SicilFiat, il commissario europeo Tajani rilancia il progetto per auto elettriche o ibride - QdS

SicilFiat, il commissario europeo Tajani rilancia il progetto per auto elettriche o ibride

SicilFiat, il commissario europeo Tajani rilancia il progetto per auto elettriche o ibride

martedì 23 Febbraio 2010

Il rappresentante della politica industriale dei 27 Paesi membri: è un’ipotesi che merita di essere studiata. Ma il presente è difficile: da ieri l’azienda ricorre alla cassa integrazione per due settimane

TERMINI IMERESE (PA) – Nuovo ricorso alla cassa integrazione allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Da ieri cancelli chiusi per due settimane. Gli operai rientreranno in fabbrica l’8 marzo.
Intanto, in un’intervista pubblicata su La Repubblica il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, annuncia una sorta di offensiva di tutto il governo per impedire la chiusura di stabilimenti, la fuga dall’Italia delle multinazionali, la dispersione di conoscenze e professionalità.
“Siamo determinati a salvare i posti di lavoro e la ricchezza produttiva del Paese”, ha detto.
Sacconi ha affermato che “La Fiat ha già cambiato atteggiamento, ora èpiù disponibile al dialogo”. E che esclude che alla fine dovrà firmare un decreto di prepensionamenti disegnati in particolare sulle esigenze dei lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese: “Non credo che ce ne sarà bisogno: la cassa integrazione può già durare a lungo”.
Secondo Sacconi il 2010 “Sarà un anno con luci e ombre perchè il mondo si è rimesso in movimento, è in atto una ripresa selettiva e non generalizzata dopo la gelata globale del 2009. Il denaro è tornato a circolare, siamo di fronte a un fortissimo processo di ristrutturazione industriale”.
Sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese torna a soffermarsi Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea e commissario per l’Industria. Ieri, a margine di un convegno che si è svolto a Potenza, Tajani ha detto “Può diventare la punta di lancio di un progetto per lo studio e la realizzazione di auto elettriche o ibride, lavorando anche con le università, e con realtà industriali lontane dall’Italia. è un’ipotesi, ma merita di essere studiata, perché attorno a questi progetti si possono individuare anche dei finanziamenti europei”.
“Non è competenza dell’Unione europea o dello Stato – ha aggiunto – decidere i destini di un’azienda, ma possiamo creare strumenti e infrastrutture, e accompagnare le ristrutturazioni puntando sulla tutela del sito industriale”.
“L’Unione europea – ha concluso Tajani – crede fortemente in un modello diverso di auto. Ci sono delle offerte e delle idee che mi sembrano buone. Puntando su innovazione e ricerca Termini Imerese può diventare un sito all’avanguardia per la realizzazione di veicoli di questo tipo”.
Nei giorni scorsi il vertice di Cape, fondo compartecipato dalla Regione siciliana, ha presentato un progetto per la produzione di auto elettriche a Termini, capace di dare occupazione a 3.500 persone.
 


Tirrenia. Lombardo: possibile che partner entrino in società
 
PALERMO – “Dalle interlocuzioni che abbiamo avuto, è possibile che altri partner entrino a far parte della società, di cui è azionista  anche la Regione siciliana, in campo per la privatizzazione del gruppo Tirrenia”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro a Palermo.
Il gruppo è la “Mediterranea holding navigazione", società che tra gli azionisti, oltre alla Regione, ha il fondo Cape di Simone Cimino, il greco Costantino Tomasos con la sua Ttt-lines, l’armatore veneto Giovanni Visentini, e il campano Salvatore Lauro. Lombardo non ha escluso che anche imprenditori siciliani possano entrare nella società, ma non in questa fase. “Al momento sono state presentate manifestazioni d’interesse – ha aggiunto il governatore – ma credo che alla fine di determineranno due o tre cordate”. Il governatore ha precisato che “la Regione sta dentro la società a titolo gratuito ma abbiamo preteso che, se dovessi vincere la gara, il porto di armamento della Tirrenia sia quello di Palermo e ciò non è di poco conto”.

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