Danni da maltempo, come comportarsi - QdS

Danni da maltempo, come comportarsi

Marco Carlino

Danni da maltempo, come comportarsi

lunedì 18 Marzo 2019

I Comuni invocano le “cause di forza maggiore”, scoraggiando gli utenti a fare ricorso. Consigliato rivolgersi sempre a degli specialisti e verificare la copertura assicurativa. Documentare i danni subiti è fondamentale nel caso siano stati causati da calamità naturale, e questo può esser fatto attivando una serie di rilievi sul posto che possono essere ripresi tramite l’ausilio di una macchina fotografica.

ROMA – Il maltempo lascia il più delle volte una scia di danni materiali (case ed auto su tutti) e la domanda che sorge spontanea è una sola: chi li paga questi danni? I cittadini che subiscono questi danni specie ai propri veicoli, causati dalla caduta di alberi, calcinacci, pali della luce, segnali stradali, spesso si ritrovano senza risposta a questo quesito.
 
I Comuni quasi sempre si nascondono dietro un dito invocando presunte cause di forza maggiore (vento, terremoto) che li scagionerebbe dalla propria responsabilità e per questi motivi, chi subisce desiste dall’intraprendere azioni legali.
La Legge, nella fattispecie con l’articolo 2051 del Codice civile. così si esprime: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.
 
Per prima cosa è bene verificare la copertura assicurativa del proprio veicolo; è infatti necessario che questa comprenda gli agenti atmosferici come gli eventi naturali.
Una delle più conosciute e proposte garanzie accessorie per l’RC auto, che copre anche i danni alla propria vettura, è la Kasko.
 
Nel caso in cui non si disponga di una garanzia accessoria e il danno sia ascrivibile alla mancata manutenzione del manto stradale (es. cattivo stato della pavimentazione stradale), l’utente può rivolgersi alla Pubblica amministrazione, proprietaria del tratto stradale, chiedendo il risarcimento (secondo quanto previsto dall’art. 2043 del Codice Civile “Risarcimento per fatto illecito”), presentando regolare denuncia del sinistro e descrivendo, in modo dettagliato, la dinamica degli eventi, le circostanze logistiche e i danni subiti al proprio mezzo.
 
Documentare i danni subiti è fondamentale nel caso siano stati causati da calamità naturale, e questo può esser fatto attivando una serie di rilievi sul posto che possono essere ripresi tramite l’ausilio di una macchina fotografica. Non è importante la qualità dell’apparecchio utilizzato, si può utilizzare anche il proprio dispositivo mobile, l’importante è che le immagini siano chiare nel documentare l’accaduto e i danni subiti. Se siete in grado di operare un confronto, magari con una documentazione visiva con data, questo può rappresentare un ottimo vantaggio.
 
La datazione delle immagini non sempre può essere considerata attendibile se si appone quella digitale degli apparecchi correnti, molto meglio una fotografia che include in campo una persona che tiene in mano, ad esempio, un quotidiano uscito il giorno stesso dello scatto.
 
Questo carteggio dovrà essere spedito poi al Comune di residenza tramite raccomandata, con ricevuta di ritorno. In sostituzione della raccomandata la si può consegnare fisicamente, ma è importante riferirsi all’ufficio protocollo del comune e richiedere una ricevuta dell’avvenuta archiviazione. La domanda mandata al comune dovrebbe avere un titolo come “richiesta risarcimento per danni causati da calamità naturale”.
 
Nel fascicolo devono essere forniti tutti i dati e la documentazione utile che riguarda l’incidente, descrivendo i dettagli relativi ai danni, il tipo di immobile colpito. Se ad esempio si sono già sostenute alcune spese preventive per correre ai ripari e sistemare i danni più urgenti, è necessario allegare tutte le fatture di spesa che dimostrino costi e spese delle operazioni.
 
Ottenere il giusto risarcimento è importante ed è necessario rivolgersi a specialisti del risarcimento danni, senza ricorrere a modalità fai da te, che non fruttano mai i risultati sperati.

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