L'assessore Tusa morto sull'aereo precipitato in Etiopia - QdS

L’assessore Tusa morto sull’aereo precipitato in Etiopia

Pietro Crisafulli

L’assessore Tusa morto sull’aereo precipitato in Etiopia

domenica 10 Marzo 2019

Lo ha reso noto il presidente della Regione Musumeci dopo la conferma ufficiale della Farnesina. L'archeologo era a bordo del volo dell'Ethiopian Airlines con 157 persone a bordo caduto nei pressi di Adis Abeba. Il ricordo di Vittorio Sgarbi

"Ho appena ricevuto la conferma ufficiale dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri: l’assessore Sebastiano Tusa era sull’aereo precipitato in Etiopia. Sono distrutto. E’ una tragedia terribile, alla quale non riesco ancora a credere: rimango ammutolito".
 
E’ il messaggio di cordoglio del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per l’improvvisa scomparsa dell’assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa, vittima dell’incidente aereo di stamani.
 
"Perdo un amico – ha proseguito il Governatore -, un lavoratore instancabile, un assessore di grande capacità ed equilibrio, che stava andando in Kenya per lavoro. Un uomo onesto e perbene, che amava la Sicilia come pochi. Un indimenticabile protagonista delle migliori politiche culturali dell’Isola".
 
L’attesa
per la conferma
ufficiale
 
Che Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana e archeologo di fama internazionale, fosse sulla lista delle 157 persone – otto membri dell’equipaggio e 149 passeggeri – a bordo del volo dell’Ethiopian Airlines precipitato oggi lo si sapeva da qualche ora, ma si attendeva la conferma ufficiale che l’illustre studioso non fosse sopravvissuto anche se, su Wikipedia, avevano già aggiunto luogo e data della morte: Adis Abeba 10 marzo 2019.

 
Come confermato dal presidente Musumeci Tusa era diretto in Kenia, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, per un progetto dell’Unesco.
 
In attesa della conferma ufficiale, nell’appartamento dell’antico edificio in piazza Ignazio Florio, a due passi dal porto, dove abita la famiglia Tusa, la tensione era altissima.
 
Valeria Patrizia Li Vigni, moglie di Tusa, si aggrappava alle ultime speranze in attesa di una chiamata dal Ministero degli Esteri.
 
Questa mattina era andata a fare jogging con un’amica, poi alla Messa come ogni domenica.
 
"Aspettavo una telefonata da Sebastiano – ha spiegato – mi aveva detto che avrebbe chiamato non appena atterrato a Nairobi. Ma quella telefonata non arrivava".
 
Un ritardo che aveva cominciato, piano piano, a trasformarsi in preoccupazione.
 
Poi l’abbraccio disperato con la cognata, Lidia Tusa, che aveva saputo della notizia attraverso il tam tam delle prime indiscrezioni giornalistiche.
 
Infine la telefonata dalla Farnesina: "Ci dispiace comunicarle che suo marito figura nella lista dei 157 passeggeri del volo Ethiopian airlines diretto a Nairobi".
 
Ma questo la moglie di Sebastiano Tusa lo sapeva già.
 
 
Il cordoglio
di Micciché
 
"Non solo il governo regionale viene privato di un assessore dalle notevolissime capacità e competenze – ha commentato, appresa la notizia, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – ma all’intera Sicilia mancherà un archeologo appassionato, un grande esperto di beni culturali. Una passione durata tutta una vita, come testimonia la Sovrintendenza del Mare, da lui istituita e che ha consentito di scoprire e valorizzare enormi tesori archeologici, da secoli custoditi negli abissi marini".
 
"Proprio in questi giorni – ha aggiunto Miccichè – avevo ricevuto molte telefonate di congratulazioni e apprezzamento per la mostra, tenuta a Milano, su Antonello da Messina, che Tusa aveva voluto e creato".
 
 
Chi era
Sebastiano Tusa
 
Sebastiano Tusa,  figlio di un altro notissimo archeologo, Vincenzo,  aveva 66 anni, era sposato con Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, e aveva due figli Vincenzo, 28 anni, pure lui archeologo, che vive a Londra, mentre Andrea, 24 anni, è paleoetnologo.
 
Sebastiano Tusa, laureato in Paletnologia, dirigente della Regione Siciliana era stato responsabile della sezione archeologica del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro. Nel 2003 durante scavi da lui diretti a Pantelleria furono trovati tre ritratti imperiali romani. Nel 2004 venne nominato come primo Sovrintendente del Mare da parte dell’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana.
 
