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Palermo – Dai Revisori parere favorevole al Bilancio

Gaspare Ingargiola

Palermo – Dai Revisori parere favorevole al Bilancio

martedì 12 Marzo 2019

Prescrizioni su: riscossione, Fondo crediti di dubbia esigibilità e Fondo crediti commerciali. Il Previsionale 2019 è stato esitato dalla Giunta prima della fine dello scorso anno

PALERMO – Il Collegio dei revisori ha espresso, non senza parecchi distinguo, parere favorevole al Bilancio di previsione 2019 del Comune, che l’Amministrazione comunale ha sorprendentemente esitato con larghissimo anticipo (addirittura a fine 2018) rispetto al passato (basti pensare che il Previsionale 2018 è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso dicembre).
 
Semaforo verde, dunque, dai Revisori dei conti Marcello Barbaro, Sebastiano Orlando e Marco Mazzurco, ma con una lunga serie di prescrizioni e osservazioni preoccupate sullo stato dei conti, specie dopo gli ennesimi tagli in arrivo da Roma con la Legge di bilancio nazionale. Tre i suggerimenti conclusivi del collegio: migliorare la riscossione delle entrate proprie, adeguare il Fondo crediti di dubbia esigibilità e costituire un Fondo crediti commerciali, così come previsto da una nuova Legge del 2018.
 
Per quanto riguarda la riscossione delle Entrate fiscali, il Collegio dà atto al Comune di aver “attivato alcune significative misure alla lotta all’evasione, che già nel 2018 hanno fatto conseguire per i tributi maggiori riscossioni rispetti agli esercizi precedenti”. Per esempio nei primi sei mesi del 2018 Palazzo delle Aquile ha riscosso per Imu e Tari 76 mln invece dei 64 incassati nello stesso periodo del 2017 (+19%). Inoltre, il Collegio ricorda che il Consiglio comunale ha approvato un pacchetto di regolamenti per la regolarizzazione della propria posizione tributaria (come la rateizzazione e il ravvedimento operoso). Grazie alle rateizzazioni sono arrivati 8,1 mln mentre la compliance fiscale ha portato in dote 4,8 mln. Tuttavia, “pur condividendo e apprezzando l’attività posta in essere dal Comune”, il Collegio “ritiene necessario soffermarsi sulla problematica relativa alla riscossione dei tributi comunali e i riflessi negativi sul bilancio del Comune, in modo particolare Tari, Imu e Tosap”.
 
Alla voce “entrate di natura tributaria”, infatti, piazza Pretoria, su un totale di 1 mld e 88 mln, prevede di riscuotere appena 500 mln e 324 mila euro. La metà. Una criticità che “continua a costituire un indice di difficoltosa gestione finanziaria dell’Ente”. Dalle multe arriveranno 23,7 mln, dagli affitti 5,4. Non autosufficienti i servizi a domanda individuale: gli incassi dagli asili nido, ad esempio (circa 500mila euro) non coprono neanche l’11% della spesa (4,6 mln) per mantenerli. Fiere e mercati incasseranno 354mila euro a fronte di un costo di oltre un milione, le mense scolastiche 540 mila euro contro 2,2 mln, i musei 317 mila euro contro 5,7 mln, gli impianti sportivi 570 mila euro contro 4,5 mln, i servizi funebri 2,1 mln contro 3,7.
 
Brutte notizie anche dal Fondo crediti di dubbia esigibilità: i revisori non condividono il metodo di calcolo utilizzato e quantificano il Fcde necessario nei prossimi anni non in 355 mln, come fatto dall’Amministrazione, ma in 550, con uno scarto da recuperare, secondo il Collegio, di 195 mln: ovvero il Comune dovrebbe trovare 65 mln l’anno tra le pieghe del bilancio per coprire i crediti incerti. Un’enormità di difficile attuazione.
 
Last but not least le partecipate, che come al solito rappresentano una nota dolente. L’Amat per esempio ha registrato nel Bilancio 2017 una perdita di 50,6 mln. Nel 2018 ha perso altri 5,5 mln, la Reset mezzo milione mentre la Rap è quella messa peggio con un saldo negativo di 12,5 mln. I numeri dell’Amap sarebbero addirittura “poco attendibili” a causa “dell’assenza di dati disponibili alla data di predisposizione dei report”. Ad oggi i capitali sociali di Amat e Rap (che, a fronte di una simile perdita, ha un capitale sociale di appena 14,5 mln) vanno ricostruiti e i contratti di servizio non sono stati ancora aggiornati.

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