Piano contro il rischio idrogeologico. Alla Sicilia oltre 200 milioni di euro - QdS

Piano contro il rischio idrogeologico. Alla Sicilia oltre 200 milioni di euro

Rosario Battiato

Piano contro il rischio idrogeologico. Alla Sicilia oltre 200 milioni di euro

sabato 02 Marzo 2019

I fondi stanziati dal Governo nazionale nell’ambito del “ProteggItalia” sono ripartiti tra 2019 e 2021. Contributi destinati al ripristino di strutture e infrastrutture: ora aprire subito i cantieri

PALERMO – Per la Sicilia del rischio idrogeologico ci sono 221,4 milioni, tra il 2019 e il 2021, che arrivano da “ProteggItalia”, il piano nazionale per la sicurezza del territorio che fissa uno stanziamento già disponibile da 3,1 miliardi e un fondo complessivo da 10,8 miliardi per l’emergenza maltempo, la prevenzione e la manutenzione dell’intero territorio nazionale.
 
Il Piano per la protezione del territorio è stato presentato nei giorni a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e del ministro per il Sud Barbara Lezzi.
 
La prima parte del flusso è destinata alle misure atte a “fronteggiare l’emergenza maltempo dei mesi ottobre e novembre 2018 – si legge nella nota della presidenza del Consiglio –, il Governo ha già stanziato 3,1 mld per progetti che coinvolgono 16 Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, per le quali è stato decretato lo stato di emergenza”. Di questo primo blocco, ci sono già 2,6 mld ripartiti per il prossimo triennio sulla base del fabbisogno delle Regioni.
 
In tal senso, la distribuzione regionale risponde alle “richieste avanzate e discusse fra gli interlocutori coinvolti (Governo, Enti Locali, Protezione civile)”. In particolare, si tratta di risorse, spiegano da Palazzo Chigi, ottenute come “margine di flessibilità nel negoziato con la Commissione europea sulla legge di bilancio 2019, condotto dal presidente Giuseppe Conte”. Gli altri 524 milioni previsti nel decreto fiscale saranno “ripartiti dopo il confronto tra Governo, Regioni e Province autonome” e in questo senso sono già cominciati gli incontri con i rappresentanti degli enti locali.
 
Secondo quanto si apprende dalle fonti governative, i fondi saranno “destinati al ripristino delle strutture e delle infrastrutture, al fine di ridurre gli effetti del rischio idraulico e idrogeologico e al ripristino del patrimonio pubblico, privato e delle attività produttive”. Una linea d’azione che corrisponde a quanto dichiarato dal premier: “Cambiamo passo, da oggi (mercoledì 27 febbraio, ndr) diamo vita a una ‘terapia del territorio’. Dobbiamo proteggere i cittadini, intervenire subito e non agire solo sull’emergenza con politiche frammentarie, come è accaduto in passato”.
 
Per la Sicilia ci saranno a disposizione 221,4 milioni di di euro, distribuiti tra i 68,1 del 2019, i 76,6 del 2020 e la stessa cifra per il 2021. Si tratta del quinto stanziamento per volume tra le regioni, pari a circa l’8,5% del totale dei 2,6 miliardi stanziati.
Nell’Isola del rischio idrogeologico si tratta comunque di un intervento importante. Tra il 2002 e il 2016, sono stati registrati oltre 9 mila episodi di dissesto che hanno coinvolto le strade siciliane, registrando danni per circa 50 milioni di euro all’anno. Gli ultimi dati Ispra hanno certificato la presenza di aree a rischio dissesto nel 90% dei comuni siciliani, una superficie pari a oltre duemila chilometri quadrati, considerando i vari livelli di pericolosità da frana e idraulica.
 
Numeri che certificano il coinvolgimento di 120mila persone che si trovano nelle aree con pericolosità da frana e altre 20mila in quelle a pericolosità idraulica. Ci sono inoltre 50mila edifici potenzialmente interessati dal rischio da frana e 14 mila da quello idraulico.

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