Come docente aveva insegnato tra l’altro Archeologia Marina a Trapani e Paletnologia nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
 
Come archeologo Sebastiano Tusa era stato molto attivo all’estero: aveva organizzato missioni archeologiche in Italia, Pakistan, Iran e Iraq.
 
Nel 2005 aveva guidato gli scavi di Mozia, l’isoletta di fronte Marsala, riportando alla luce, sulla strada sommersa che conduce all’isola, delle strutture identificabili come banchine.
 
Nel 2008 aveva realizzato un film documentario con Folco Quilici sulla preistoria mediterranea a Pantelleria.
 
Abbandonata la ricerca sul campo, Tusa si era occupato di amministrazione dei Beni culturali nei ruoli della Regione Siciliana, guidando la Soprintendenza di Trapani e nel 2012 era tornato a dirigere la Soprintendenza del Mare.
 
L’11 aprile dello scorso anno era stato nominato assessore ai Beni Culturali dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci al posto di Vittorio Sgarbi, dimissionario.

Sgarbi: "Un archeologo
fattosi politico
per amore della bellezza"
 
E proprio Sgarbi, deputato alla Camera, nel ricordare Tusa ha detto che "Restano il suo pensiero, l’intelligenza, la disponibilità ad ascoltare, la gentilezza, e tanti studi, tante ricerche sospese, tanti sospiri di conoscenza".
 
Sgarbi ha sottolineato che "in pochi casi l’archeologo, lo scienziato si era fatto politico con tanta naturalezza, continuando a vedere le cose, la storia e il mondo senza calcoli e strategia, per amore della bellezza, per la certezza che il mondo antico in Sicilia era ancora vivo".
 
"Potevano risorgere sculture – ha aggiunto il critico -, rinascere kouroi, uscire Venere dall’acqua. E come vive la storia con noi, vive anche lui oltre la sua apparente fine".
 
 
Giulerini:
la Cultura
perde un grande
 
"Notizie terribili arrivano – ha dichiarato il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Paolo Giulierini – Sebastiano Tusa era a bordo del volo, diretto in Kenya per un progetto dell’Unesco. Archeologo italiano di fama internazionale è stato protagonista di celebri campagne di scavi in Italia e in tutto il mondo. Con lui il Parco Archeologico dei Campi Flegrei aveva avviato una serie di iniziative e firmato un protocollo per la tutela e la promozione dell’archeologia subacquea, grazia alla sua lungimirante visione. Con la sua scomparsa tutto il mondo della cultura perde in modo brutale un intellettuale di prestigio assoluto, che lascia un vuoto incolmabile"
 
La missione
Unesco
a Malindi
 
Sebastiano Tusa era diretto a Malindi, in Kenia, per una conferenza internazionale promossa dall’Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo.
 
L’Unesco ha espresso interesse a fare campo a Malindi per farne il centro di interesse storico e di recupero delle tradizioni e della cultura di tutto il Kenya.
 
Il professor Tusa, Soprintendente del mare della Regione siciliana, era stato chiamato proprio in virtù della sua competenza nel settore dell’archeologia marina.
 
Le ricerche di Tusa e del suo staff, di concerto con il direttore del Museo Nazionale di Malindi Caesar Bita, hanno evidenziato grosse potenzialità nell’ambito dei ritrovamenti sotto la superficie dell’oceano indiano, al largo di Malindi. 
 
 
Annullato per lutto
il Festival del Folkore
di Agrigento
 
Il Festival internazionale del folclore, l’esibizione finale della settantaquattresima edizione del Mandorlo in fiore di Agrigento, è stato annullato. Non ci saranno spettacoli, né esibizioni folk nella Valle dei Templi. La decisione è stata presa per rispetto e in memoria dell’assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa che è fra le vittime di un incidente aereo in Etiopia.
 
La cerimonia, che avrebbe dovuto portare dopo balli, musica e canti all’assegnazione del Tempio d’oro, si è aperta con un minuto di raccoglimento dedicato alle vittime dell’incidente aereo.
 
Poi due rappresentanti per ogni Patrimonio immateriale Unesco, senza nessuna festa, sono saliti sul palco e gli sono stati consegnati i vari riconoscimenti.

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