Reddito di cittadinanza e navigator nei Centri per l'impiego, riapertura della trattativa - QdS

Reddito di cittadinanza e navigator nei Centri per l’impiego, riapertura della trattativa

Michele Giuliano

Reddito di cittadinanza e navigator nei Centri per l’impiego, riapertura della trattativa

giovedì 14 Marzo 2019

Governo e Regioni di nuovo al lavoro: in Sicilia si torna a parlare di assumere i 1.700 ex sportellisti. La commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni: “No a precari assunti nei centri”

PALERMO – Reddito di cittadinanza e navigator continuano ad essere un argomento “caldo” non solo in Sicilia, dove la polemica continua ad imperversare. Sui lidi isolani si continua a discutere della possibilità di inserire gli ex sportellisti all’interno degli uffici per coadiuvare gli operatori dei centri per l’impiego nella gestione delle tante pratiche attese.
 
L’ultimo parere al riguardo è arrivato all’ennesimo vertice alla commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni: il governo nazionale ha proposto di ridurre a 3 mila il numero dei navigator rispetto ai 6 mila annunciati in precedenza. E sul tema è stata raggiunta un’intesa fra il governo e la stessa Conferenza delle Regioni, che ha dato parere favorevole all’unanimità all’intesa.
 
Previsto un piano nazionale che definirà le modalità attuative del loro utilizzo, lasciando decidere un maniera autonoma le Regioni. Le Regioni non vogliono essere lasciate da parte in questo processo che potrebbe portare a nuovi provvedimenti di precarizzazione, che diventano difficili da gestire e che ricadono poi in capo alle Regioni con tutte le criticità che essi comportano. “Pertanto – dice Cristina Grieco, coordinatrice della commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni – chiediamo un’intesa col governo e non un semplice ‘parere’ come previsto dagli emendamenti al decretone, e se non si vuole cambiare il termine giuridico, almeno si proceda, come già fatto con le deleghe della ‘Buona Scuola’, sull’istruzione professionale, a un’intesa di fatto”.
 
Altro problema da evitare, secondo le Regioni, che si crei una modalità ‘duale’ per operatori e utenti, ossia che si crei una segmentazione ad esempio in ‘operatori per poveri’ e ‘operatori per disoccupati over 50’, che sarebbe una vera e propria ghettizzazione perché i centri devono erogare servizi universali.
 
Insomma, si tratta di evitare che avvengano assunzioni in massa, circa 3 mila persone in tutta Italia di cui 1.700 solo in Sicilia che riguarderebbe gli ex sportellisti, senza concorsi, o comunque procedure chiare e legittimate dalla legge, soprattutto vista la delicatezza delle procedure che andranno ad essere trattate e il pubblico vasto e variegato con il quale si andrà a discutere.
 
Con il nuovo presidente dell’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Mimmo Parisi, non abbiamo avuto finora nessun contatto né lui ci ha cercato”. Ma prossimamente sono in programma altri appuntamenti istituzionali: insomma, l’ora X si avvicina e i punti in discussione, in Sicilia e non solo, sono ancora tanti.
 
“Immagino che il parere sul provvedimento – sottolinea la presidente della commissione – sarà positivo ma condizionato all’accoglimento delle tre richieste già avanzate dalle Regioni: ossia che ci sia un’intesa con le Regioni, che non siano immessi migliaia di precari nei centri per l’impiego e che i servizi erogati siano universali. E se queste richieste non fossero accolte si potrebbe aprire uno scenario inedito di conflitto che francamente nessuno si augura”.
 
Insomma, ancora tutto troppo incerto, nonostante la presa di posizione, per dire come andrà a finire, e quale sarà la sorte degli ex sportellisti, che hanno vissuto alti e bassi negli ultimi mesi, in cui hanno visto le proprie speranze prima rivivere negli incontri tenuti a Roma alla presenza del Ministro del Lavoro Di Maio, e poi vederle spegnersi alle parole di Cancelleri che ha parlato della necessità di un concorso pubblico, senza più alcuna preferenza per gli operatori della formazione.

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