Camera di Commercio Sud Est, nessun rischio default - QdS

Camera di Commercio Sud Est, nessun rischio default

Desiree Miranda

Camera di Commercio Sud Est, nessun rischio default

mercoledì 20 Febbraio 2019

Il presidente Pietro Agen: “L’aver messo le voci pensioni e accantonamenti nel Bilancio ci ha esposto a speculazioni”. “Noi tra gli Enti virtuosi che hanno organizzato una soluzione. I fondi pensione confluiranno all’Inps”

CATANIA – “Se siamo in default noi allora lo è tutto il mondo. In banca abbiamo 70 milioni di euro in titoli e liquidità, 71 per la precisione. La Camera di Commercio del Sud est Sicilia inoltre, ha dimostrato di pagare le fatture con 5,46 giorni di anticipo rispetto alla scadenza che è di 30 giorni. Credo che siamo l’unico Ente siciliano. Parlare di default quindi non è improprio, è proprio sbagliato”.
 
Sono nette le parole del presidente della Camera di Commercio Sud Est Sicilia, Pietro Agen a proposito dell’accusa, lanciata dal Codancons, secondo a quale la Camera sarebbe in default.
 
 
Il presidente Agen non ci sta a parlare di dissesto, piuttosto parla del problema delle pensioni, da cui nasce l’equivoco, “un problema tutto siciliano”, dice. “L’avere messo le voci pensioni e accantonamenti nel bilancio, da una parte ci ha esposto a speculazioni, ma dall’altra ci ha permesso un’operazione di trasparenza e verità che non tutti possono vantare”, afferma Agen. “Esiste un problema storico delle camere di commercio che non hanno avuto versato negli anni passati i fondi pensioni – aggiunge – ma noi siamo tra gli Enti virtuosi che hanno organizzato una soluzione”.
 
In sostanza ogni anno vengono messi da parte dei soldi per frazionare il fondo che possa erogare i vitalizi, una scelta compiuta dalla giunta camerale al fine di non lasciare un eredità negativa agli amministratori futuri. “Con i soldi che abbiamo avrei potuto pagare le pensioni per dieci anni senza problemi – spiega Agen – ma poi chi viene dopo non avrebbe più una lira. È legale e alcuni la fanno, ma a mio parere non metteva in mostra le difficoltà del sistema e non fa parte del nostro modo di operare. Abbiamo una giunta che fa ragionamenti seri e pensa al futuro. Già nel mio discorso di insediamento ho detto che avremmo affrontato il problema pensionistico, poi avremmo puntato sulla privatizzazione dell’aeroporto, poi sull’ente fiera, eccetera. Sono progetti che stiamo portando avanti anche se mi rendo conto che diamo fastidio a qualcuno”, afferma.
 
L’attività della Camera di Commercio del Sud Est rende orgoglioso il presidente Agen che per questo parla anche di “riconoscimento” da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Siciliana. “Il 21 dicembre abbiamo avuto un riconoscimento da parte del Ministero che ha condiviso il nostro piano così come ha fatto la Regione quindi non si capisce come mai si parli proprio del Sud Est che è il territorio che ha meno problemi in assoluto dal punto di vista economico. Ben altre sono le situazioni in Sicilia di cui preoccuparsi”, sostiene. “Entro quest’anno metteremo nero su bianco l’accordo e faremo il piano di rientro, poi il problema pensionistico, chi verrà dopo, non ce l’avrà più”.
 
Il riferimento è alla nota ministeriale del 21 dicembre 2018, n. 432856 che autorizza le Camere siciliane alla richiesta di maggiorazione dell’importo del diritto annuale e che secondo Agen porterà una serie di conseguenze positive alle Camere di Commercio siciliane. “Il nuovo piano ci consentirà di recuperare una parte del contributo che era stato tagliato e in più lo stesso ministero ci ha indirizzato verso la possibilità di andare a fare confluire i fondi pensione nell’Inps che era esattamente il nostro sogno”, dichiara.
 
“Darà assoluta sicurezza a tutto il nostro personale sulle future pensioni e spalmerà in un piano finanziario tutto quello che le camere di commercio dovranno andare a versare all’Inps per mettere a posto la posizione pensionistica. È chiaro che ci sarà un versamento che durerà circa 20 anni per sanare il debito perché i nostri predecessori non lo hanno versato e quindi adesso dobbiamo recuperare. L’accordo inoltre – conclude – prevede anche i distinguo delle responsabilità per cui noi rispondiamo per il Sud Est e gli altri risponderanno per loro. Se c’è da essere solidali bene, ma se dobbiamo essere polli no”.

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