Non cercare lo scontro ma trovare le soluzioni - QdS

Non cercare lo scontro ma trovare le soluzioni

Carlo Alberto Tregua

Non cercare lo scontro ma trovare le soluzioni

venerdì 08 Marzo 2019
Se ci fate caso, le persone diventano sempre più litigiose. Trovano un qualunque pretesto per attaccar briga e così la violenza si diffonde, i femminicidi aumentano, i branchi diventano più numerosi.
Più preoccupante è che giovani e giovanissimi, quando sono insieme, forse perché assumono droghe o alcol, diventano autentici delinquenti, privi di inibizioni o scrupoli.
La violenza di persone incensurate e anche di chi in precedenza si è comportato bene, è frutto di scoppi di ira di persone deboli e fragili internamente, che non hanno la capacità di autocontrollarsi.
Perché la mancanza di autocontrollo? Probabilmente costoro non si sono posti la questione della differenza fra l’uomo e la bestia. Danno sfogo al loro istinto senza rendersi conto che non sono animali, bensì persone umane. Non se ne rendono conto perché non hanno studiato, non hanno letto, non hanno cercato di capire la ragion d’essere e la ragion di vivere secondo regole etiche: responsabilità della famiglia e della scuola.
 
Le persone di media cultura pensano che sia più opportuno, di fronte ai contrasti, cercare insieme le migliori soluzioni possibili. Perché è questo che conta: cercare soluzioni e metterle in atto. Così le cose funzionano e quando funzionano è un bene per tutti, anche per le parti che sono in contrasto.
Si dirà che questo è puro buonsenso, ma esso non si vende al mercato né si produce gratuitamente. è frutto di apprendimento di conoscenze che inducono a eliminare o attenuare gli scontri e a prendere quello che c’è di buono in proposte, anche diverse e persino contrapposte.
Purtroppo, le persone di buonsenso non sono in maggioranza, con la conseguenza che sono più gli scontri che le soluzioni.
Alle volte, sorprende l’ingenuità che hanno i bambini, i quali ancora non si sono caricati di tutti quegli orpelli che si trovano in capo gli adulti. I bambini sono genuini e istintivi e non cattivi, salvo che in qualche caso. Spesso, sanno qualcosa che gli adulti hanno dimenticato.
Non bisognerebbe vergognarsi di apprendere da piccoli uomini e donne che senza volere danno indicazioni positive.
 
Molti si inginocchiano quando vanno incontro a un fallimento, affettivo, economico o professionale. Anziché cercarne le cause, individuarne gli errori e trarne profitto e saggezza, si disperano, si battono i pugni sulla testa e non cercano di andare avanti: si tratta di deboli.
Per i forti, invece, il fallimento mette a profitto gli errori compiuti per non ripeterli. Infatti, una persona consapevole della realtà deve seguire sempre il principio secondo cui un errore non si ripete mai due volte.
Questo modo di vivere fa pendant con la capacità di non scontrarsi, perché anche in questo caso vi è la ricerca della soluzione, non la spinta bestiale di contrastare gli altri.
Il buonsenso, scrivevamo, si acquisisce. Però bisogna volerlo. In fondo è la differenza fra l’uomo e la bestia. La persona umana, dotata dal Creatore dell’intelletto, deve usarlo, sempre. Quando non lo fa commette peccato, non religioso ma umano, perché non utilizza quello strumento meraviglioso che è appunto la mente.
 
L’ignorante si offende se qualcuno gli fa capire che non conosce. Il saggio è grato a chi gli fa capire che non conosce. L’ignorante è presuntuoso, il colto è umile. Quando si tratta con qualcuno bisogna cercare di capire a quale delle due categorie appartiene per regolarsi di conseguenza.
È inutile evitare lo scontro con l’ignorante-presuntuoso: bisogna proprio evitare di averci a che fare, perché tanto non si può ragionare.
È invece una fortuna quando si incontra una persona colta, disposta a confrontarsi su tutto, a modificare le proprie opinioni, ad apprendere senza rifugiarsi tra le fragili barriere della presunzione, scardinate con la prima raffica di ragionamenti e a chiedere scusa.
Non cercare lo scontro, ma collaborare per il progresso dell’umanità parte dal comportamento del più piccolo essere umano, il quale non si deve mai porre la questione della sua dimensione rispetto al mondo, bensì deve essere consapevole che se fa per intero il proprio dovere, se è positivo, se trova soluzioni e non si scontra, può dare un contributo al miglioramento di una Comunità che sta insieme con difficoltà.
Ignoranza contro conoscenza: ecco il vero scontro. Va eliminato.

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