Dal demanio marittimo opportunità per i privati - QdS

Dal demanio marittimo opportunità per i privati

Michele Giuliano

Dal demanio marittimo opportunità per i privati

lunedì 18 Marzo 2019

Dalla Regione messi a disposizione edifici in abbandono e totalmente da ristrutturare. Domande entro il 30 aprile. Nell’elenco di beni disponibili: bar, ristoranti, stazioni di servizio, bagni pubblici e persino una caserma dismessa

PALERMO – Tanti gli immobili ormai fatiscenti, abbandonati, che potrebbero risorgere a nuova vita, dando lustro al territorio siciliano e una nuova possibilità di lavoro a tanti giovani e meno giovani. È proprio per permettere a chi, privato, voglia farsene carico e sfruttarli per creare nuova linfa vitale per l’economia siciliana, che la Regione ha messo a evidenza pubblica svariati beni immobili sul demanio marittimo, con un bando emesso dall’assessorato Territorio e Ambiente pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’8 febbraio scorso.
 
Gli edifici, attualmente in stato di abbandono e precarietà, dovranno essere ristrutturati dai vincitori della gare per essere poi destinati, ad attività di stabilimenti balneari, ristorazione e somministrazione bevande, aree di intervento per imbarcazioni, esercizi diretti alla promozione e al commercio nel settore del turismo e porti turistici.
 
Le concessioni vanno dai 6 ai 50 anni a seconda della tipologia. Inoltre, tra le regole previste nel decreto c’è il divieto, all’interno delle aree demaniali date in concessione, di utilizzare materiali in plastica “usa e getta” non compostabile e dovranno essere sempre garantiti, alle persone con ridotta mobilità o sensoriale la possibilità di soggiornare nelle aree date in concessione e di fruire delle attrezzature e dei servizi.
 
Il bando ha come obiettivo quello della “completa valorizzazione dei fabbricati insistenti sul pubblico demanio marittimo”, stimolando tramite i privati lo sviluppo delle attività turistiche e commerciali “compatibili con gli usi del mare”, così da sostenere anche l’incremento delle entrate erariali.
 
Gli immobili messi a disposizione sono 19, distribuiti tra Palermo (due immobili a Sferracavallo e Addaura), Agrigento (un ex bar e ristorante), Ribera (un edificio in località Secca Grande), Fiumefreddo (due ex bagni pubblici a Marina di Cottone), Riposto (due immobili della ex Agenzia delle dogane), Mascali (due ruderi in località Sant’Anna), Acireale (una ex stazione di servizio a Pozzillo), Butera (un immobile a Castello di Falconara), Gela (un pontile sbarcatoio sul lungomare e un fabbricato al porto rifugio), Scicli (una lanterna-semaforo), Avola (una ex caserma della finanza a Capo Negro), Favignana (una ex abitazione a Punta sottile), Castellammare del Golfo (un ex ristorante in Via Plaja) e Mazara del Vallo (una ex casa agricola lungo la strada provinciale Torretta Granitola).
 
Il canone a base d’asta va da 990 euro per il più basso a quasi 20 mila euro per il più alto, e il canone individuato sarà corrisposto annualmente. Possono partecipare all’evidenza pubblica tutti gli operatori economici (anche stranieri), cioè gli imprenditori individuali, le società e cooperative, i consorzi fra società cooperative di produzione e lavoro, i consorzi stabili, i raggruppamenti di operatori economici, le associazioni temporanee.
 
Il termine di presentazione delle domande è il 30 aprile, data entro cui bisognerà inviare i plichi con le offerte agli uffici dell’assessorato regionale del Territorio e dell’ambiente. I partecipanti non dovranno aver commesso violazioni accertate rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte, o comunque di aver già predisposto in maniera vincolante il pagamento del pregresso, da dimostrare con la documentazione necessaria. Ancora, dovrà essere autorizzata l’amministrazione all’”accesso agli atti”, in modo che si possa sempre poter effettuare un controllo della gestione del bene, per il quale non sarà consentito l’ingresso di terzi nell’amministrazione dei beni per almeno i primi cinque anni.

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