Sindaci uniti per l'autostrada Catania-Ragusa - QdS

Sindaci uniti per l’autostrada Catania-Ragusa

Desiree Miranda

Sindaci uniti per l’autostrada Catania-Ragusa

mercoledì 06 Marzo 2019

Arrabbiati e pronti a emanare ordinanze di chiusura dell’attuale arteria statale se i lavori non verranno sbloccati dal Governo. Il Cipe, nella prossima riunione dei primi di aprile, chiamato a prendere importanti decisioni

CATANIA – Sono arrabbiati e pronti a emanare ordinanze di chiusura dell’attuale arteria statale se i lavori per l’autostrada Catania-Ragusa non verranno sbloccati dal governo nazionale.
 
I sindaci dei Comuni del Sud Est della Sicilia, (Catania, Ragusa, Lentini, Chiaramonte Gulfi, Carlentini, Lentini e Licodia Eubea) sono sul piede di guerra e insieme, dopo una riunione nel capoluogo etneo, hanno deciso di battagliare per il bene del proprio territorio.
 
La strada attuale, la Statale 514, oltre ad essere collegamento strategico per l’aeroporto di Comiso, lo sviluppo turistico e commerciale del ragusano e del siracusano e per l’ospedale di Lentini, è molto trafficata e soprattutto pericolosa, con circa 7 morti all’anno. Ecco perché non usa mezzi termini il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio quando dice: “Al prossimo incidente stradale, emetterò ordinanza di chiusura di quella strada mortale per salvaguardare l’incolumità pubblica dei miei cittadini. Poi il Governo intervenga con i Prefetti e mi faccia revocare l’ordinanza”.
 
Il bando per l’opera, da realizzare con un progetto di finanza e in parte con fondi pubblici, è stato avviato nel 2005, ma a distanza di 14 anni il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, non solo non ha ancora dato il via libera, non è detto che lo faccia. Sul piatto ci sono alcuni dubbi. Da una parte a proposito del prezzo del pedaggio per poter far rientrare il privato dai costi di realizzazione, troppo alto per gli utenti che si troverebbero a pagare 14 euro solo andata e che per questo potrebbe portare a una sanzione da parte dell’Unione europea visto che non esisterebbe alternativa all’attuale Statale 514; dall’altra a proposito della non sostenibilità finanziaria dell’opera da parte della società Scarl di Vito Bonsignore che ha presentato il project financing. Questa si sarebbe dimostrata inaffidabile già per un’altra grande opera, la Orte-Mestre che non ha mai visto la luce.
 
I sindaci però ridabiscono l’importanza dell’opera definita “strategica” dal primo cttadino etneo Salvo Pogliese, e chiedono di essere ascoltati prima della prossima riunione Cipe fissata per i primi di Aprile. Dalla loro il sostegno dei ministri Danilo Toninelli (Infrastrutture e trasporti) e Barbara Lezzi, ministro per il Sud che recentemente ha dichiarato: “Il governo è più che convinto sulla necessità di portare avanti il progetto per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania, tanto che la questione sarà all’ordine del giorno del Cipe che si terrà sicuramente agli inizi del mese di aprile”.
 
Soprattutto però, i sindaci dei Comuni del Sud Est della Sicilia hanno il sostegno della Regione Siciliana che tramite l’assessore ai trasporti Marco Falcone ha prospettato due possibili soluzioni: la prima prevederebbe l’ingresso del Cas, il Consorzio per le autostrade siciliane, nel project financing presentato dalla società Scarl; la seconda prevederebbe invece la completa cessione del progetto alla Regione che lo pagherebbe con i fondi Sviluppo e Coesione.
 
“Abbiamo subìto questa condizione di isolamento per decenni perché per noi è l’unico mezzo di collegamento con il resto del mondo”, afferma il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì. “Abbiamo avuto rassicurazione da parte di ben due ministri e questo ci lascia immaginare che la questione possa e debba essere risolta. Siamo all’ultima spiaggia, all’ultima possibilità per arrivare alla soluzione del problema”, aggiunge.
 
La speranza è che le parole dette non vengano rimangiate così come quelle che dovrebbero essere le linee guida dell’azione di governo in termini di infrastrutture, ovvero privilegiare le opere a valenza territoriale. “Noi sindaci a questo immobilismo non ci stiamo e siamo pronti a iniziative anche clamorose per richiamare l’attenzione del governo a chiudere subito questa pagina”, ribadisce il concetto univoco il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì.

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