Celiachia, in Sicilia si contano 15.252 casi - QdS

Celiachia, in Sicilia si contano 15.252 casi

Serena Giovanna Grasso

Celiachia, in Sicilia si contano 15.252 casi

mercoledì 20 Febbraio 2019

Relazione al Parlamento: nell’Isola incidenza sulla popolazione residente pari allo 0,30% (in Italia si arriva allo 0,34%). Oltre un terzo dei soggetti colpiti dalla patologia ha d’età compresa tra i 19 e i 40 anni (5.682)

PALERMO – In Italia la celiachia colpisce 206.561 persone, di cui 15.252 in Sicilia (ovvero il 7,4% del totale). In modo prevalente sono soggette le donne rispetto agli uomini: infatti, nell’Isola si sono registrati nel 2017 rispettivamente 10.899 e 4.353 casi (medesima proporzione è osservabile a livello nazionale, ovvero 145.759 e 60.802 casi). Questi sono solo alcuni dei dati contenuti all’interno della relazione annuale al Parlamento sulla celiachia.
 
La celiachia è una condizione permanente in cui il soggetto affetto deve escludere rigorosamente il glutine dalla sua dieta. Questa patologia, ormai classificata come malattia cronica a seguito della revisione dei Livelli essenziali di assistenza nel 2017, si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti e colpisce circa l’1% della popolazione.
 
La regione italiana dove sono residenti più celiaci risulta essere la Lombardia (36.529), seguita da Lazio (21.063), Campania (19.673) ed Emilia Romagna (16.765) mentre quella che ne registra meno è la Valle d’Aosta (520) seguita dal Molise (943). È naturale che regioni più popolose abbiano un numero superiore di celiaci, per questa ragione è stata calcolata anche l’incidenza sulla popolazione.
 
Da questo calcolo risulta che lo 0,30% della popolazione siciliana è celiaco, un’incidenza leggermente inferiore rispetto a quella osservata a livello nazionale (0,34%). Le incidenze maggiormente sostenute si osservano in Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta (rispettivamente 0,44%, 0,42% e 0,41%).
 
Rispetto al 2012, il numero di celiaci è aumentato di 57.899 unità a livello nazionale, di cui 2.895 casi nell’Isola. Da un punto di vista anagrafico, oltre un terzo si concentra nella fascia d’età compresa tra i 19 e i 40 anni (5.682 casi), mentre quasi un altro terzo tra i 41 e i 65 anni (4.812 unità).
 
Per una piena inclusione, i celiaci che ne fanno richiesta devono ricevere un pasto senza glutine dalle mense scolastiche, ospedaliere e quelle annesse alle strutture pubbliche. Dalle anagrafi regionali nel 2017 le mense che rientrano nel campo di applicazione della legge 123/2005 sono risultate complessivamente 42.814, di cui 28.718 scolastiche (67%), 7.997 ospedaliere (19%) e 6.099 annesse alle pubbliche amministrazioni (14%). Le regioni con il più alto numero di mense sono la Lombardia con 10.887 strutture, seguita dal Piemonte con 5.493 e dall’Emilia Romagna con 4.333. In Sicilia, invece, si contano 2.045 mense complessive, il sesto valore maggiormente elevato in Italia, dopo Veneto (3.526) e Toscana (3.117), oltre le regioni precedentemente elencate.
 
Una volta ottenuta una diagnosi certificata, il celiaco deve seguire una dieta varia ed equilibrata ma rigorosamente senza glutine il cui apporto energetico giornaliero da carboidrati come per tutti deve essere di circa il 55%. A supporto della dieta senza glutine il sistema sanitario nazionale nel 2017 ha speso in prodotti senza glutine erogabili circa 250 milioni di euro, con una media annua nazionale di circa 1.200 € pro capite. La Sicilia supera leggermente la media nazionale: infatti, nella nostra regione l’importo stanziato ammonta mediamente a 1.302,16 euro, per una quota pari a 19,8 milioni di euro per i 15.252 celiaci siciliani.

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