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Palermo – Oltre 30 mila pratiche pendenti e carichi di lavoro straordinari

Marina Pupella

Palermo – Oltre 30 mila pratiche pendenti e carichi di lavoro straordinari

martedì 23 Febbraio 2010

Il quadro della situazione del Tribunale amministrativo regionale tracciato dal presidente Giallombardo. Inaugurato l’anno giudiziario del Tar Sicilia, con le solite, croniche difficoltà

PALERMO – “Ben cinque dei sedici magistrati qui in servizio nel 2008 sono stati trasferiti ad altre sedi nell’anno appena decorso. E anche se il Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa  ha provveduto con una parziale sostituzione, assegnando presso questa sede quattro giovani referendari vincitori dell’ultimo concorso, rimane cronica la carenza di personale”. Questo il quadro tracciato da Giorgio Giallombardo, presidente del Tar Sicilia, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2010 del Tribunale amministrativo regionale.
Nel 2009, il numero complessivo di magistrati in servizio nel capoluogo siciliano è stato di 15 unità, con una carenza di circa il 21 per cento rispetto all’organico “di diritto” di diciannove unità. “Peraltro – ha proseguito Giallombardo nella sua lunga relazione – i colleghi di nuova nomina, per quanto validissimi e provenienti da una severa selezione concorsuale, in forza di precise direttive del Consiglio, non possono assumere lo stesso carico di lavoro dei magistrati anziani, dovendo essere avviati gradualmente all’esercizio delle funzioni giurisdizionali, attraverso idonei percorsi formativi”.
Per Giallombardo la perdurante carenza di personale amministrativo e di collaborazione rende “cronici” i problemi di organizzazione complessiva degli uffici.
“Va evidenziato – ha concluso il presidente del Tar Sicilia – come tutti i magistrati abbiano continuano a dimostrare la più ampia disponibilità a superare i limiti di carico di lavoro previsti, dando prova di elevato spirito di servizio e di grande senso dello Stato”.
Poi, un bilancio dell’anno appena trascorso, dal quale è emerso come al Tar della Sicilia (sede di Palermo e sezione staccata di Catania) siano stati depositati 5.754 nuovi ricorsi, pari al 10,45 per cento dell’intero carico di lavoro di tutti i tribunali amministrativi d’Italia. Il carico di lavoro pone il Tar della Sicilia al terzo posto della graduatoria nazionale, dopo quelli del Lazio e della Campania, con una diminuzione, però, rispetto all’anno precedente dell’8,78 per cento di ricorsi. Il totale dei procedimenti pendenti al 1 gennaio del 2010 risulta essere di 31.565 unità, mentre risultano iscritti al ruolo nel 2009 2.372 procedimenti, di poco inferiori ai 2.773 iscritti al ruolo nell’anno precedente.
 


Legge Pinto. La lentezza si traduce in spreco
 
PALERMO – Presso la sede locale del Tar Sicilia sono stati conclusi con sentenza definitiva, 1.758 procedimenti, con 1.721 sentenze delle quali 276 emesse nella forma di sentenze brevi. Nel 2009 sono state tenute 63 udienze pubbliche e 182 adunanze camerali per complessivi 1.496 procedimenti trattati in udienza pubblica e 2.334 in adunanze camerali. I soldi che lo Stato non impiega per rendere più celeri i processi vengono poi spesi per risarcire il danno di una lunga durata dei giudizi. È il paradosso denunciato, nella relazione di apertura dell’anno giudiziario, dal presidente del Tar Sicilia, Giorgio Giallombardo. Il risarcimento, previsto dalla legge Pinto, si applica anche alla giustizia amministrativa sia pure con qualche limitazione. In Sicilia le richieste sono aumentate e le previsioni non sono incoraggianti. “Il protrarsi di queste condizioni – dice Giallombardo – non agevolerà una riduzione dei ricorsi pendenti” con il rischio di esporre la giustizia e lo Stato a sanzioni anche europee.

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