sud. La strada è in salita, una salita ripida che bisogna affrontare con grande forza e soprattutto con grande competenza, senza delle quali ogni sforzo risulterà vano.
 
I problemi di bilancio più importanti sono evasione e morosità dei tributi, primo fra i quali quello relativo alla raccolta dei rifiuti. Dai dati comunicati, la metà dei contribuenti non paga la Tari. Per questo sembra molto probabile che il governo accolga le istanze dell’Anci perché inserisca la tassa nella bolletta della luce, come a sua volta il governo Renzi fece per il canone Rai.
Ovviamente l’Amministrazione può utilizzare tutte le banche dati disponibili incrociando quelle dell’anagrafe, delle partecipate, dell’Agenzia delle entrate, del Catasto e altre per scovare e mettere alle strette evasori e morosi.
Altra questione importante riguarda la semplificazione delle procedure e la responsabilizzazione di dirigenti e funzionari. A tutti va dato un preciso programma di obiettivi e i relativi cronoprogrammi per raggiungerli. Il confronto tra risultati raggiunti ed obiettivi darà una valutazione trasparente sulle qualità di dirigenti e funzionari.
Poi, l’Amministrazione deve puntare sull’aumento dell’occupazione mediante il forte potenziamento dell’attività turistica, all’interno della quale ha importanza la convegnistica e la congressualistica.
 
Il turismo si misura esclusivamente in base ai pernottamenti, per questo va aumentata la vigilanza su R&B e B&B, per evitare l’evasione della tassa di soggiorno e la mancata contabilizzazione delle presenze di turisti locali, nazionali ed esteri.
E poi va potenziato il turismo scolastico, non solo attraendo gli studenti dal Nord e dal Centro Italia ma anche dalla fascia occidentale della Sicilia. Vi sono ragazzi isolani mandati a Parigi o ad Amburgo che non conoscono Siracusa e Catania: una questione anacronistica.
Finalmente il piano regolatore sembra che veda la luce, mentre la galleria della metropolitana dovrebbe proseguire da Stesicoro verso Palestro, Librino e l’aeroporto con i 400 milioni in arrivo. A Nord, inoltre, verso Misterbianco e Paternò.
Ci sono le premesse perché Catania risorga. Non ci vuole un illusionista ma una persona concreta e capace come il giovane sindaco.

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